il selfie di filippo bari prima della valanga sulla marmolada

IL SELFIE PRIMA DEL DISASTRO – FILIPPO BARI AVEVA 27 ANNI E ERA UN ALPINISTA "ABBASTANZA ESPERTO": È UNA DELLE VITTIME DELLA VALANGA DELLA MARMOLADA. POCO PRIMA DI MORIRE SI ERA FATTO UN AUTOSCATTO DAL GHIACCIAIO E L’AVEVA INVIATO NEL GRUPPO WHATSAPP DI FAMIGLIA, SCRIVENDO: “GUARDATE DOVE SONO”, SPIEGANDO CHE STAVA PER SCENDERE. ALLA DOMANDA “QUANDO TORNI” NON HA MAI RISPOSTO – LE PERSONE CHE SI TROVAVANO NELLA MONTAGNA IERI, AL MOMENTO DEL CROLLO DEL SERACCO, SAREBBERO UNA TRENTINA…

IL SELFIE DI FILIPPO BARI PRIMA DELLA VALANGA SULLA MARMOLADA

1 - MARMOLADA: MANCANO ALL'APPELLO 30 PERSONE

(ANSA) - Sarebbero una trentina le persone che ieri si trovavano sul ghiacciaio della Marmolada al momento del crollo del seracco sommitale, si apprende da ambienti dei soccorritori. Non è chiaro al momento quante di queste persone siano effettivamente disperse e le verifiche sono in corso.

 

2 - MARMOLADA, FILIPPO E GLI ALTRI SENZA NOME. QUELLE VITE SPEZZATE IN UN LAMPO

Pierangelo Sapegno per “La Stampa”

 

L ARRIVO DI UN FERITO ALL OSPEDALE DI TREVISO

Filippo aveva fatto un selfie prima di morire. C’è la sua faccia che sembra urlare di gioia, e dietro di lui il ghiacciaio è una discesa di neve sporca e malata, picchiata dal sole come un campo di grano. Sotto aveva scritto: «Guardate dove sono».

 

Erano le 13 di ieri pomeriggio. Dicono che la montagna uccide. Ma molte volte è come se fossimo noi a ucciderci in montagna. Aveva mandato quella fotografia al gruppo dei familiari, e la zia gli aveva chiesto se sarebbe salito a Punta Penia. Lui ha risposto che avrebbero fatto manovra e poi avrebbero deciso.

 

MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO

Allora gli avevano chiesto: «Quando torni?». Filippo Bari non ha mai risposto a quella domanda. E non è più tornato. È rimasto sulla Marmolada, in questa terribile domenica d’estate, con il caldo che ci asfissia e la cronaca che ci spaventa, nel crollo di un seracco, dentro a un ghiacciaio che sta scomparendo come scompare a poco a poco quello che conoscevamo delle nostre montagne.

 

È rimasto in quella foto che non ha bisogno di parole, con il suo silenzio e la sua immagine di gioia, inghiottito assieme a qualche suo amico e ad altre vittime.

 

blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 4

Aveva 27 anni, veniva da Mola, Vicenza, ed era partito assieme ad altri cinque amici per fare questa escursione. Non era un alpinista alle prime armi. Chi lo conosce dice che era uno appassionato, e che era «abbastanza esperto».

 

In giorni come questi non basta. In giorni come questi, quando la montagna distrugge le vite, restano volti senza nomi, come quello che nel linguaggio burocratico del pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso viene identificato come un signore «dall’apparente età di quarant’anni», e di «razza caucasica», per dire che è bianco e dai tratti somatici europei.

 

crollo blocco di ghiaccio marmolada 4

Unico segno distintivo «un piercing all’orecchio». Non aveva documenti con sé, rimasti nello zaino sperduto in fondo a un ghiacciaio che non esiste più, ed era in condizioni disperate: i vestiti tecnici erano laceri, ridotti a brandelli, e i sanitari hanno dovuto rimuovere con infinita pazienza i limbelli e i pezzi degli abiti rimasti attaccati sul suo corpo martoriato, «ai lacerti» e alla pelle sanguinante.

 

blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 5

La cronaca ha le parole di questo emporio della salvezza che raccoglie le vite vicino all’ultima fermata. Aveva «numerosi traumi e fratture, in particolare allo sterno e alle costole», come recita il referto.

 

Anche alcuni organi interni, hanno detto i medici, «hanno subito importanti livelli di sofferenza». È stato intubato e ricoverato in terapia intensiva. Anche questo alpinista con il piercing è l’immagine di questa domenica senza parole.

 

blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 6

È stato l’elicottero del Suem 118 decollato dall’ospedale di Treviso non appena era scattato l’allarme. Un medico e un uomo del soccorso alpino si sono calati con il verricello sui ghiacciai e appena lo hanno visto lo hanno issato a bordo. Molti di quegli alpinisti però non si trovano più. Elisa Dalvit, una che si è salvata per miracolo, dice che c’era anche un bambino fra di loro.

 

Soltanto per un caso fortuito non era sulla rotta della slavina, perché un amico è arrivato in ritardo, quando gli altri avevano già cominciato a salire, però ha visto quello che succedeva: «Abbiamo sentito un boato, poi la massa di ghiaccio ha spazzato via tre persone, non so quanti altri siano rimasti coinvolti, era pieno di cordate oggi. Ho visto anche una bambina di nove anni partire con due adulti: vi prego, ditemi che è vivo...».

 

blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 3

Nessuno gliel’ha ancora detto. Nei racconti di molti testimoni sono proprio queste due immagini che si incrociano, quella di una scampagnata domenicale, di una allegra giornata di festa, e quella della tragedia. La natura non guarda chi c’è. Non è come la guerra che cerca nemici. Colpisce i destini che non la riconoscono. Fra le vittime e i dispersi ci sono italiani, tedeschi e cechi. Mancano due guide all’appello.

 

E forse la famiglia che ha visto Elisa, con la bambina. La morte nel dì di festa. Quelle degli alpinisti travolti dall’insostenibile violenza delle pareti di ghiacciai e dei loro crepacci sembrano nelle nostre cronache di dolore quasi dei suicidi d’amore, in territori imprigionati da una passione più forte della regione.

 

marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 2

Questo che stiamo vivendo potrebbe essere l’annus horribilis delle tragedie sui picchi del nostro piccolo mondo, una Spoon River disseminata di croci e di storie, che raccoglie fra le sue vittime addirittura più vittime e feriti di prima della pandemia.

 

Però noi continuiamo a non fermarci mai. Gianluca Gasbarri, 31 anni, da Roma, innamorato della fotografia e della montagna, che era così famoso che lo intervistavano i giornali, è morto neanche una settimana fa sul Corno piccolo del Gran Sasso davanti a un amico che l’ha visto cercare disperatamente un appiglio che non c’era prima di cadere, perché basta niente per morire in montagna, e l’ha visto aggrapparsi al vuoto e poi precipitare in un attimo, 50 metri di volo. Chissà se ha urlato. Non lo ricorda. Gianluca diceva che le foto più belle «sono quelle senza parole che dicono tutto».

 

Come la foto di Filippo, che urla la sua gioia prima di morire. Suo fratello Andrea lo sta ancora cercando negli ospedali: «Non lo abbiamo trovato da nessuna parte». Immagini e storie, fra le croci di questa domenica. Michela che si è salvata, assieme a suo marito, perché era scesa dalla terrazza panoramica della Marmolada appena 15 minuti prima che si consumasse la tragedia, dice che il ghiacciaio aveva «la neve nera, marcia, piena di spaccature», ma che lei non è un alpinista, «noi non siamo scalatori».

blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 2

 

Dice che c’erano più di cinquanta persone sulla terrazza, turisti con le scarpe da ginnastica e il telefonino in tasca. Su ci sono dei crepacci, bisogna conoscere il terreno, ed è meglio andare attrezzati, con le guide, solo che a volte non basta: «Purtroppo la natura ci sta facendo pagare quello che stiamo combinando». È che uno non ci crede, che si possa morire in un posto così bello.

blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 1crollo blocco di ghiaccio marmolada 1MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO 2crollo blocco di ghiaccio marmolada 2marmolada prima durante e dopo il crollo MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO la dinamica del crollo sulla marmolada crollo blocco di ghiaccio marmolada 3 marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 1 marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 3 marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 4

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”