pietro pacciani

MI PORTI UN MOSTRO A FIRENZE – PINO CORRIAS RIPERCORRE “IL PIÙ GRANDE PASTICCIO INVESTIGATIVO DELLA NOSTRA STORIA RECENTE”: "È STATA UNA SURREALE FABBRICA DI DENUNCE E DI VENDETTE ANONIME. UNA SARABANDA DI IDIOZIE, SCACCIATE DA ALTRE IDIOZIE CHE HANNO RIEMPITO MILIONI DI CARTE GIUDIZIARIE, DOVE COMPAIONO E SCOMPAIONO OLTRE 200 SOSPETTATI. COMPRESA UNA DOZZINA DI COSIDDETTI 'MANIACI SOLITARI' TRITURATI DALLA CRONACA NERA, SPOLPATI E POI ABBANDONATI NELLA DISCARICA DELLE FALSE PISTE. FINO ALL’APOTEOSI DEL CONTADINO SCANNATORE, IL RACCAPRICCIANTE PIETRO PACCIANI. RISULTATO? NESSUN COLPEVOLE..."

Estratto dell'articolo di Pino Corrias per “Il Fatto Quotidiano”

 

pietro pacciani

Quella del Mostro di Firenze – otto coppie in amore, uccise di notte con la pistola e il coltello, tutte nelle campagne fiorentine, tra il 1968 e il 1985, alcune mutilate, tutte scelte a caso, tranne la prima, con il solo movente della crudeltà – è il più grande pasticcio investigativo della nostra storia recente.

 

La più grande e surreale fabbrica di denunce e di vendette anonime, di lettere scarlatte, di depistaggi volontari e involontari, di sensitivi, medium, maghi, mitomani, convocati dal miele del male. Capaci tutti quanti insieme di trasformare una sequenza di omicidi seriali accaduta in una manciata di chilometri quadrati tra gli uliveti di Calenzano e San Casciano, nell’arco di 14 anni, in una ondata di panico collettivo alimentato come un incendio dalla tv e dai giornali che per anni hanno strillato isterici allarmi di imminente pericolo, sempre moltiplicandolo: “Ragazzi attenti, il Mostro vi segue!”, “Non uscite di casa la sera!”, “Non appartatevi sulle colline!”.

MOSTRO DI FIRENZE - OTTO DUPLICI OMICIDI

 

Psicosi aggravata dagli errori, dalla competizione e dal narcisismo degli inquirenti – ce ne fu uno, Ruggero Perugini, capo della S.A.M., la Squadra Anti Mostro messa in piedi dalla Questura di Firenze, che sfidò personalmente il Mostro in diretta tv, fissando in stile western la telecamera: “Lo so che mi stai guardando, ti aspetto!” – tutti talmente pressati dal terrore dell’opinione pubblica da dare credito a ipotesi una più strampalata dell’altra: le sette sataniche, gli omicidi rituali, la loggia massonica ultrasegreta, addirittura le interferenze e i depistaggi dei servizi segreti italiani, anzi americani, legati alla strategia della tensione.

 

mostro di firenze delitto di nadine mauriot e jean 8 settembre 1985 1

Una sarabanda di idiozie, scacciate da altre idiozie che hanno riempito milioni di carte giudiziarie. Inchieste doppie e triple. Dove compaiono e scompaiono oltre 200 sospettati. Compresa una dozzina di cosiddetti “maniaci solitari” triturati dalla cronaca nera, spolpati e poi abbandonati nella discarica delle false piste: l’ex legionario appassionato di armi, il chirurgo sospettato di sadismo, il farmacista della setta “I Gaudenti”, il gastroenterologo depresso e forse pazzo.

 

Risultato: migliaia di congetture, qualche indizio, qualche confessione, una manciata di condanne contestate, altrettante assoluzioni confutate, nessun colpevole, se non un paio di disgraziati diventati i “compagni di merende”, trasformando il mistero in una miniera senza fondo per cacciatori di scoop, investigatori improvvisati, scrittori pessimi, scrittori bravi, e altrettanti fanatici che hanno passato la vita ad accumulare le tessere degli omicidi, come quegli appassionati di “modellismo statico”, che per anni incollano migliaia di pezzi per farne un galeone che neanche resta a galla.

la pistola signa mostro di firenze

 

Fino all’apoteosi del contadino scannatore, il raccapricciante Pietro Pacciani scappato da una tavola nera di Hieronymus Bosch, che nella stamberga di Mercatale Val di Pesa consumò la sua vita violenta, ricostruita processo dopo processo: un omicidio per gelosia in gioventù, il rivale atterrato a coltellate, poi finito con una pietra fino a sfondargli occhi e testa, obbligando la fidanzata fedifraga a stendersi accanto al cadavere e a subire “un rapporto sessuale riparatore”.

 

Dopo 13 anni di carcere, il matrimonio e il successivo inferno della vita coniugale, la moglie picchiata con il bastone, le due figlie violentate dall’età di undici anni e alle quali dava da mangiare il pastone per i cani. Pacciani il violento, l’analfabeta, l’avaro.

 

giancarlo lotti

Pacciani un mostro, ma non il Mostro. Arrestato la prima volta il 17 gennaio 1993 dopo una denuncia anonima. Condannato a 14 ergastoli per 7 dei duplici delitti. Assolto in Appello. Cassato in Cassazione. Riprocessato a fine 1996.

 

Uscito di scena malamente l’anno dopo, trovato morto stecchito forse per infarto, cascato di traverso nella sua cucina, con i pantaloni calati, lasciandosi alle spalle le atrocità della sua vita e la coda dei suoi due degni “compagni di merende”, due altri piccoli grandi mostri, Mario Vanni, detto “il Torsolo”, e Giancarlo Lotti, detto “Zampino, entrambi semianalfabeti, violenti, alcolizzati, vite randagie a perdere, con la passione di infastidire le coppiette di notte. Entrambi rei confessi di quattro degli otto duplici omicidi, dichiarazioni forse attendibili, forse no, comunque condannati in via definitiva nel 1999.

 

identikit del mostro di firenze 1985

Sentenza che non chiude il circo delle cento ipotesi, anzi lo alimenta, visti i buchi dell’inchiesta, le scene dei delitti sempre contaminate da inquirenti, fotografi e curiosi, gli indizi smarriti, le prove mai provate. A partire dall’arma mai trovata, la famosa Beretta calibro 22 con i relativi proiettili Winchester, tutti con la lettera H incisa nel fondello, usata in tutti gli omicidi, compresi il primo, quello del 1968, due vittime per una volta non casuali come le successive, Beatrice Locci e il suo amante uccisi con quattro colpi di pistola a testa, intorno a mezzanotte, in una stradina di campagna, in località Signa, dentro all’auto, sulla quale si erano appartatati. [...]

 

La fredda cronaca di quei delitti è una sciarada di date, luoghi, crescenti crudeltà. La danza macabra si apre il 21 agosto 1968 con il doppio omicidio degli amanti. Si interrompe per 6 anni. Quando la stessa arma torna a colpire – 14 settembre 1974 – su una strada sterrata di Borgo San Lorenzo, il ragazzo ucciso con cinque colpi di pistola, la ragazza colpita tre volte, trascinata fuori dall’auto, finita con 96 coltellate. Di nuovo calma piatta per altri 7 anni. Poi, dal 1981 al 1985, e con furia crescente, gli altri cinque doppi omicidi. Nel terzo e nel quarto viene inferta alle due donne la mutilazione del pube. Nei successivi, il killer perfeziona il rito con l’asportazione anche del seno sinistro.

I DELITTI DEL MOSTRO DI FIRENZE

 

[...] Il Mostro nel frattempo si è trasformato in un gorgo che gira dentro a un fondale di provincia atavica e feroce, un pezzo di Italia nera che solo le atrocità della cronaca riescono a svelare. Ultimo soprassalto di qualche giorno fa, quando è stato selezionato un Dna sconosciuto su uno dei proiettili dimenticati chissà da quanto. I poveri familiari delle vittime hanno chiesto nuove indagini a Firenze. Sono passati 56 anni, e questa Pompei di uno dei crimini più efferati della nostra storia, non smette di darci notizie (e incubi) dai suoi scavi.

pino corrias foto di baccomario vanniGiampiero Vigilanti, indagato mostro di firenzeMOSTRO DI FIRENZEpino corriasi delitti del mostro di firenze

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"