
MA QUALI GUERRE: LA PAURA DEGLI ITALIANI È DI NON AVERE I SOLDI PER POTERSI CURARE - SECONDO UN SONDAGGIO DEMOS, IL 32% DEGLI ITALIANI È PREOCCUPATA DI NON POTER ACCEDERE ALLE CURE E DI NON RIUSCIRE A FAR FRONTE ALL’AUMENTO DEI PREZZI - IN QUESTO QUADRO RIEMERGONO PAURE TRADIZIONALI COME LA CRIMINALITÀ E L’IMMIGRAZIONE, AFFIANCATA ALLA DISOCCUPAZIONE E A UN’INSOFFERENZA NEI CONFRONTI DELLE TASSE...
Estratto dell’articolo di Ilvo Diamanti per “la Repubblica”
L'agenda delle preoccupazioni delineata dall'opinione pubblica non è cambiata molto, nell'ultimo anno. Anche se si osservano variazioni significative. Nell'entità, più che nelle priorità. Il sistema sanitario e il costo della vita continuano, infatti, a prevalere, fra i problemi segnalati dagli italiani. In modo significativo. E pressoché analogo.
E questa è una novità, in quanto, un anno fa, la "misura" del tema sanitario era molto maggiore, rispetto alla questione dei prezzi e del costo della vita. Superiore di oltre 10 punti: 40%, contro il 28%.
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Questa distanza, nel recente sondaggio di Demos appare praticamente "annullata", più che "ridimensionata". Il grado di preoccupazione sanitaria, infatti, è sceso al 32%. Pressoché allineato con l'inquietudine suscitata dall'aumento dei prezzi. […]
Così riemergono le paure tradizionali. La criminalità, anzitutto.
E, quindi, l'immigrazione. Che affiancano l'inquietudine suscitata dalla situazione economica e dalla disoccupazione. Coerente e allineata con l'insofferenza nei confronti delle tasse. Anche la preoccupazione per le condizioni economiche familiari, cresciuta negli anni del Covid, negli ultimi due anni si è ridimensionata sensibilmente.
Persiste, invece, il timore sollevato dalla guerra, anche se non coinvolge e non agita i Paesi ai nostri confini. Ma appare, comunque, "incombente". Perché, come si è detto, è riproposta e riprodotta dai media. In tempo reale. D'altronde, le paure suscitano attenzione. Emozione. E, dunque, fanno audience. Alzano gli ascolti.
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[…] si confermano limitati gli indici di timore generati dalla "qualità della scuola". In parte perché continua ad essere un'istituzione apprezzata. Anzi, tra le più apprezzate, come confermano le indagini di LaPolis-Università di Urbino Carlo Bo, Demos e Avviso Pubblico sul Rapporto fra "gli italiani e lo Stato". Compreso l'ultima, condotta nello scorso dicembre. In parte perché oggi si mantiene lontana dai pensieri dei cittadini. Scossi e coinvolti da altre questioni. Ben più drammatiche.
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