
FUKUSHIMA, LE FOTO DELLA CITTA’ FANTASMA - 400 TONNELLATE DI URANIO DA RIMUOVERE ENTRO UN ANNO - NELLE STRADA DESERTE SOLO PILE DI SACCHI RADIOATTIVI CHE NON TROVANO DESTINAZIONE
da www.dailymail.co.uk
L'11 marzo 2011 il mondo assisteva con orrore al terremoto in Giappone e allo tsunami che spazzava via tutto, uccidendo 19.000 persone. La notizia sarebbe stata oscurata lo stesso giorno dal disastro nucleare della centrale di Fukushima.
A tre anni da una catastrofe naturale e una artificiale, gli abitanti ne stanno ancora pagando le conseguenze.
A Fukushima 80.000 persone furono evacuate e la Tepco, proprietaria della centrale e la più grande compagnia elettrica del Giappone, continua a dire che la situazione è sotto controllo e a dicembre ha annunciato che alla centrale ora possono cominciare le operazioni di risanamento.
Una volta messa in sicurezza, la zona ora evacuata sarà riaperta e i residenti potranno tornare a casa. Nella città di Namie, oltre 20.000 ex-residenti possono visitare le loro case una volta al mese con permessi speciali, ma non possono fermarsi per la notte.
Gli abitanti di Futaba un tempo erano così orgogliosi della loro centrale che su un cartello scrissero: «La tecnologia ci ha reso ricchi». Ora la città è in totale rovina.
Altri devono aspettare cinque anni per sapere se potranno riavere le loro case, e molti non potranno mai tornarci.
L'operazione di ripulitura della Tepco implica rimuovere 400 tonnellate di uranio dalla cisterna del reattore 4 e portarla in un luogo più sicuro. E' un processo delicato, ci vorrà almeno un anno.
Il lavoro finora sembra non aver creato incidenti, ma le vecchie fuoriuscite di acqua contaminata, il tentativo di minimizzare il disastro e la continua segretezza che vige nel luogo, sollevano molti sospetti sulla gestione della Tepco.
Ad esempio, nell'area interdetta, accanto alla strada e ai campi, sono impilati sacchi di materiale radioattivo perché non si sa dove metterli.
All'altro capo del Pacifico anche la California è preoccupata per l'arrivo di acqua radioattiva.



