SFRATTO MATTO - FRATELLI D’ITALIA PROVA A FAR PASSARE UNA LEGGE CHE AGEVOLA I PROPRIETARI DI CASA NELLE PROCEDURE DI SFRATTO DI UN INQUILINO MOROSO: DOPO DUE MESI DI MENSILITÀ NON PAGATE, L'INQUILINO AVRÀ 15 GIORNI PER METTERSI IN REGOLA. IN CASO NEGATIVO IL PROPRIETARIO POTRÀ ATTIVARE L’AUTORITÀ PER L'ESECUZIONE DEGLI SFRATTI CHE DISPORRÀ IL RILASCIO DELL'IMMOBILE ENTRO 7 GIORNI. LO SFRATTO ANDRÀ ESEGUITO ENTRO 30 GIORNI, PROROGABILI AL MASSIMO IN 90 - SI TRATTA DI UN MODO PER TENTARE DI CONVINCERE CHI HA UNA CASA AD AFFITTARE ALLE FAMIGLIE (E NON SOLO AI TURISTI) SENZA RITROVARSI L’INCUBO DI UN IMMOBILE OCCUPATO…
Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”
L'idea è quella di istituire una autorità incaricata di eseguire gli sfratti degli inquilini morosi prevedendo che dopo due mesi di affitto non pagato il proprietario possa richiedere un percorso accelerato.
Lo prevede una proposta di legge presentata in Senato da Paolo Marcheschi di Fratelli d'Italia, ma alla luce del braccio di ferro in corso sugli affitti brevi c'è la possibilità - magari per dare un segnale ai proprietari e controbilanciare l'aumento delle tasse - che la novità a cui starebbe lavorando il ministero della Giustizia d'intesa con Interni e Infrastrutture venga inserita in quel «Piano casa».
Matteo Salvini lo vorrebbe portare in tempi strettissimi (si era parlato di questa settimana) sul tavolo del Consiglio dei ministri ma non è detto che ci riesca.
Marcheschi ieri ha spiegato che la sua è una proposta lanciata a titolo personale condivisa col gruppo di Fratelli d'Italia, «con l'obiettivo, in prospettiva, di cercare di rendere più facili gli affitti lunghi, non sfavorirli».
lunghe procedure per gli sfratti
Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero dell'Interno le richieste di esecuzione nel 2024 sono state 81.054 mentre i provvedimenti di sfratto realmente emessi sono stati un po' meno della metà (40.158, di cui 30.041 per morosità).
Ancor di meno quelli poi effettivamente eseguiti con l'intervento dell'ufficiale giudiziario: 21.337, per lo più concentrati in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio e Campania.
Tolti gli anni del Covid si tratta del valore più basso da vent'anni a questa parte, segno della grande fatica che fanno i tribunali a smaltire queste pratiche soprattutto in grandi città come Roma, Milano e Napoli.
In 5 articoli il pdl di Marchechi punta a ridurre i contenziosi civili introducendo una procedura amministrativa speciale che autorizza l'intervento dell'ufficiale giudiziario (in alternativa al procedimento previsto oggi dal Codice civile) creando anche un'autorità ad hoc. Si chiamerà Aes, ovvero Autorità per l'esecuzione degli sfratti e farà capo al ministero della Giustizia.
Dopo il mancato pagamento di due mensilità consecutive e la segnalazione del proprietario dell'immobile, l'inquilino avrà 15 giorni per pagare.
In caso negativo il proprietario potrà attivare l'Aes che dopo aver valutato i documenti disporrà il rilascio dell'immobile entro 7 giorni da quando ha ricevuto l'istanza. Con lo sfratto che andrà poi eseguito entro 30 giorni, prorogabili al massimo in 90.
Il progetto di legge prevede poi parziali deroghe se l'inquilino è in «comprovata difficoltà economica temporanea» e per questo scopo viene anche introdotto un Fondo nazionale per l'emergenza abitativa per dare aiuti economici temporanei a chi ha un Isee inferiore a 12 mila euro se la morosità è dovuta a licenziamento per crisi aziendale, malattia grave, separazione legale.
In caso di inquilini con figli minori o familiari anziani, non autosufficienti o disabili l'Autorità è tenuta a informare i servizi sociali (entro 5 giorni dalla prima comunicazione del proprietario) che poi possono segnalare la necessità di un rinvio dello sfratto di 90 giorni e agevolare un'abitazione alternativa temporanea, in collaborazione con il terzo settore o il Comune.
Se il proprietario dichiara il falso sulla morosità o avvia la procedura speciale per riottenere un immobile «per scopi speculativi», a sua volta è però passibile di sanzione che va da 5.000 a 20 mila euro oltre all'esclusione temporanea dall'accesso ai benefici fiscali e alle agevolazioni sulla casa.
All'Unione inquilini questo nuovo giro di vite sugli sfratti non piace affatto e per questo minaccia la mobilitazione accusando il governo di affrontare l'emergenza casa solamente con misure repressive.
Per la segretaria nazionale Silvia Paoluzzi si tratta «dell'ennesimo attacco ai diritti delle persone in precarietà abitativa con misure che aggravano una crisi sociale già drammatica» visto che in Italia oltre 1.049.000 famiglie vivono in povertà assoluta e in affitto, rappresentando la metà delle famiglie povere del Paese.
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