ALTRO CHE CHIUSURA, EQUITALIA, NONOSTANTE I PIANI DEL GOVERNO E I DESIDERI DEI 5 STELLE, RESTA IN PIEDI. IL MASSIMO DEL CAMBIAMENTO SI ESPRIMERA' TUTT'AL PIU' IN UN CAMBIO DEL NOME

Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

SANTANCHE SUL SIMBOLO DI NUOVO CENTRO DESTRA CHE ASSOMIGLIA A QUELLO DI EQUITALIA SANTANCHE SUL SIMBOLO DI NUOVO CENTRO DESTRA CHE ASSOMIGLIA A QUELLO DI EQUITALIA

Altro che accorpamento o soppressione. Al massimo le cambieranno nome, giusto per dare ai contribuenti l’impressione che non sarà più lo spauracchio percepito in questi anni di crisi. Al di là degli annunci, e dei tentativi di raccogliere facili consensi elettorali, la realtà è che Equitalia non verrà minimamente cancellata. Anzi, sarà mantenuta per tutta una serie di ragioni con le quali il governo guidato da Matteo Renzi ha capito di dover fare i conti. I nodi, infatti, stanno venendo tutti al pettine. In primis c’è la questione della fiscalità locale, dove la presenza di Equitalia si renderà ancora necessaria per permettere ai municipi di riscuotere tasse che altrimenti non saprebbero ancora a chi affidare. Poi c’è la questione contrattuale: dalla società di riscossione dipendono 8.600 persone che sono inquadrate con un contratto di tipo bancario, più vantaggioso rispetto a quello dei dipendenti pubblici. 

Ancora screzi

Equitalia Equitalia

E poi dalle parti del ministero dell’economia, guidato da Pier Carlo Padoan, e supportato da una struttura per certi aspetti non molto in sintonia con palazzo Chigi, in questi giorni stanno facendo notare a brutto muso un concetto molto semplice: con tutti i difetti che ha, Equitalia porta in cassa 8-9 miliardi che ora come ora non possono essere messi in discussione da qualche tentativo di superamento non ben ponderato. Attualmente in Senato è in corso di conversione il decreto legge 66 del 2014, recante “misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”. E’ in questa sede che, sotto la spinta del Movimento 5 Stelle, si sta cercando di sopprimere la società pubblica di riscossione. L’obiettivo è quello di far scattare il superamento di Equitalia dal 1° gennaio 2015, affidandone le funzioni e le attività a una nuova “direzione centrale riscossione” da costituire in seno all’Agenzia delle entrate (oggi azionista al 51% della società, con il residuo 49% in mano all’Inps). Il governo è d’accordo? E qui viene il bello, perché come già è capitato in altri frangenti, anche su questo tema strategico l’esecutivo procede in ordine sparso. Già da diverse settimane, per esempio, il sottosegretario Emilio Zanetti (Sc) va professando la sua totale contrarietà nei confronti del piano di soppressione. A vederla diversamente è un fedelissimo di Renzi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, che con la società di riscossione sembra avere un conto personale aperto da un bel po’ di tempo. A quanto filtra Delrio, sfruttando le possibilità offerte dalla delega fiscale, vorrebbe risolvere la questione della fiscalità locale dando vita a una nuova società, da ricondurre sotto la regia degli enti locali con dentro una parte degli attuali dipendenti di Equitalia (in particolare quelli addetti alla riscossione locale). 

RENZI AFFACCIATO ALLA FINESTRA DI PALAZZO CHIGI IN MAGLIETTA BIANCARENZI AFFACCIATO ALLA FINESTRA DI PALAZZO CHIGI IN MAGLIETTA BIANCA

Il precedente

Peccato che lo stesso sottosegretario, quando era presidente dell’Anci, abbia tentato di giocare una carta pressoché simile, che però si è rivelata del tutto perdente. Il 27 luglio del 2012, su iniziativa di Delrio e del renziano Angelo Rughetti (all’epoca segretario generale dell’Anci e ora sottosegretario alla funzione pubblica) nacque Anci Riscossioni, società che avrebbe dovuto occuparsi della riscossione locale al posto della tanto vituperata Equitalia. Risultato? In poco più di un anno di vita la società non è riuscita a trovare un partner e nel febbraio di quest’anno è stata messa in liquidazione. Un buco nell’acqua. Ora Delrio vorrebbe riprovarci, proprio mentre scade alla fine del 2014 l’ennesima proroga che il governo ha dovuto concedere a Equitalia per aiutare i comuni a riscuotere. Il fatto è che manca un’alternativa, e certo non sarà trovata da qui alla fine dell’anno. E che dire del profilo contrattuale? Gli 8.600 dipendenti di Equitalia, ereditati nel 2005 dalle vecchie concessionarie bancarie, hanno un contratto di lavoro del settore del credito, con vantaggi retributivi rispetto agli altri dipendenti pubblici e con tanto di polizza sanitaria e previdenza complementare. Insomma, è a dir poco utopistico pensare che vengano assorbiti dall’Agenzia delle entrate o dal ministero. Allora ecco che, con un bagno di realismo, anche dal ministero fanno trapelare che al massimo riusciranno a cambiare nome a Equitalia o a trasformarla in Agenzia legata con un contratto di servizio al dicastero di via XX Settembre. Ma di certo non interverrà alcuna cancellazione.

ANGELO RUGHETTI ANGELO RUGHETTI IMUIMUr RENZI PADOAN huge r RENZI PADOAN huge

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO