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COME SI DICE SCHETTINO IN INGLESE? - L’INQUILINO DELL’APPARTAMENTO DA CUI È PARTITO L’INCENDIO PRIMA HA FATTO I BAGAGLI E POI HA AVVERTITO LA VICINA! ‘MI HA BUSSATO IN PIENA NOTTE, AVEVA UN BORSONE. ERA UN PICCOLO FOCOLAIO NELLA SUA CUCINA, MA L’ALLARME NON È PARTITO’ - LE VITTIME ORA SALGONO A 17, MA SARANNO MOLTE DI PIÙ. LE RAGIONI DI UNA TRAGEDIA NON SOLTANTO EVITABILE, MA PROVOCATA DA LAVORI FATTI MALE

 

1.INCENDIO LONDRA: SALE A 17 IL NUMERO DELLE VITTIME

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(ANSA) - E' salito a 17 il numero delle vittime dell'incendio alla Grenfell Tower di Londra. Lo ha detto in conferenza stampa il portavoce di Scotland Yard. Al momento nulla fa pensare al terrorismo, ha aggiunto rispondendo alla domanda di un giornalista.

 

 

2.LONDRA, L'INQUILINO DELL'APPARTAMENTO DA CUI È PARTITO L'INCENDIO AVREBBE DATO L'ALLARME DOPO AVER FATTO I BAGAGLI

Da www.ilmessaggero.it

 

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L'inquilino dell'appartamento da cui sarebbe partito l'incendio che ha distrutto la Grenfell Tower di Londra facendo almeno 17 morti e decine di feriti avrebbe dato l'allarme solo dopo aver preparato i bagagli. È quanto scrive il tabloid britannico The Sun in un articolo esclusivo firmato da Jonathan Reilly e Amanda Devline, basato sulla testimonianza di una vicina di casa dell'uomo.

 

Maryam Adam, 41 anni, ha raccontato di essere stata svegliata a mezzanotte e 50 minuti dall'uomo che ha bussato alla sua porta dicendole che era scoppiato un incendio nel suo appartamento: «Stavo dormendo e mi ha svegliata. Fuori dalla sua porta di casa c'era un grosso borsone con i suoi vestiti», ha detto.

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L'ipotesi è che le fiamme siano partite dal frigorifero all'interno della casa al quarto piano del grattacielo di North Kensington, zona est di Londra. «L'incendio era piccolo, all'interno della cucina - ha raccontato ancora la donna -. Ho potuto vederlo perché la porta del suo appartamento era aperta. Siamo passati davanti e andati via ma non c'è astato alcun allarme sonoro, se non mi avesse bussato non so cosa mi sarebbe successo».

 

 

3.TROPPA PLASTICA NESSUN ALLARME

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera

 

Una tragedia annunciata. Provocata dall' incuria e dall' avidità. A spese di chi non può permettersi una casa adeguata agli standard di sicurezza moderni. Come sia stato possibile che una simile catastrofe sia accaduta nella Londra del Ventunesimo secolo: questa era la domanda che in tanti ieri ponevano.

 

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E ci sarà bisogno di trovare risposte adeguate. Soprattutto perché un gruppo di attivisti locali aveva avvertito più volte nel corso degli anni che la Grenfell Tower era a rischio. «Tutti i nostri moniti sono rimasti inascoltati - ha detto ieri il portavoce del Grenfell Action Group -. Quello che è accaduto era inevitabile. Era soltanto una questione di tempo».

 

Il gruppo aveva chiesto che la torre venisse demolita.

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Invece era stata ristrutturata con l' istallazione di un rivestimento esterno in alluminio e polistirolo, materiale plastico, che è stato probabilmente la causa della rapida propagazione delle fiamme. «Si è accesa come un cerino», hanno raccontato i testimoni.

 

La torre era stata costruita nella prima metà degli anni Settanta ed era di proprietà delle autorità locali: alloggi popolari per le fasce più deboli della popolazione. In quell' epoca Londra aveva visto sorgere numerosi grattacieli, nel tentativo di soddisfare le crescenti necessità abitative della capitale. Edifici però molto lontani come qualità da quelli moderni e scintillanti che punteggiano la City. E proprio per «abbellire» la Grenfell Tower e nascondere la struttura esterna di cemento sarebbe stato disposto il nuovo rivestimento.

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Nel 1996 la gestione era stata affidata a una società indipendente, la Kctmo. Ed è contro di essa che si sono indirizzati gli strali del gruppo di attivisti. «È un pensiero terrificante - avevano scritto appena lo scorso novembre - ma temiamo che solo un evento catastrofico esporrà l' inettitudine e l' incompetenza del nostro proprietario, la Kctmo, e potrà mettere fine alle pericolose condizioni di vita e all' incuria verso le norme di sicurezza che vengono inflitte agli inquilini». Una sinistra profezia.

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Che si concludeva con queste parole: «Abbiamo raggiunto la conclusione che solo un incidente che risulti in una grave perdita di vite consentirà lo scrutinio necessario a gettare luce sulle pratiche che caratterizzano la malvagia gestione da parte di quella organizzazione».

 

Lo scorso maggio era stata completata la ristrutturazione da dieci milioni di sterline che aveva visto l' installazione dei famigerati pannelli esterni, oltre a finestre isolanti e un nuovo sistema di riscaldamento. Lavori durati due anni che erano stati condotti in partnership con la Rydon Construction. E ieri il direttore di questa società ha cercato di difendersi: «Non sappiamo se ci sia un legame diretto fra l' incendio e il rivestimento - ha affermato -.

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Ci sono diversi tipi di rivestimento e non conosco le specifiche tecniche di quello in questione. Tutti i materiali e le procedure impiegati hanno seguito le linee guide di sicurezza: e il tutto è stato approvato dalle autorità competenti». Ma i residenti hanno denunciato la mancanza di un sistema antincendio centralizzato o di un sistema di estintori automatico.

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