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LA VERITÀ SU GIULIO REGENI - NON SOLO LA PROFESSORESSA DI CAMBRIDGE, MAHA ABDEL RAHMAN, AVEVA FATTO PRESSIONI SUL RICERCATORE PER LA RICERCA SUI SINDACATI OPPOSITORI AL REGIME DI AL SISI, MA GLI AVEVA ANCHE IMPOSTO COME SUPERVISORE IN EGITTO UNA ATTIVISTA CHE AVREBBE POTUTO “SOVRAESPORLO”

Maha Abdel Raman

Grazia Longo per “la Stampa”

 

Non solo la professoressa Maha Abdel Rahman, aveva fatto pressioni su Giulio Regeni per la ricerca sui sindacati autonomi oppositori al regime di Al Sisi, ma gli aveva anche imposto come supervisore in Egitto «una famosa attivista che avrebbe potuto sovraesporlo». Circostanza poi smentita dalla tutor Abdel Rahman nell' interrogatorio a Cambridge, il 9 gennaio scorso, di fronte al pm Sergio Colaiocco.

 

Alle 19,41 di domani saranno due anni esatti dal sequestro del ricercatore friulano, ritrovato senza vita e terribilmente torturato il 3 febbraio 2016 alla periferia del Cairo.

E mentre ancora si cercano i responsabili, esecutori e mandanti tra gli apparati di sicurezza del regime di Al Sisi (i sospettati sono una decina), lascia sempre più perplessi l'atteggiamento reticente della professoressa di Cambridge.

 

REGENI

In attesa dell'esito della perizia sui suoi personal computer, cellulare, pen drive e hard disk - sequestrati dopo l'interrogatorio del 9 gennaio, alla presenza delle autorità giudiziarie del Regno Unito, del Cambridgeshire, dei carabinieri del Ros e i poliziotti dello Sco - un dato inquietante emerge dagli atti della rogatoria internazionale inoltrata dalla procura di Roma.

 

In una chat con un amico e collega, il 15 luglio 2015, Giulio Regeni «confessa di temere di non aver ben figurato con la sua supervisor Rahman, che difatti era parsa seccata dalle rimostranze dello studente apprendendo della nomina della professoressa Rabab El Mahdi quale sua tutor al Cairo.

 

Maha Abdel Raman

In merito Regeni scrive all' amico: «Ho fatto il codardo e le ho detto che ero un po' preoccupato del fatto che è una grande attivista e io non vorrei essere tanto in primo piano. Lei c' è rimasta male e m' ha detto "finirà che dovremo metterti con qualcuno del governo". Dopo sono tornato nel suo ufficio e le ho detto che mi andava bene il suo nome». Peccato però che la tutor di Cambridge, durante l' interrogatorio, non abbia confermato.

 

Non era del resto la prima volta che cambiava le carte in tavola. Sulla questione, in una mail «trasmessa alla polizia del Cambridgeshire, nel giugno 2016, dopo che si era rifiutata di rendere dichiarazioni alle autorità, la professoressa scriveva che «Giulio aveva identificato la professoressa Rabab Al Mahdi presso il Dipartimento di scienze politiche come supervisore. Io la conoscevo ed ero d' accordo che sarebbe stata appropriata».

Giulio Regeni

 

Perché la professoressa Maha Abdel Rahman non conferma di essere stata lei a suggerire la tutor in Egitto di Giulio? Perché sostiene di non ricordare le paure del ragazzo? Regeni era talmente preoccupato che nella chat con il collega amico «a sostegno delle sue inquietudini e a giustificazione della sua massima prudenza riportava il caso di una sua collega che, recatasi in Egitto l'anno precedente per svolgere la sua stessa ricerca, era stata espulsa dal Paese e aveva dovuto ricorrere alle cure di uno psicologo per i traumi riportato nell' esperienza egiziana».

VIGNETTA GIANNELLI - AL SISI COLLABORA SUL CASO REGENI

 

E, in base alle indagini, ci sarebbero altri due ricercatori di Cambridge inviati in Egitto per «attività di ricerca sullo stato di sviluppo dell' attività dei sindacati autonomi e che sono stati allontanati dalle autorità». Tragico, invece, l' epilogo della ricerca di Regeni.

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