truffa guardia di finanza 1

ROMA TAROCCA - È FINITO A PROCESSO IL FINTO FINANZIERE CHE TRUFFAVA I RISTORATORI ROMANI PER PROVARE A INTASCARE POCHE CENTINAIA DI EURO: CHIAMAVA PICCOLI ESERCIZI SPACCIANDOSI PER UN ISPETTORE DELLE FIAMME GIALLE, PROPONENDO DI ACQUISTARE DEGLI "SCADENZARI TRIBUTARI" IN CAMBIO DELL'ESENZIONE DAI CONTROLLI FISCALI. È ACCUSATO DI SOSTITUZIONE DI PERSONA, TRUFFA TENTATA E CONSUMATA - UN PENSIONATO DI 70 ANNI È STATO DERUBATO DA FINTI POLIZIOTTI DAVANTI AL CIMITERO DI VERANO: GLI HANNO PORTATO VIA 100 OROLOGI DA COLLEZIONE, PER UN VALORE DI 50 MILA EURO...

1 - A GIUDIZIO FALSO FINANZIERE IL PM: TRUFFAVA I RISTORATORI

Francesca De Martino per “Il Messaggero

 

truffa guardia di finanza 2

Si sarebbe attaccato alla cornetta per chiamare una decina di piccoli imprenditori romani spacciandosi, il più delle volte, per un maresciallo oppure per un colonnello della Guardia di Finanza per tentare di intascare poche centinaia di euro.

 

In un caso ci sarebbe riuscito davvero: avrebbe convinto un ristoratore della Capitale a farsi dare un totale di 200 euro per l'acquisto di uno «scadenzario tributario», se non l'avesse fatto gli avrebbe mandato i controlli fiscali.

 

truffa guardia di finanza 1

Per questi fatti, A.A., 62enne originario di Milano, è finito a processo davanti al Tribunale monocratico di Roma. Il pm Olivia Mandolesi contesta all'imputato i reati di sostituzione di persona, truffa tentata e consumata. I fatti vanno dal 2016 al 2019.

 

Secondo quanto ricostruisce la Procura, l'uomo prendeva contatti con titolari di bar, ristoranti e panifici. Li avrebbe rintracciati tutti per telefono e la presentazione sarebbe stata quasi sempre la stessa: «Salve, sono il maresciallo Russo della Guardia di Finanza».

 

ristoratori

E non è l'unica falsa identità che il 62enne avrebbe utilizzato: si sarebbe spacciato anche per un «appartenente» ai vigili urbani. In base a quanto si legge dagli atti, quelle chiamate sarebbero state un semplice tentativo di agganciare le vittime «per commettere truffe in loro danno».

 

Con alcune sarebbe anche riuscito a incontrarsi, così da ripetere la presentazione fatta telefonicamente pure dal vivo. Ma, in base a quanto emerso dalle indagini, non era riuscito ad andare oltre. Per i pm, avrebbe fatto la stessa scenetta con almeno 10 persone che non avevano, però, mai denunciato l'imputato.

 

un panettiere

PANETTIERE RAGGIRATO

Nel 2016 e nel 2017 avrebbe fatto cascare nella sua rete un piccolo ristoratore dell'Esquilino, a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, facendo leva sulla sua presunta appartenenza alle Fiamme Gialle. «Deve comprare uno scadenzario tributario che costa 100 euro. Se non paga le mando i controlli subito», in questo modo si sarebbe rivolto alla vittima, chiamandola direttamente al telefono fisso del locale.

 

panettieri

Per timore di ispezioni, nel 2016, l'imprenditore avrebbe acconsentito all'acquisto. Poi avrebbe dato il denaro a un corriere, indicato dall'imputato, e acquistato lo scadenzario tributario che era arrivato direttamente al suo ristorante, contenuto in un pacco. Ma dentro la confezione c'era un plico che non era altro che un insieme di fotocopie spillate contenenti una lista di scadenze relativa alle tasse da pagare.

 

Nel 2017 il 62enne avrebbe poi truffato di nuovo il ristoratore, con le stesse modalità, intascando altri 100 euro. Nel 2019, con un altro piccolo imprenditore, proprietario di un panificio in zona Trionfale, avrebbe tentato un altro colpo.

 

2 – COLLEZIONISTA DI OROLOGI RAPINATO DA FINTI POLIZIOTTI

Marco De Risi per “Il Messaggero

 

Una truffa messa a segno da una banda di malviventi travestiti da poliziotti. A finire nella loro rete, un pensionato di 70 anni a cui piace vendere orologi ai vari mercatini della Capitale.

 

collezionista di orologi

I finti agenti, ieri mattina alle 8, hanno fermato l'auto del malcapitato vicino al cimitero del Verano e, con la scusa di una perquisizione, gli hanno portato via una valigetta che conteneva 100 orologi di varie epoche per un valore di 50.000 euro.

 

L'anziano è rimasto sotto choc dopo la rapina dei due finti agenti e, dopo pochi minuti, si è rivolto a quelli veri. Sul luogo della truffa si è diretta un'auto della polizia che ha contattato l'anziano che si è sfogato con gli agenti.

 

«Quei due mi sono sembrati poliziotti veri - ha detto l'orologiaio alla polizia -. Avevano anche un giubbetto con la scritta Polizia. Ho davvero creduto di trovarmi davanti a poliziotti a tutti gli effetti».

 

LE INDAGINI

finti poliziotti

Questa rapina all'anziano è l'ennesima messa a segno in città. Gli agenti del commissariato San Lorenzo hanno fatto subito partire un'indagine. Sono state visionate alcune telecamere che hanno inquadrato i falsi poliziotti. Le immagini sono poco nitide: il volto dei malfattori non si vede bene. Invece si vede che i due banditi fuggono salendo a bordo di un'auto di colore scuro.

 

Nei prossimi giorni la vittima del raggiro sarà portata in Questura dove gli faranno visionare delle foto segnaletiche di rapinatori e truffatori sperando che possa riconoscere almeno una foto che possa riguardare uno dei ricercati.

 

polizia

L'anziano sarebbe dovuto andare ad il mercatino di Borghetto Flaminio dove avrebbe avuto un incontro fra collezionisti e altri piccoli commercianti avrebbero visto gli orologi del settantenne.

 

Il fatto che la vittima sarebbe dovuto andare ad uno dei tanti mercatini è un fattore di cui i banditi potevano essere al corrente e, quindi, potrebbero aver fatto un'indagine per arrivare a sapere che l'orologiaio portava in giro quei pezzi di valore. Così, devono averlo pedinato e seguito negli spostamenti per giorni e poi hanno sostato in vari mercati romani proprio per studiare gli orologi da collezione posseduti dal 70enne.

 

GLI INDIZI

polizia 7

Gli agenti hanno chiesto alla vittima se si ricordava di qualche movimento, nei vari mercati, che lo avrebbe insospettito. Ma l'anziano ha detto di non ricordarsi nulla di sospetto. Ora è caccia aperta ai finti poliziotti. I due hanno agito con una tale freddezza e sangue freddo che già devono avere fatto altre truffe del genere.

 

La polizia sta investigando su altri reati simili sperando di potere venire alla soluzione del caso. Non devono essere tanti in città i truffatori che si travestono da falsi poliziotti. I ricercati si potrebbero rintracciare investigando in fascicoli del passato e sui relativi arresti. Magari fra di loro ci possono essere anche i truffatori del Verano.

 

polizia 6

I PRECEDENTI

Ma altri gravi fatti si sono consumati in città. Poco tempo fa una coppia che si trovava a bordo di un'auto all'inizio dell'A24, sono stati affiancati da una coppia di finti poliziotti. I due hanno agito con un'auto scura ed hanno mostrato dei finti tesserini.

 

Così hanno fatto fermare la coppia sul bordo della carreggiata, poi hanno tirato fuori le armi terrorizzando la coppia, marito e moglie, ai quali hanno rapinato orologi e pietre preziose. I due sono fuggiti a bordo di un'Audi scura.

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...