CROCIERA SGRADITA – COSTA VUOLE TRASFERIRE 166 DIPENDENTI DA GENOVA AD AMBURGO E SCATTA LA PROTESTA IN PIAZZA, CON IL PRIMO SCIOPERO DA MOLTISSIMI ANNI – IL TIMORE DEI SINDACATI È CHE PRESTO ARRIVINO ANCHE I LICENZIAMENTI

Samuele Cafasso per “la Stampa”

 

AZOUZE GEORGE PRESIDENTE COSTA CROCIERE FRANCIA AZOUZE GEORGE PRESIDENTE COSTA CROCIERE FRANCIA

Fischi in piazza, gli striscioni che sbeffeggiano la pubblicità inneggiante all’italianità di Costa Crociere (“Perché dire Amburgo se puoi dire Genova?”), le urla contro un top manager a passeggio per le strade della città – «Ad Amburgo vacci tu!». E infine la minaccia dei sindacati: «Fate marcia indietro, oppure siamo pronti a tutto perché i lavoratori sono esasperati. Anche a bloccare le navi a Savona».

 

Non era mai successo nella storia recente della compagnia genovese che i lavoratori scioperassero. È successo ieri nell’avvio di quella che potrebbe essere l’inizio di una lunga stagione di conflittualità tra la compagnia, i suoi lavoratori italiani ma anche le istituzioni locali e forse, a breve, nazionali.

 

costa crocierecosta crociere

È considerato insopportabile il piano che prevede il trasferimento da Genova ad Amburgo dei lavoratori di quattro dipartimenti che, a Genova, impiegano 166 persone. Insopportabile per il merito del provvedimento e per il modo con cui è stato annunciato dall’amministratore delegato Michael Thamm, con un discorso in inglese che mette in dubbio le professionalità italiane, accostandole al caso Concordia, come se i lavoratori ne fossero responsabili.

 

Ma c’è di più: dietro il trasferimento, i lavoratori intravedono il rischio di un numero cospicuo di esuberi. Fino a cento. E quindi l’avvio di un processo che porterà la compagnia marittima definitivamente e completamente via da Genova: l’italianità rimane nel brand, ma i lavoratori saranno altrove.

MARCO DORIA MARCO DORIA

 

È questo il timore, anche se ufficiosamente trapelano rassicurazioni sul fatto che Costa rimarrà a Genova. «Il nuovo ufficio che nascerà ad Amburgo – spiegano i lavoratori a colloquio con il sindaco Marco Doria, dopo una manifestazione nel centro della città – sarà il risultato della fusione di quattro divisioni genovesi e di altri lavoratori provenienti da Rostock (dove ha sede la controllata tedesca di Costa, Aida, ndr).

 

Noi siamo 160, i lavoratori di Rostock altri cento. Difficilmente ad Amburgo ci sarà posto per più di cento persone». Non a caso Michael Thamm, a colloquio con i lavoratori, ha parlato di una domanda che deve presentare ogni lavoratore per chiedere il trasferimento, specificando che le persone verranno selezionate tenendo conto delle competenze e delle performance. Chi non va ad Amburgo sarà ricollocato – dove possibile – oppure incentivato all’uscita.

 

Ma c’è paura di licenziamenti. Una doccia fredda da parte di un’azienda che, fino a pochi giorni fa, negava di avere un piano già pronto. E invece giovedì sono partite le lettere che avviano la procedura di trasferimento di ramo d’azienda, anche se per l’azienda si tratta semplicemente dell’avvio di un confronto. Secondo i sindacati, invece, dalla consegna delle lettere, ci sono sette giorni perché gli interessati forniscano una risposta e 25 per chiudere tutta la procedura.

LA VITTORIA DI MARCO DORIA  LA VITTORIA DI MARCO DORIA

 

«Non possiamo discutere con questa ghigliottina, l’azienda ritiri la procedura di trasferimento». L’appello è subito fatto proprio dalle istituzioni locali. «Chiediamo a Costa Crociere, nel rispetto della propria autonomia, la sospensione della procedura formale di trasferimento di ramo d’azienda». La Regione, intanto, con gli assessori Vesco e Paita, parla di «affronto per la città». 

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