otoniel 4

SCACCO AI NARCOS – PRESO NELLA GIUNGLA "OTONIEL", IL RE COLOMBIANO DELLA DROGA E ULTIMO EREDE DI PABLO ESCOBAR. SECONDO IL PRESIDENTE DEL GOVERNO CONSERVATORE IVAN DUQUE, “IL PRIMO ESPORTATORE DI COCAINA NEL MONDO” – TRA LE SUE ATTIVITA’ ANCHE IL COMMERCIO DI ESSERI UMANI E LE ESTORSIONI. OTONIEL AVEVA ORGANIZZATO UN CLAN FORMATO DA EX MEMBRI PARAMILITARI CHE NEGLI ANNI 2000 AVEVANO CONDOTTO UNA FEROCE LOTTA CONTRO I GUERRIGLIERI DI SINISTRA...

Pierangelo Sapegno per “La Stampa”

 

OTONIEL 13

Ci sono voluti più di 500 soldati delle forze speciali e 22 elicotteri. Fra le maglie dell'Operazione Osiris, in una zona rurale della regione colombiana di Uraba, nella provincia di Antioquia, è finito anche Dairo Antonio Usuga, conosciuto come Otoniel, capo del cartello del Golfo e ultimo erede di Pablo Escobar. Secondo il presidente del governo conservatore Ivan Duque, «il primo esportatore di cocaina nel mondo».

 

Per questo ha convocato subito i giornalisti per annunciare «il colpo più duro che il narcotraffico ha subito in questo secolo», spiegando di aver consegnato alla giustizia uno spietato «assassino di poliziotti, soldati, leader sociali, accusato pure di abusi sessuali su minori». Otoniel, 50 anni, aveva organizzato con il fratello Juan De Dios un clan formato da ex membri paramilitari che negli anni 2000 avevano condotto una feroce lotta contro i guerriglieri di sinistra. D'altro canto, nei cartelli della droga, le commistioni con la politica sono praticamente all'ordine del giorno.

OTONIEL 13

 

 Il caso più famoso è proprio quello di Pablo Escobar, il Re della cocaina, figlio di un agricoltore e di una maestra di scuola elementare, che cominciò la sua carriera a 13 anni in un movimento di cultura giovanile noto come Nadaismo (una sorta di dadaismo in versione colombiana) che incoraggiava i giovani a sfidare l'ordine stabilito. Cresciuto tra furti d'auto e piccole truffe, il salto di qualità come spesso capita lo fece in carcere. Quando ne uscì si buttò a capo fitto nel nascente business della cocaina, diventandone in poco tempo il boss dei boss, applicando una strategia tanto semplice quanto brutale: «argento o piombo».

 

O ti comprava o ti uccideva. Arrivò a possedere flotte di aerei, navi, ricche proprietà e immensi terreni. Secondo "Forbes" divenne il settimo uomo più ricco al mondo. Per gli abitanti di Medellin un Robin Hood. Fece costruire ospedali e scuole. Distribuiva denaro ai poveri, e si candidò nella lista del Movimento Rivoluzionario Liberale, che prometteva 500 case ai miserabili che affollavano le baraccopoli.

OTONIEL 66

 

Quando però la Camera lo privò dell'immunità parlamentare per i suoi trascorsi di narcotrafficante, pensò bene di vendicarsi. Pure il ministro della Giustizia, Rodrigo Lara Bonilla, fu assassinato dai sicari. Lui emigrò in Nicaragua e poi, costretto a scappare pure da lì, si rivolse a Cuba. Il suo regno finì nel 1993, in uno scontro a fuoco con la polizia a Medellin, mentre tentava di fuggire attraverso i tetti.

 

Con la sua morte non finì certo il business del narcotraffico. Il nuovo Re era un messicano, Joaquin Guzman, chiamato El Chapo, perché piccolo e tozzo. Ma feroce. Suo padre era un allevatore di bestiame che coltivava papavero da oppio e buttava tutti i suoi soldi in donne e alcol.

 

OTONIEL 13

E appena poteva picchiava quel figlio brutto e basso. Fino a cacciarlo di casa. Joaquin fece carriera come autista di Felix Gallardo e quando il capo venne arrestato, aveva imparato così bene la lezione e collezionato così tanti contatti da fondare il suo cartello. Confezionava cocaina in lattine di peperoncino e la spediva negli Stati Uniti attraverso dei tunnel.

 

Anche lui usava il metodo Escobar: argento o piombo. L'argento serviva per corrompere la polizia. Il piombo lo riservava a tutti i rivali. Fu arrestato nel 1993. Grazie ai soldi trasformò il carcere in un covo di lusso, servito e riverito dalle guardie. Nel 2001 decise che doveva andarsene e semplicemente gli aprirono i cancelli della prigione. Fuori c'era la guerra fra i clan e si sospetta che abbia collaborato con la Dea per eliminare i nemici. Tornò in carcere nel 2014 e scappò l'anno dopo utilizzando una sua specialità: il tunnel. Dopo aver ricevuto Sean Penn e i giornalisti nel suo rifugio fu di nuovo arrestato. È ancora dentro, e ancora vivo.

 

OTONIEL 4

A differenza di Griselda Blanco, la Madrina della coca. Madre alcolizzata e padre inesistente. La vita vissuta come una guerra dove sono tutti nemici. A 11 anni rapì con degli amichetti un bambino di ricca famiglia, chiedendo un esoso riscatto. Siccome i genitori non pagavano, lei gli sparò. Aveva 10 anni, quel bimbo. Da adolescente Griselda si prostituì. Poi sposò un falsario che le fece documenti falsi per andare negli Usa. Quando si stancò di lui gli sparò, dopo una lite per soldi. Il secondo marito, Alberto Bravo, era un narcotrafficante che la introdusse nel giro.

OTONIEL

 

Andò a New York con una lista di stelle di Hollywood e atleti famosi, da farne dei clienti. Organizzò pattuglie di killer in moto e scalò le gerarchie. Lei diventò ricchissima, il marito un cadavere. S' era innamorata di un altro, Carlos Sepulveda, con cui fece il quarto figlio chiamandolo Michael Corleone, in onore del Padrino. Ormai per tutti era la Vedova Nera.

 

Anche per Griselda arrivò il carcere. Ma lì dentro cambiò la sua vita. La spietata assassina, la Vedova Nera che cambiava mariti senza pietà, raccontò di aver conosciuto Dio e di essersi convertita. Quando lasciò la prigione, le uccisero i figli. E un giorno mentre usciva da un locale, arrivarono i sicari anche per lei. Erano in moto, come le sue squadre di killer.

CATHERINE ZETA JONES NEI PANNI DI GRISELDA BLANCOpablo escobarGRISELDA BLANCOpablo escobar 1griselda blancoel chapoel chapopablo escobar 3

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)