bergoglio papa francesco volodymyr zelensky vladimir putin

“IL SECONDO GIORNO DELLA GUERRA IN UCRAINA SONO ANDATO ALL'AMBASCIATA RUSSA E HO DETTO CHE ERO DISPOSTO AD ANDARE DA PUTIN SE SERVIVA A QUALCOSA” - LE RIVELAZIONI DI PAPA FRANCESCO NELL’INTERVISTA AL TG1: “QUANDO IO PRESENTAVO DEI PRIGIONIERI, LORO LIBERAVANO, HANNO LIBERATO ANCHE DA AZOV. INSOMMA L'AMBASCIATA SI È COMPORTATA MOLTO BENE MA IL DIALOGO SI È FERMATO LÌ. IN QUEL MOMENTO MI SCRISSE LAVROV: ‘GRAZIE SE VUOLE VENIRE, MA NON È NECESSARIO’. L’ESCALATION MILITARE IN MEDIORIENTE SAREBBE LA FINE DI TANTE COSE - MARADONA O MESSI? IO DIRÒ PELÉ. MARADONA COME GIOCATORE UN GRANDE MA COME UOMO È FALLITO”

Estratto dell’articolo di Domenico Agasso per www.lastampa.it

 

missili israeliani colpiscono ospedale a gaza city 2

La guerra è una sconfitta, la soluzione per il conflitto in Israele è quella dei due Stati. L'antisemitismo c'è, la Shoah non è bastata. «Non dobbiamo abituarci alle guerre». C’è una «possibile escalation, sarebbe la fine di tante cose». È l'ora più buia, il problema è l'industria delle armi. «Chiamo i religiosi a Gaza ogni giorno. Ci sono 563 persone nella parrocchia». E poi, l’Ucraina, dove il popolo è martire: bisogna cercare un accordo di pace. «Volevo andare a Kiev e Mosca. Ho fatto liberare prigionieri». «Sarò a Dubai per la Cop 28». Maradona e Messi «due campioni, ma io preferisco Pelè». Papa Francesco lo afferma nella lunga intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, andata in onda al termine del telegiornale.

 

gaza distrutta dagli attacchi israeliani 3

«Ogni guerra è una sconfitta - afferma il Pontefice - Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo. Sono entrati nei kibbutz, hanno preso ostaggi. Hanno ucciso qualcuno. E poi la reazione. Gli israeliani andare a prendere quegli ostaggi, a salvarli. Nella guerra uno schiaffo provoca l'altro. […]. La guerra è una sconfitta. Io l'ho sentita come una sconfitta in più». Due popoli «che devono vivere insieme. Con quella soluzione saggia: due popoli due Stati. L'accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale».

 

attacco missilistico israeliano a gaza 5

Il Vescovo di Roma telefona ai religiosi a Gaza quotidianamente: «Li chiamo tutti i giorni e c'è anche una suora argentina lì e il parroco era a Betlemme nel momento che è scoppiato tutto, non è riuscito a tornare perché era andato a Betlemme ad acquistare medicine. Adesso è a Gerusalemme ma non può entrare».

 

 E il «viceparroco egiziano, padre Yussuf, lo chiamo tutti i giorni e mi dice “ma questo è terribile, adesso l'ultima cosa è che hanno bombardato l’ospedale, ma a noi in parrocchia ci rispettano, in parrocchia abbiamo 563 persone, tutti cristiani e anche qualche musulmano. […]».

 

Alla domanda se teme un rigurgito dell’antisemitismo Bergoglio risponde che «purtroppo l'antisemitismo rimane nascosto. Lo si vede, giovani per esempio, di qua e di là che fanno qualche cosa. […] Purtroppo, non è passato. Non saprò spiegarlo e non ho spiegazioni è un dato di fatto che io vedo e non mi piace».

ISRAELE GAZA

 

Scandisce con amarezza il Papa: «L’ora è molto buia. Non si trova la capacità di riflettere con chiarezza e all'ora più buia io aggiungerò: una sconfitta in più. È così dall'ultima guerra mondiale, dal '45 fino adesso, una sconfitta dopo l'altra perché le guerre non si sono fermate. Ma il problema più grave ancora sono le industrie delle armi - aggiunge - Mi dice una persona che capisce di investimenti, che ho conosciuto in una riunione, che oggi gli investimenti con più reddito sono le fabbriche delle armi».

gaza senza acqua immagini di motaz azaiza 5

 

Francesco ricorda «il momento più duro del pontificato», all’inizio, «quando scoppiò con tanta forza la guerra in Siria e ho fatto in piazza un atto di preghiera, dove pregavano cristiani e anche musulmani che hanno portato il tappeto per pregare. Questo momento molto duro. Per me è una cosa brutta, ma poi, questo non è bello dirlo, uno si abitua, purtroppo uno si abitua. Non dobbiamo abituarci».

 

Il Pontefice si sofferma sul pericolo escalation militare: «Sarebbe la fine di tante cose e di tante vite. Io penso che la saggezza umana fermi queste cose. Sì, c'è la possibilità ma… e a noi questa guerra ci tocca per quello che significa Israele, Palestina, la Terra Santa, Gerusalemme ma anche l'Ucraina ci tocca perché è vicina. Ma ci sono tante altre guerre che a noi non toccano: Kivu, lo Yemen, il Myanmar con i Rohingya che sono dei martiri. Il mondo è in guerra ma c'è l'industria delle armi dietro».

 

PUTIN BERGOGLIO

La questione guerra in Ucraina e i tentativi del Vaticano in favore della pace: «Penso al popolo ucraino, non dobbiamo giudicarlo oggi. Il popolo ucraino è un popolo martire, ha avuto persecuzioni al tempo di Stalin, molto forti. […] Ho letto un libro commemorativo su questo e sul martirio terribile, è stato terribile, Siberia… È stato un popolo che soffre tanto e adesso qualsiasi cosa gli fa rivivere quello, io li capisco e ho ricevuto il presidente Zelensky, capisco, ma ci vuole la pace. Fermatevi! Fermatevi un po' e cercate un accordo di pace, gli accordi sono la vera soluzione di questo. Per ambedue».

 

IL RISIKO DI BERGOGLIO CON ZELENSKY - MEME BY EMILIANO CARLI

Il secondo giorno «della guerra in Ucraina sono andato all'ambasciata russa, ho sentito che dovevo andare lì e ho detto che ero disposto ad andare da Putin se serviva a qualcosa. L'ambasciatore bravo - ha finito adesso - un funzionario della Russia. E da quel momento ho avuto un buon colloquio con l'ambasciata russa. Quando io presentavo dei prigionieri, io andavo lì e loro liberavano, hanno liberato anche da Azov. Insomma l'ambasciata si è comportata molto bene nel liberare le persone che si potevano liberare. Ma il dialogo si è fermato lì. In quel momento mi scrisse Lavrov: “Grazie se vuole venire, ma non è necessario”. Io volevo andare da entrambe le parti».

 

BERGOGLIO PUTIN PADRE GEORG

Jorge Mario Bergoglio conferma che «sì, andrò a Dubai per la Cop28 sul clima. Credo che partirò il primo dicembre fino al 3 dicembre. Starò tre giorni lì».

 

Maradona o Messi? «Io dirò un terzo, Pelé. Maradona come giocatore un grande, un grande. Ma come uomo è fallito. Poveretto è scivolato con la corte di quelli che lo lodavano e non lo aiutavano. È venuto a trovarmi qui il primo anno di pontificato e poi poveretto ha avuto la fine. È curioso: tanti sportivi finiscono male. Anche della boxe. Messi è correttissimo. È un signore. Ma per me di questi tre il grande signore è Pelé. Un uomo di un cuore. Ho parlato con Pelé, una volta l'ho incontrato su un aereo quando ero a Buenos Aires, abbiamo parlato. Un uomo di una umanità così grande. I tre sono grandi. Ognuno con la sua specialità. Messi è bravo in questo momento. E Pelé era bravo».

papa francesco volodymyr zelensky 2

 

Il tema migrazioni: «L’Europa deve essere solidale» con i paesi dove sbarcano i migranti - Cipro, Grecia, Italia, Malta e Spagna - «non possono questi cinque paesi prendere tutti e i governi dell'Europa devono entrare in dialogo». Le donne nella Chiesa: il Papa assicura che ci sarà sempre più spazio per loro, ma sulle ordinazioni «c’è un problema teologico».

 

Il celibato sacerdotale? «È una legge che può essere tolta, non c'è problema», ma «non credo che aiuti. Perché il problema è un altro. Non aiuta» a sconfiggere la crisi delle vocazioni.

 

Putin e il Papa lo scorso novembre

Argomento accoglienza dei gay: «La Chiesa riceve le persone, tutti e non si domanda come sei. Un'altra cosa è quando ci sono delle organizzazioni che vogliono entrare. Il principio è questo: la Chiesa riceve tutti coloro che possono essere battezzati. Le organizzazioni non possono essere battezzate. Le persone sì».

 

[…] Il Pontefice dice di non essere «un Papa di sinistra: le vere qualifiche sono: è coerente, non è coerente?». E poi, il Bergoglio privato: l’ultima volta che è stato al mare era «il 1975». La sua fidanzata di prima di prendere i voti? «Una ragazza molto buona. Lavorava nel cinema. Era buona. Poi l'ha ritrovata l'arcivescovo di Rosario in una parrocchia con il marito, i figli». All’interrogativo sulla salute del Papa dice: «Ancora vivo. Adesso sto benissimo».

volodymyr zelensky papa francesco

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”