UN MAGNIFICO COATTONE – AL GRIDO DI “POLIZIA DI M.” IL RETTORE DELLA SAPIENZA, LUIGI FRATI, TENTA DI FAR RILASCIARE UN ROMENO CHE VOLANTINAVA CONTRO UN SUO AVVERSARIO

Corrado Zunino per “la Repubblica

 

luigi frati CONTESTATO ALLA SAPIENZA luigi frati CONTESTATO ALLA SAPIENZA

Le bollenti elezioni per il nuovo rettore dell’Università La Sapienza in Roma, la terza più grande in Europa, hanno già prodotto un atto inedito: la questura di Roma ha denunciato il rettore in carica e uscente, il professor Luigi Frati, da dieci anni alla guida dell’ateneo (quattro da vice e sei da rettore).

 

I fatti si sono svolti l’8 luglio scorso, ma emergono soltanto adesso e sono stati confermati dal questore di Roma, Massimo Maria Mazza. È successo che il rettore ha cercato di portare via dagli uffici del commissariato di polizia interno alla Sapienza, in viale dell’Università, un romeno fermato dagli agenti e in quei minuti sotto interrogatorio: serviva, l’interrogatorio, per ricostruire una vicenda di volantinaggio elettorale all’interno dell’ateneo contro uno dei candidati, il professor Giancarlo Ruocco.

LUIGI FRATI LUIGI FRATI

 

Il rettore in carica — come si può leggere nei verbali di polizia, confermati da una lettera inviata al questore dallo stesso Frati — la mattina dell’8 luglio è entrato nel “commissariato universitario”, ha fatto qualche domanda al piantone e, avvistato un giovane straniero seduto di fronte al commissario Mario Spaziani, ha chiesto che gli fosse consegnato: «Questa è La Sapienza, fino a prova contraria, e di questa università sono il responsabile fino alla fine di ottobre... Lasciate stare gli innocenti, quest’uomo non ha fatto niente di male... Piuttosto andate a sgombrare gli studenti che occupano abusivamente il Lucernaio».

 

IL RETTORE DELLA SAPIENZA LUIGI FRATI IL RETTORE DELLA SAPIENZA LUIGI FRATI

Gli ufficiali di polizia giudiziaria, colpiti dalla richiesta e dall’aggressività dei toni, hanno fatto notare a Frati che non poteva restare lì, che in corso c’era la testimonianza di una persona, ma il rettore ha insistito: «Questa è la mia università», e ha preso per un braccio il romeno.

 

C’è stata una reazione dei poliziotti e un accenno di spinte e resistenze fino a quando Frati non ha mollato la presa ed è uscito dagli uffici commentando ad alta voce: «Polizia di m...». Il commissario Spaziani ha contattato rapidamente il questore, che ha chiesto prima un rapporto preciso e quindi ha invitato il commissario a firmare una denuncia penale nei confronti del professor Frati: abuso d’ufficio, resistenza e calunnia (riferito, appunto, al «Polizia di m...») sono i reati contestati.

 

LUIGI FRATI LUIGI FRATI

Nella stessa mattina, rientrato in rettorato, il professor Frati ha scritto una lettera di protesta al questore di Roma in cui dichiara incomprensibile il motivo per cui in un ateneo «dove non vi è mai stata censura», non appena «viene criticato un candidato a rettore, colui che mette i volantini sotto il parabrezza, un innocuo personaggio, viene fermato». Si chiede nella lettera, Frati: «Perché questo brillante attivismo nei confronti di un poveraccio e una tolleranza con gli altri?». E chiude con un attacco, messo nero su bianco, alla polizia: «Ci sono intoccabili e poveracci, tal che si è deboli con i forti che compiono illegalità e forti con un poveraccio che per pochi euro distribuisce volantini».

 

Università La Sapienza RomaUniversità La Sapienza Roma

Il prologo della vicenda è nel lascito cattivo di una campagna elettorale avvelenata per sei mesi: sei candidati (due sostenuti da Frati, tre apertamente contrari, uno agnostico) si stanno infatti contendendo la prossima reggenza della Sapienza: s’inizia a votare il 23 settembre prossimo. Quella mattina, l’8 luglio, appunto, il giovane rumeno era stato avvistato di fronte all’ingresso dell’ateneo con un pacco di volantini in mano. I fogli stampati portavano questo titolo: “Da Amaldi a Ruocco: la triste parabola del dipartimento di Fisica della Sapienza”.

 

SAPIENZA ROMASAPIENZA ROMA

Giancarlo Ruocco, 55 anni, è il prorettore per la ricerca e il candidato più temuto da Frati. Nel corso delle presentazioni al corpo elettorale, non si è tenuto le critiche: «Il rettore uscente ha i suoi candidati», aveva detto, «campagna elettorale e finanziamenti si stanno confondendo, La Sapienza è una montagna velata dalla nebbia dove s’allarga la palude degli interessi personali».

 

SAPIENZA ROMASAPIENZA ROMA

Il volantino distribuito in università altro non era che una mail inviata all’interno della Sapienza dal professor Luciano Pietronero, un altro fisico, storico avversario di Ruocco. La mail diventata volantino accusava il candidato Ruocco, «in passato rigoroso studioso vicino all’ala dura di Rifondazione comunista», di essersi trasformato in un arbitrario uomo di potere con la promozione a capo del dipartimento di Fisica e dell’Italian institute of technology. Il professor Ruocco, oggi, definisce tutto questo «spazzatura».

 

SAPIENZA ROMASAPIENZA ROMA

Segnalato dai vigilantes della Sapienza e fermato dalla polizia, il giovane romeno che volantinava ha subito confessato: «Un mio connazionale mi ha dato dieci euro e un pacco di carta alto così chiedendomi di venire all’università a distribuirla». Il connazionale è stato rintracciato dalla polizia in poche ore e ha confessato di aver ricevuto, a sua volta, 30 euro e una risma degli stessi volantini da un signore in giacca e cravatta. Per ora sconosciuto. Due giorni dopo l’ingresso del rettore Frati in commissariato. Il 10 luglio, un funzionario della Digos ha consegnato al rettore, nei suoi uffici, la denuncia presentata dalla polizia di Roma. Il rettore Frati, interpellato direttamente e attraverso il suo staff, non ha voluto commentare.

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....