green pass porto porti portuali

SE BLOCCANO PORTI E TIR DA DOMANI RISCHIAMO BLOCCO DELLE INDUSTRIE SCAFFALI VUOTI NEI SUPERMERCATI E CRISI DEI CARBURANTI (DIGIUNIAMO E ANDIAMO A PIEDI: ALMENO SI TORNA IN FORMA) - PORTUALI E TRASPORTATORI UNITI NELLA PROTESTA: “NIENTE CARTA VERDE O FERMIAMO IL PAESE” - DA TRIESTE A NAPOLI, NEI PORTI MOVIMENTAZIONE DEI CONTAINER A RISCHIO. L'IRA DEI GUIDATORI DI TIR: “SE GLI AUTOTRASPORTATORI ESTERI POTRANNO VENIRE IN ITALIA SENZA IL GREEN PASS E QUESTO VERRÀ INVECE IMPOSTO AGLI ITALIANI, STIAMO VALUTANDO DI…”

 

Benedetta Moro per il "Corriere della Sera"

 

porto trieste 6

«Tutti in sostegno ai porti!». L'appuntamento è già fissato per domani mattina alle ore 5. Non solo a Trieste, dove il sindacato di base Clpt (Coordinamento lavoratori portuali Trieste) ha già dichiarato lo sciopero a oltranza. Ci sarà gente anche davanti ai cancelli della Fincantieri di Monfalcone, al porto di Venezia, a Napoli, a Palermo. Sulla chat «No green pass» che ormai da un mese ha preso il posto del canale «Basta dittatura!», oscurato da Telegram, c'è l'elenco completo dei porti dove si prevede la grande mobilitazione di domani contro il debutto dell'obbligo di green pass nei luoghi di lavoro.

 

Ma non ci sono solo i porti a preoccupare. A incombere, infatti, c'è pure il rischio di un fermo dei Tir sulle autostrade. «Se gli autotrasportatori esteri potranno venire in Italia senza il green pass e questo verrà invece imposto agli italiani - dice il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè -, stiamo valutando di invitare le imprese a fermare i camion». Oggi il premier, Mario Draghi, incontrerà a Palazzo Chigi i sindacati per parlare di sicurezza sui luoghi di lavoro. Ma è possibile che sul tavolo torni di nuovo la questione del green pass e dei tamponi per i lavoratori non vaccinati. Sul punto però il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, è perentorio: «Le indicazioni sono quelle che ha dato il governo, ossia il tampone è a carico del dipendente.

 

porto trieste 3

Le aziende hanno già sostenuto una serie di costi molto importanti, giustamente, per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro. Francamente, però, scaricare di nuovo sulle imprese o sulla fiscalità generale, quindi sulle tasche dei cittadini, il costo del green pass non mi sembra corretto». No ai tamponi gratis, dunque. E meno che mai a carico delle imprese. Oggi si vedrà se l'impatto dell'obbligo del certificato verde nei luoghi di lavoro porterà a un aumento di vaccinazioni in extremis o a un'impennata di richieste di tamponi. La chat «No green pass» annuncia per domani proteste anche davanti ai porti di Livorno, Ravenna, Ancona, Salerno, Civitavecchia, Genova, La Spezia, Savona, Bari, Cagliari, Olbia, Palermo, Catania, Messina e Trapani. Di sicuro, a guidare la protesta dei portuali italiani è Trieste, dove su 950 lavoratori il 40% non ha il certificato verde.

 

porto trieste 2

Respinta al mittente anche l'offerta di tamponi gratis da parte delle aziende: «Se il governo non abolisce il green pass, domani il blocco del porto è confermato», chiarisce il portavoce Clpt Stefano Puzzer. Così, ecco che i camion della Formula Uno partiti per il Gran Premio di Turchia dal porto di Trieste circa dieci giorni fa, con i pezzi di ricambio delle varie case automobilistiche - da Ferrari a Mercedes -, che si prevedeva rientrassero sui traghetti del Gruppo Samer, ora potrebbero essere dirottati in Francia o tornare via terra. Negli altri scali, in realtà, la situazione appare meno tesa: per esempio a Gioia Tauro dove per oggi alle 15 il presidente dell'autorità portuale, Andrea Agostinelli, ha convocato una riunione con le aziende e i sindacati.

 

porto trieste

Ma nessuno può dire con certezza quel che accadrà domani. Vigilia all'apparenza tranquilla a Napoli e Salerno così come a Ravenna, nei porti pugliesi e in quelli di Livorno e Piombino, Palmi, Crotone, Corigliano Calabro e Vibo Valentia. Al porto di Genova, invece, è già in corso la protesta dei Tir al terminal più importante e le Rsu in lotta per il contratto integrativo hanno confermato lo sciopero di domani. Nel capoluogo ligure, però, un punto d'incontro sui tamponi almeno è stato trovato. Alcuni terminalisti del porto pagheranno i tamponi ai dipendenti.

 

camionisti 4

E il capo dei camalli, il «console» Antonio Benvenuti, spiega che i portuali potranno farli a un prezzo ulteriormente ridotto grazie a un accordo con due farmacie. Il responsabile Cgil, Enrico Poggi, prevede comunque problemi in città, perché il nodo green pass coinvolge anche i lavoratori del trasporto pubblico. Ma non solo: «Molti marittimi e camionisti stranieri - conclude Poggi - sono vaccinati con Sputnik e Sinovac, ma questi vaccini in Italia non sono riconosciuti e dunque non possono avere il green pass».

camionisti. camion camionisti.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO