intelligenza artificiale arte

TUTTO IL MONDO SI BUTTA SULL'INEVITABILE RIVOLUZIONE DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE. E L'ITALIA CHE FA? AL SOLITO, CINCISCHIA - FUBINI: "INTEGRARLA NELLE IMPRESE, NELLA SANITÀ E NELLE AMMINISTRAZIONI IN ITALIA PORTEREBBE A UN AUMENTO DI VALORE AGGIUNTO DELL'ECONOMIA DI 312 MILIARDI ENTRO IL 2040. MA CON POCHISSIME E SPARSE ECCEZIONI, NON FACCIAMO NIENTE: NON CI STIAMO NEANCHE RENDENDO CONTO DELLA CAPACITÀ DI VISIONE E DEL CORAGGIO CHE SERVIREBBE…"

Estratto dalla newsletter “Whatever it Takes”, di Federico Fubini 

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Succede a tutti di avere un momento in cui dici: «Come ho fatto a non capirlo prima?». A me è capitato al World Economic Forum di Davos, quando in una sala affollata si è alzato un uomo di nome Toshihaki Higashihara. È il presidente del conglomerato giapponese Hitachi e a Davos ha detto una cosa semplice e terribile: ha citato una stima secondo la quale entro il 2050 i centri di calcolo informatico («data center» o «cloud») avranno bisogno di «mille volte più energia elettrica di oggi» a causa dei loro consumi «associati al funzionamento dell’intelligenza artificiale» (AI). […]

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Le implicazioni per l’ambiente o per le scelte davanti alle quali una rivoluzione del genere mette ogni Paese sono gigantesche: dobbiamo aumentare esponenzialmente i consumi di elettricità – con tutto ciò che questo comporta per le fonti energetiche e per il clima – o è meglio accettare una decrescita (più o meno) felice nella quale perdiamo terreno sui Paesi che usano di più le tecnologie e dunque sono più produttivi, più veloci, più ricchi, più capaci di attrarre anche i nostri giovani più istruiti? E ci stiamo rendendo conto che siamo davanti a un bivio del genere? […]

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Jensen Huang, l’amministratore delegato del colosso americano dei microchip Nvidia, prevede che la rivoluzione dell’AI nei prossimi cinque anni porterà a raddoppiare da mille a duemila miliardi di dollari il valore degli investimenti realizzati in data centre nel mondo. […] L’intelligenza artificiale usa i data centre in modo particolarmente intenso perché i suoi cosiddetti «large language model», in sostanza i sistemi grazie ai quali le piattaforme di AI prevedono le risposte alle domande che ricevono, si formano su quantità colossali di dati per arrivare a fare «inferenze» sui risultati che sembrano statisticamente più probabili. Solo il creare quell’intelligenza artificiale «generativa» consuma tantissima energia. […]

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

 

I data centre dell’intelligenza artificiale funzionano grazie a semiconduttori che, da decenni, diventano sempre più piccoli. […] La cosiddetta «legge di Gordon Moore» – da uno dei fondatori dell’industria dei semiconduttori americana negli anni ’60 – prevede che il progresso nella potenza dei microchip, dunque nella loro efficienza e nella loro capacità di funzionare con meno energia, sia esponenziale: raddoppia due anni. In un circuito integrato entreranno sempre più transistor. Ma la rivoluzione dell’AI sta infrangendo quella «legge» o meglio la sta inopinatamente rendendo inutile. La brutale fame di infrastrutture digitali e di energia dell’intelligenza artificiale aumenta il fabbisogno di data centre e il consumo elettrico in modo apparentemente incontrollabile. […]

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Oggi un tipico data centre negli Stati Uniti consuma dieci volte più megawatt di dieci anni fa e il fabbisogno dell’AI sta quintuplicando entro il 2025, come peso relativo nel totale del consumo dei data centre. Dunque per integrare l’intelligenza artificiale nei suoi sistemi, nelle sue imprese, nella sua sanità, nella sua amministrazione, nelle sue capacità di difesa o di gestione delle sue banche, un Paese ha bisogno di una programmazione micidiale.

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Deve investire nell’infrastruttura dei data centre, altrimenti sarà costretto ad immagazzinare i suoi dati più sensibili e strategici nei centri di altri Paesi: non si sentirebbe mai davvero al sicuro. Deve immaginare da dove attingere a sempre nuove fonti di energia, per alimentare quei data centre e deve capire come farlo in modo da non alimentare le emissioni a effetto serra: non potrà certo aprire nuove centrali a carbone e probabilmente neppure a gas, né potrà sostenere il conto di comprare tutta quell’energia dall’estero.

intelligenza artificiale 3

 

Deve anche accettare che le fonti rinnovabili non garantiscono le quantità e la stabilità del flusso che serve per far funzionare centinaia, migliaia di centri di calcolo a flusso continuo. […] Mi dice ancora Giorgio Metta, il direttore scientifico dell’IIT: «Per connettere fra loro alcuni dei nostri centri di ricerca, abbiamo iniziato a investire somme rilevanti per dotarci di fibre ottiche dedicate fino a 400 Gigabit al secondo, perché la connettività ordinaria non basta. Dati da spostare tra i nostri centri a Genova possono essere un milione di volte più ingombranti di un film o un video da scaricare su un’utenza domestica».

 

C’è chi ha iniziato a pensare al futuro in maniera strategica, perché la rivoluzione dell’AI cambia le strutture di un sistema. Sam Altman, il CEO di OpenAI che ha di fatto innescato l’attuale ondata di intelligenza artificiale «generativa», lo ha capito: sta investendo nella produzione diretta di microchip, perché non vuole dipendere da quelli di Nvidia; e investe anche in due start up nell’energia nucleare civile (una a fissione, l’altra a fusione) per garantirsi l’energia di cui la sua azienda avrà bisogno.

 

intelligenza artificiale 2

Dice Altman: «Il mondo ha bisogno di più infrastrutture dell’AI – di più fabbriche di chip, di più energia, di più data centre – di quanti oggi si programmi di costruire». La Francia sta lanciando un programma di quattordici nuove centrali nucleari – attirando a suon di centinaia di milioni di euro anche delle start up del settore nate in Italia – in gran parte per alimentare i data centre che sta costruendo e così competere nell’AI. E noi? Possiamo decidere che in Italia l’AI non c’interessa.

 

intelligenza artificiale 1

Un rapporto co-prodotto per il think tank Teha da Microsoft (che è parte in causa, come azionista di riferimento di Sam Altman a OpenAI) prevede che integrare l’intelligenza artificiale nelle imprese, nella sanità e nelle amministrazioni in Italia porterebbe a un aumento di capacità di cura e un aumento di valore aggiunto dell’economia italiana di 312 miliardi – a parità di ore lavorate – entro il 2040. Sarebbe un modo per compensare in parte il calo di capacità produttiva che arriverà dalla perdita di quasi quattro milioni di lavoratori a causa della demografia. Ma, appunto, possiamo decidere che non c’interessa.

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Che vogliamo continuare con le tecnologie del Novecento, scalando all’indietro di una o due marce. Sarebbe legittimo: scegliamo di rientrare fra quelli che Jensen Huang di Nvidia chiama gli «haves not» della nuova rivoluzione, contrapposti invece agli «haves», i ricchi che ce l’hanno. Invece noi vogliamo avercela. Vogliamo tutto: questo mondo e quell’altro. Vogliamo restare nella «serie A» del mondo avanzato. Ma, con pochissime e sparse eccezioni, non facciamo niente per questo: non ci stiamo neanche rendendo conto della capacità di visione e del coraggio che servirebbe.

FEDERICO FUBINI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...