putin gas russia

FINO A QUANDO SI POTRANNO ACQUISTARE GAS E PETROLIO RUSSI FINANZIANDO DI FATTO LA GUERRA IN UCRAINA DI PUTIN? POTREBBE ESSERE L'EUROPA E DUNQUE ANCHE L'ITALIA A SGANCIARSI DALLE FORNITURE RUSSE. I SEGNALI NON MANCANO: L’ENI, AD ESEMPIO, DICE ADDIO A GAZPROM - DA DOVE ARRIVERÀ L'ENERGIA MANCANTE? OLTRE ALL’AUMENTO DELLE FORRNITURE DALL’ALGERIA, NEI CASSETTI DEL GOVERNO CI SAREBBERO GIÀ DEI PIANI ARTICOLATI DI RIDUZIONE DEI CONSUMI PER FERMARE ATTIVITÀ NON STRATEGICHE E RIDURRE PERSINO I CONSUMI DELLE...

Andrea Bassi per il Messaggero

 

le vie del gas russo

Mentre una colonna di tank russi lunga sessanta chilometri viaggia verso Kiev per assediarla, mentre i missili di Mosca cadono su Kharkiv, martoriandola, la notizia è passata quasi inosservata. Il Canada di Justin Trudeau ha deciso di bloccare le importazioni di petrolio made in Russia.

 

Poco o molto che sia non ha importanza. Prima o poi il ragionamento andrà fatto: fino a quando si potranno acquistare gas e petrolio russi finanziando di fatto la campagna in Ucraina di Vladimir Putin? Fino ad oggi l'energia è stata volutamente tenuta fuori dalle sanzioni. E anche la scelta di non coinvolgere Gazprombank nel blocco dell'operatività sul sistema Swift, va nella stessa direzione. Coinvolgere il braccio finanziario del gigante energetico avrebbe significato nei fatti interrompere le forniture.

putin gas

 

LE INCOGNITE Ma la domanda resta. Fino a quando sarà possibile escludere l'energia dalle sanzioni? Se fino a qualche giorno fa il timore era che fosse Putin a chiudere il rubinetto del gas, adesso i ruoli si sono rovesciati: potrebbe essere l'Occidente, l'Europa e dunque anche l'Italia a interromperne gli acquisti. I segnali non mancano. L'Eni ha annunciato che metterà in vendita la sua quota nel gasdotto Blue Stream, al quale partecipa con Gazprom, e che porta il metano dalla Russia in Turchia. La società svizzera per gestire il Nord Stream due ha dichiarato bancarotta. La separazione è già iniziata. Ma come ci si potrà sganciare dalle forniture russe e che costi avrà per il sistema economico e per le famiglie? E da dove arriverà l'energia mancante? Il problema non è solo italiano.

I RIFORNIMENTI DI GAS DI ITALIA E EUROPA

 

La Germania in questo momento appare la più attiva in questo senso. Se non altro perché il suo sistema energetico insieme a quello dell'Italia è quello che più dipende dagli approvvigionamenti che provengono dai giacimenti siberiani. Ecco allora che a pochi mesi dalla presentazione di un programma di governo molto ecologico, che puntava essenzialmente su fonti rinnovabili e, ma solo come risorsa di appoggio, sul gas da utilizzare in centrali di ultima generazione, Berlino ha annunciato una svolta molto poco green ma, come richiedono i tempi ed è nell'animo tedesco, molto pragmatica. In primo luogo è stata decisa la costruzione di due rigassificatori per il Gnl, in modo da aprire un canale di approvvigionamento con i paesi produttori Stati Uniti in testa e l'aumento della capacità di stoccaggio. Poi sono state rimandate le chiusure degli impianti alimentati a carbone e a energia nucleare.

 

COME ARRIVA IL GAS IN ITALIA

L'annuncio è venuto per bocca di Robert Hebeck, ministro dell'economia ma, soprattutto, leader dei Grune, il forte partito ecologista. La tattica italiana decisa dal governo guidato da Mario Draghi va nella stessa direzione. L'obiettivo è svincolarsi il prima possibile dalla dipendenza dalla Russia, anche se ovviamente le alternative non sono una strada tutta in discesa. Sul fronte degli approvvigionamenti il viaggio del ministro degli esteri Luigi Di Maio in Algeria è significativo. Fa ipotizzare un aumento delle forniture da quel Paese, un passo che in realtà porterebbe con sé comunque pericoli di instabilità.

 

esplosione gasdotto kharkiv 2

L'Algeria non è affidabile al cento per cento e togliersi da sotto la spada di Damocle russa per finire sotto la scimitarra algerina potrebbe non essere un progresso. La soluzione non passa solo dal cambio di identità del fornitore, perché ciò che conta davvero sono i volumi, anche tenuto conto che la priorità è riuscire a rifornire i distretti industriali della pianura padana, dove arriva il metano di Putin dall'ingresso di Tarvisio che in questi giorni sta pompando gas molto più del solito. Insomma, non basta acquistare il gas e farlo arrivare da qualche parte: i volumi debbono essere quelli necessari per assicurare il funzionamento del sistema, ma conta anche il prezzo. Le variabili in gioco sono molte. Ma bisogna prepararsi in qualche modo alla chiusura del canale russo.

 

Ieri il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha detto che sul tema dell'energia «servono decisioni coraggiose in tempi rapidissimi». Il costo della bolletta energetica quest' anno salirà a 51 miliardi. E per questo ha chiesto un comitato nazionale di crisi tra governo e la stessa Confindustria. Il sistema produttivo non può essere fermato. Tema chiaro a Palazzo Chigi. Che ha già iniziato a prendere delle contromisure, come il riavvio delle centrali a carbone e a olio combustibile in caso di crisi. Ma potrebbe non essere sufficiente. Nei cassetti del governo ci sarebbero già dei piani articolati di riduzione dei consumi per fermare attività non strategiche e ridurre persino i consumi delle famiglie e della Pubblica amministrazione.

 

mario draghi al senato

Una austerity energetica che costringerebbe i cittadini a quei «sacrifici» evocati ieri in Parlamento dallo stesso Draghi. Sacrifici che andrebbero ad aggiungersi ad aumenti dei prezzi di alcuni beni essenziali come la pasta e il pane, o la benzina e le stesse bollette elettriche e del gas. Recessione, inflazione, razionamenti. Uno scenario da incubo. Ma uno scenario che prende corpo man mano che i tank e gli aerei russi si avvicinano minacciosi alle città ucraine.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…