PACIFISTA A CHI? NELLA FOTO-SIMBOLO DEGLI SCONTRI A ROMA, I GIORNALI DESCRIVONO COME “NON VIOLENTO” IL GIOVANE CHE ABBRACCIA LA RAGAZZA CALPESTATA DAL CELERINO - MA LO STESSO TIPO, POCHI MINUTI PRIMA, ERA NEGLI SCONTRI DI PIAZZA COI BLU-BLOCK

DAGOREPORT

È lui, o non è lui? Ceeeeeeerto che è lui, diceva il buon vecchio Ezio Greggio in "Drive in". Sui quotidiani di stamattina, spazio ai resoconti di guerra e alle cronache dei blu-block dopo l'assedio romano di ieri. La foto del giorno è quella della ragazza schiacciata a terra dallo scarpone di un poliziotto, abbracciata a un ragazzo ferito che si cinge la testa. La linea dei giornali è unica nell'interpretazione: i due sono finiti nel tritacarne per sbaglio, e sono il simbolo della violenza di piazza dei celerini.

"Repubblica Roma" scrive, addirittura: "Molto probabilmente, la coppia non aveva neanche partecipato agli scontri: alcune voci parlano di due ragazzi di Padova, altri di due dimostranti estranei al gruppo dei violenti".

Al netto della gratuità e della violenza del gesto del poliziotto, che potrà in qualunque momento essere querelato dalla ragazza, c'è da sottolineare un aspetto curioso: il giovane non sembra proprio estraneo agli scontri. Tant'è che è stato fotografato in atteggiamenti tutt'altro che pacifici sempre nel corso delle violenze di ieri. Il guaio è che nessuno, a cominciare dalla Questura di Roma, forse se n'è accorto. Ecco a voi le foto. Confrontate e valutate.

vesuviosegreto@gmail.com


2 - IL SINDACATO SAP CHIEDE CHE ANCHE I MAGISTRATI SCENDANO IN PIAZZA COI POLIZIOTTI
Andrea Cuomo per "il Giornale"

Magistrati a fianco dei poliziotti per legge nel corso delle manifestazioni a rischio, in modo da procedere immediatamente la convalida degli arresti. È la proposta del Sap, un sindacato di polizia, dopo il sabato di follia dei «blu bloc» nella capitale. «A Roma- denuncia Gianni Tonelli, presidente del Sap- si è consumata l'ennesima mattanza e le forze di polizia hanno pagato un nuovo, pesante tributo con molti feriti. Ormai nelle nostra piazze e negli stadi vi sono soggetti che in maniera sistematica commettono attività eversiva e violenze».

Persone che, come ricorda Tonelli, «fanno della guerriglia una professione».E si avvalgono dell'impunità garantita di fatto dalla lentezza della giustizia, visto che spesso i processi a loro carico finiscono in prescrizione. Da qui l'idea di uno strumento ad hoc . «Al governo - dice Tonelli chiediamo un disegno di legge per cambiare finalmente le regole in materia di ordine pubblico e durante le manifestazioni, prevedendo la presenza obbligatoria di un magistrato al fianco delle forze di polizia per giudicare subito i fatti che costituiscono reato. Solo così potremmo davvero garantire la certezza della pena e svolgere al meglio il nostro compito per la sicurezza dei cittadini ».

La presenza dei magistratia fianco delle forze dell'ordine durante gli scontri non servirebbe, secondo il sindacato di polizia, solo a dare maggiori garanzie ai poliziotti, ma offrirebbe un vantaggio per i cittadini, che saprebbero di poter contare su soggetti terzi e garanti sulla scena di eventi in cui democrazia e libertà sono sempre in bilico.

L'idea del Sap non è campata per aria ma si ispira a quanto avviene da qualche tempo in Val di Susa, dove i due pubblici ministeri in prima linea contro le violenze dei No Tav, Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, spesso affiancano fisicamente i poliziotti in occasione delle manifestazioni a più alta tensione.

«Stanno con gli agenti dietro le reti - spiega Tonelli - e quando vedono un manifestante compiere qualche reato ne convalidano subito l'arresto, in modo che venga processato per direttissima. Altrimenti la denuncia a piede libero prelude spesso a un nulla di fatto, dati i tempi biblici della giustizia».

Nel caso della Val di Susa si tratta semplicemente della buona volontà di due magistrati coraggiosi, che peraltro pagano un conto pesante a questo modo di intendere in prima linea il proprio mestiere: qualche giorno fa l'autista di Rinaudo è stato aggredito e malmenato da tre personaggi coperti dai cappucci ( il coraggio, si sa, non appartiene a tutti) sotto casa, in pieno centro a Torino.

«Servo dei servi dei servi », avrebbero gridato i vigliacchi aggressori al malcapitato, dando quindi una chiara matrice politica a un gesto altrimenti inspiegabile. Naturalmente che i picchiatori dell'autista provengano dalla galassia antagonista è al momento solo un'ipotesi investigativa, ma accreditata dalle prime indagini e soprattutto dal buon senso. E anche dalla frase pronunciata ieri a Radio Black Out che suona quasi come una rivendicazione: «Caro ex carabiniere, se si frequentano certe persone quelli sono i rischi che si corrono». Anche Padalino in passato è stato oggetto di minacce e intimidazioni.

Sabato a Roma ci sono stati cinque arresti: tra essi ci sarebbero personaggi già noti alle forze dell'ordine per «precedenti reati di piazza», mentre altri sono descritti come più lontani dalle «strutture di movimento». Si attende la data dell'interrogatorio di garanzia o del processo per direttissima.

Il gruppo di manifestanti che ha trascorso la domenica a Porta Pia, in un accampamento che ricorda quello dell'« Occupy Porta Pia» dell'ottobre scorso e che ieri ha inscenato un'assemblea pubblica per stabilire gli strumenti con cui proseguire la protesta, ha dichiarato che non lascerà la piazza fin quando non avranno notizie degli attivisti fermati. E in agenda sono prossimi altri appuntamenti ad altissimo rischio: a Torino ilprossimo 10 maggio è in calendario una maxi manifestazione; e il 22 parte il processo, contro i quattro No Tav arrestati per terrorismo.

 

 

SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…