zeudi di palma

NON HO AVUTO BISOGNO DI EVITARE BRUTTE COMPAGNIE, CI HO CONVISSUTO– LA VITA A SCAMPIA E IL RISCATTO DI ZEUDI DI PALMA, LA 20ENNE ELETTA MISS ITALIA: “MI SONO ADATTATA, MANTENENDO SALDI I MIEI PRINCIPI GRAZIE A MIA MADRE CHE È LA MIA EROINA. IL MIO È UN QUARTIERE DEGRADATO DOVE LA MALAVITA HA SOVRASTATO I RAGAZZI, MA CI SONO TANTI GIOVANI CORAGGIOSI CHE NON C’ENTRANO NULLA CON LA MALAVITA…” - "GOMORRA? LA SERIE TV RACCONTA UNA REALTÀ CHE NON CONOSCONO"

Maria Corbi per "la Stampa"

 

zeudi di palma 9

Miss Italia quest' anno viene «orgogliosamente», come dice lei stessa, da Scampia. Ha il volto di una bellissima ragazza di 20 anni, Zeudi Di Palma, ma anche di tutti coloro che non si rassegnano, che combattono per far tornare dignità e legalità nella loro terra. «Una terra bellissima», sottolinea questa studentessa di sociologia che certo non ha avuto vita facile ma non si è mai arresa, presidente di un'associazione che opera nel sociale per aiutare i giovani del territorio a realizzare sogni e talenti. E adesso a Scampia le stanno organizzando i festeggiamenti, un po' come se uno di loro avesse segnato il gol decisivo in campionato.

le vele di scampia a napoli 4

 

Come è crescere a Scampia?

«Io ho avuto la fortuna di avere una madre speciale, che con grandi sacrifici ci ha insegnato da subito la strada giusta, anche se la più difficile. E io non ho avuto bisogno di evitare brutte compagnie, ci ho convissuto, mi sono adattata, mantenendo però saldi i miei principi e cercando nel mio piccolo, anzi piccolissimo, di cambiare le cose, iniziando da me. E adesso raccolgo questa grande soddisfazione».

 

Il tuo sogno era diventare miss Italia?

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«Ne ho tanti di sogni, ma per chi come me non nasce con la camicia e nel posto giusto è più difficile trovare qualcosa o qualcuno che ti agevoli, o comunque ti mostri la strada. Io ci ho messo del mio, mia madre anche, la natura pure, regalandomi la bellezza e allora ho provato un concorso che è come un talent per noi ragazze, che ci da l'occasione di provarci, almeno, a raggiungere, o anche solo a capire, qual è veramente il nostro sogno».

 

Sai che ci sono state tante polemiche sul concorso, che la Rai non lo ha più voluto per paura che fosse poco inclusivo e femminista?

«E perché? Lo trovo assurdo, tante ragazze sono diventate famose, hanno lavorato nel cinema, in tv, partendo da Miss Italia. E' un'ipocrisia dire che la bellezza non conta o non esiste. Altro è discriminare in base alla bellezza o offendere. Tutte siamo belle a modo nostro».

 

Dedichi la vittoria a tua madre?

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«Mia madre Maria Rosaria è la mia eroina. Adesso è consigliere della ottava municipalità di cui fa parte Scampia. Un traguardo importante perché in territori così complicati può provare a cambiare le cose, cercando di organizzare ad esempio eventi per noi ragazzi, per toglierci dalla strada. Ha cresciuto me e i miei fratelli da sola con tante difficoltà; quando avevo 10 anni ha perso il lavoro e nello stesso giorno è morta mia nonna che ci aiutava economicamente e anche moralmente. Ha fatto mille lavori, anche i più umili. Nei momenti bui mi ha insegnato a essere resiliente. Io ho cercato sempre di aiutarla, e anche se lei non mi ha mai chiesto niente, ho lavorato fin da piccolina, come modella e anche come mascherina al teatro San Carlo. E in ufficio per mantenermi all'Università».

 

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Tuo padre?

«Mio padre è da quando ho due anni che non lo vivo. Se ne è andato di casa e non si è più occupato di noi. Da lui ho avuto solo il nome, Zeudi, perché era affascinato dall'attrice Zeudi Araya. So che ha creato anche altre famiglie e ha lasciato anche quelle, ha fatto un po' un macello ma è sempre mio padre anche se non abbiamo rapporti. Se vuole chiamerà lui».

 

Volevi fare la modella?

«La prima sfilata l'ho fatta a 12 anni proprio a Scampia, si chiamava "Le Vele e la moda", ma sapevo che comunque avrei dovuto studiare».

gomorra stagione finale

 

Hai detto che non hai visto Gomorra. Perché?

«Solo dei pezzetti, ma mi sono innervosita e ho lasciato perdere. Tanto è sempre la stessa storia, raccontano una realtà che non conoscono. E' tutto troppo enfatizzato. E' sicuramente un quartiere degradato dove la malavita ha sovrastato i ragazzi, cavalcato la loro debolezza causata dalle poche opportunità che gli si offrono. Ma per chi viene da tante difficoltà è più difficile scegliere la strada meno facile, quella "giusta". Scampia è solo un esempio di tutti luoghi che hanno meno».

 

Raccontaci la tua Scampia.

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«Ci sono tante persone, tanti giovani, la maggioranza bravissimi, coraggiosi e che non c'entrano niente con la malavita ma devono vergognarsi di dire che sono di Scampia perché ormai è diventato un marchio. Noi siamo cresciuti in una casa popolare con pochissimi mezzi, ma io e i miei fratelli abbiamo studiato. Mio fratello Giuseppe ha 23 anni e si deve diplomare in flauto al conservatorio a Napoli dove studia anche ingegneria informatica. Mia sorella Asia studia Belle Arti, io Sociologia. Anche noi siamo Scampia. Lo Stato deve dare di più ai giovani perché sono loro il futuro di questo territorio».

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Quali sono le tue passioni?

«L'arte in tutte le sue forme ma anche la musica. Ho suonato il clarinetto per cinque anni, anche un po' di percussioni e sono autodidatta di pianoforte».

 

Vuoi fare l'attrice?

«Anche la recitazione è una forma d'arte, perché no».

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 Sei fidanzata?

«No».

 

Come eri da bambina?

«Molto diversa, uno spirito libero giocavo a calcio».

 

Tifi Napoli?

«Certo e il mio calciatore preferito è Insigne».

 

Cantante preferito

«Non ho un cantante preferito, mi piace tutta la musica. Mi è piaciuta molto la canzone di Elisa a Sanremo. Ma anche Brividi di Mahmood e Blanco che meritava di vincere. Due ragazzi eccezionali che hanno fatto trapelare cosa sono i ragazzi di oggi e cosa vogliono».

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