TOGHE ROTTE – LA BEFFA DEGLI INTERESSI SUI MILIONI SEQUESTRATI ALLE BANCHE: QUANDO FURONO TRASFERITI SUL “FUG”, UN’ORDINANZA DEL TRIBUNALE NE DISPOSE LA RESTITUZIONE ALLE BANCHE

Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera

 

CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO

Sorpresa: in guadagno o in perdita che fossero gli interessi dell’1,5% praticati dalla Banca Credito Cooperativo di Carate Brianza scelta nel 2009-2012 dal pm Alfredo Robledo rispetto ai rendimenti attorno invece al 3% teorizzati a posteriori dal Fondo unico giustizia, c’è un paradosso in questi controversi frutti dei 170 milioni (poi ridotti a 90) che Robledo aveva sequestrato a 4 banche straniere, nell’inchiesta sui “derivati” del Comune di Milano, e messo appunto sulla Bcc anziché su Jp Morgan (che offriva solo lo 0,5%) o sul Fug previsto dalla legge.

 

Il paradosso è che i 3 milioni di interessi, che la Bcc avrebbe prodotto, alla fine nemmeno sono andati allo Stato, ma, dopo essere stati finalmente trasferiti sul Fug nel luglio 2012, dopo 7 giorni furono restituiti alle 4 banche estere (che in marzo avevano transato col Comune) dall’ordinanza l’11 luglio 2012 della IV sezione del Tribunale, su richiesta difensiva e con il pm rimessosi al giudice. I 3 milioni di interessi maturati dalla Bcc per lo Stato sono dunque tornati alle banche.

BRUTI ROBLEDO BRUTI ROBLEDO

 

Poiché invece il Fug, quando restituisce un capitale a qualcuno, per legge gli riconosce solo il bassissimo interesse overnight (tipo 0,01%), ciò significa che in teoria, se il capitale sequestrato fosse stato in carico al Fug e se davvero realistico fosse stato un 3% annuo di interesse (quindi parecchi milioni più di Bcc), anche dopo la restituzione lo Stato li avrebbe incamerati quasi tutti, al netto solo del micro-interesse. 


Bruti, nel rimuovere Robledo dal capo del pool tangenti, non contesta cifre di interessi, ma il non affidamento del capitale al Fug e la nomina di custodi. Robledo replica che incombe non sul pm, ma su banche o Posta o intermediari finanziari (dove il pm deposita i sequestri), l’obbligo di rapportarsi al Fug. Inoltre segnala che, contrariamente a quanto scritto da Bruti, non è vero che nel 2012 non gli rispose dopo la lettera estiva del Fug, visto che il 19 luglio gli diede 3 pagine di riscontri sulle scelte del 2009, che avrebbe peraltro condivise con i suoi allora superiori Minale e Carnevali. 

Palazzo di Giustizia a MilanoPalazzo di Giustizia a Milano


Quanto alla nomina di alcuni custodi giudiziari di denaro parcheggiato in banca (retribuiti tra i 50.000 e i 150.000 euro) Robledo ribatte d’averlo fatto su disposizione del gip Giuseppe Vanore che nel 2009 scriveva: «Competente alla nomina del custode e alla determinazione delle modalità di conservazione e gestione dei beni» è «l’ufficio del pm nella cui disponibilità sono». Ma il gip, interpellato ieri, smentisce questa lettura e spiega che la sua non era una indicazione impartita al pm, ma una formula per dare atto che, ove il pm avesse ritenuto necessario nominare custodi, avrebbe potuto farlo. 
 

 

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