giorgia meloni matteo salvini

SALVINI HA IL MAL DI QUORUM – IL “CAPITONE” È TERRORIZZATO CHE I REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA SI RIVELINO UN CLAMOROSO FLOP, COME È PROBABILE, E SOPRATTUTTO CHE SI TRASFORMINO NELL’ENNESIMA RESA DEI CONTI PER LA LEADERSHIP NEL CENTRODESTRA – SECONDO I SONDAGGI, TRA I POCHI ITALIANI CHE ANDRANNO ALLE URNE, IL SÌ PREVALE SOLO SU TRE QUESITI: SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI, VALUTAZIONE DEI MAGISTRATI E CANDIDATURE AL CSM. GUARDA CASO, GLI STESSI A CUI È FAVOREVOLE FRATELLI D’ITALIA…

Ermes Antonucci per “il Foglio”

 

presentazione dei referendum sulla giustizia promossi da lega e partito radicale

Dopo mesi di silenzio, lunedì Matteo Salvini è tornato a parlare del referendum sulla giustizia previsto per il 12 giugno, proclamando addirittura una "mobilitazione generale" per i prossimi fine settimana: "Ci saranno centinaia di gazebo in tutta Italia per informare sui referendum, visto il silenzio di quasi tutte le tv e di molta stampa", ha detto.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

La schizofrenia mostrata da Salvini attorno al referendum (prima il grande clamore durante la raccolta firme, poi il silenzio assoluto, ora la mobilitazione generale) è la prova del sentimento che nelle ultime settimane sta animando il leader della Lega: la paura. Che il referendum promosso con convinzione dalla Lega rischi di rivelarsi un flop, a causa del mancato raggiungimento del quorum, è chiaro a tutti.

 

salvini E I referendum SULLA giustiziA

Secondo un recente sondaggio Ipsos, appena il 28 per cento degli italiani si recherà alle urne. Ma la paura di Salvini è legata a qualcosa di ben più importante: il referendum rischia infatti di assumere le forme dell'ennesima resa dei conti per la leadership del centrodestra.

 

Il segretario della Lega invita i cittadini a votare a favore di tutti e cinque i quesiti referendari ma, secondo il medesimo sondaggio, tra coloro che dichiarano di andare alle urne prevale il "sì" su tre quesiti (quelli sulla separazione delle funzioni, la valutazione dei magistrati e le candidature al Csm), mentre tende a prevalere il "no" sui due quesiti che riguardano l'abrogazione della legge Severino e i limiti al ricorso alla custodia cautelare.

MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CURLING

 

Si tratta esattamente della posizione assunta da Fratelli d'Italia, che fin da subito si smarcò da Salvini sui due quesiti ("Sicurezza e lotta alla corruzione sono valori non negoziabili", disse Giorgia Meloni). Ecco spiegata allora l'inattesa chiamata alle armi di Salvini: va bene andare a sbattere contro il quorum, ma addirittura veder prevalere sui propri quesiti il "no" di Fdi costituirebbe una doppia figuraccia (e una doppia goduria per Meloni, che sembra attendere il cadavere di Salvini sulla riva del fiume del referendum).

 

paola severino foto di bacco

"Noi siamo per il sì ai tre quesiti che disegnano una giustizia più liberale", ribadisce al Foglio il deputato Andrea Delmastro, responsabile giustizia di Fdi, riferendosi al quesito "che tenta di affrontare con un primo timido passo il problema delle correnti nel Csm, anche se sarebbe stato meglio affrontarlo attraverso il meccanismo del sorteggio", a quello sulla valutazione dei magistrati nei consigli giudiziari con la partecipazione degli avvocati e dei docenti universitari, e infine a quello sulla separazione delle funzioni.

 

Delmastro conferma, però, il no agli altri due quesiti, a partire da quello che limita il ricorso alla custodia cautelare: "Per quanto in Italia vi sia un uso smodato della misura cautelare, a volte anche per fini confessori, non possiamo privare la magistratura di uno strumento così importante per arrestare la progressione dell'attività criminale.

SALVINI VOTA REFERENDUM

 

Non esiste una sola misura cautelare nei confronti di uno spacciatore che non sia fondata sul presupposto del pericolo di reiterazione del reato. Lo stesso vale per gli stalker e coloro che fanno furti in abitazione".

 

No anche all'abolizione tout court della legge Severino: "Fratelli d'Italia ha depositato una proposta di riforma della legge Severino - premette Delmastro - soprattutto nelle parti della sua applicazione più infernale e diabolica (quelle per le quali, per esempio, in pendenza di una condanna soltanto di primo grado c'è la sospensione dalla carica elettiva).

 

delmastro 8

Tuttavia, esiste un problema di corruzione in politica. Per noi il corrotto, se condannato con sentenza passata in giudicato, non può rappresentare più il popolo italiano". "Io credo che il centrodestra non abbia compreso bene la portata di questi due quesiti", afferma Delmastro.

 

"Trovo inaccettabile questo cedimento sotto il profilo della sicurezza, dell'ordine e della legalità. C'è un centrodestra a volte situazionista, che a seconda delle battaglie del momento prende posizione, e un centrodestra eterno, rappresentato da Fratelli d'Italia, le cui posizioni prescindono dalle occasioni storiche".

 

referendum giustizia 1

Dunque Salvini si sta comportando da situazionista con il referendum? "In questo caso sì". L'annuncio improvviso di una mobilitazione generale da parte del leader della Lega mira a evitare la figuraccia di vedersi bocciati i due quesiti su custodia cautelare e legge Severino? "Questo bisognerebbe chiederlo a Salvini - risponde Delmastro - Certo, dopo che per anni hai spiegato ai tuoi elettori che se ti entra in casa un ladro lo puoi abbattere, è difficile dirgli che se invece arriva un carabiniere, questo deve fermare il ladro e poi liberarlo".

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…