andrea sempio chiara poggi garlasco

SILENZIO, PARLA ANDREA SEMPIO! – IL 37ENNE INDAGATO PER L’OMICIDIO DI CHIARA POGGI A “QUARTO GRADO” DOPO LA PERQUISIZIONE DELLA SUA CASA: “HO TEMUTO DI ESSERE ARRESTATO, SONO VENUTI DIECI AGENTI E SONO PREOCCUPATO PER I MIEI GENITORI” – E AI MILITARI RIVELA: “NEI COMPUTER O SULLE CHIAVETTE POTRESTE TROVARE UN MIO SCRITTO SUL DELITTO DI GARLASCO. È UN VECCHIO ARTICOLO FATTO DURANTE…”

 

1. DELITTO DI GARLASCO, ANDREA SEMPIO A "QUARTO GRADO": "HO TEMUTO DI ESSERE ARRESTATO"

Da www.tgcom24.mediaset.it

 

Andrea Sempio, sarà interrogato martedì prossimo, il 20 maggio, dalla Procura nell'ambito delle indagini per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco avvenuto nell'agosto 2007 e per il quale è stato condannato in via definitiva il fidanzato Alberto Stasi. A dare la notizia è il conduttore di "Quarto Grado" Gianluigi Nuzzi che ha specificato durante la puntata che le nuove indagini non si sono ancora concluse e che l'interrogatorio è stato chiesto dalla Procura.

 

Nel giorno della perquisizione a casa di Sempio e dei suoi genitori, la giornalista Martina Maltagliati del programma di Rete 4 ha incontrato il 37enne amico del fratello di Chiara, Marco: "Sono un po' provato, è stata una giornata lunga. In questo momento sono più preoccupato per i miei genitori perché i carabinieri sono stati anche da loro ed è stata lunga" confida. "Io oggi non sono stato portato via dai carabinieri né non sono stato in caserma. All'inizio pensavo fossero venuti a casa per arrestarmi, erano circa dieci agenti, ma avevano solo un mandato di perquisizione," precisa.

 

E sui ritrovamenti nel canale di Tromello ha aggiunto: "Non conosco quel torrente, non so assolutamente nulla. Ora mi sento stanco anche solo per pensare, mi sento vuoto".

 

2, L’INDAGATO FECE UN TEMA SUL DELITTO LE PINZE DA CAMINO TROVATE NEL CANALE

Estratto dell’articolo di C. Giu. per il “Corriere della Sera”

 

«Nel computer o sulle chiavette potreste trovare un mio scritto sul delitto di Garlasco. È un vecchio articolo fatto durante un laboratorio di giornalismo...». Andrea Sempio lo dice ai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano durante la perquisizione di mercoledì mattina mentre è con la sua legale Angela Taccia.

 

È un ricordo banale. Ma in questa storia, come sempre nelle inchieste per omicidio, niente è sottovalutabile. Per questo gli inquirenti sono alla ricerca del testo di quell’elaborato sia sui supporti informatici finiti sotto sequestro, sia alla sede della fondazione di Pavia dove nel 2013 Sempio partecipò a un corso post diploma.

 

[...] La storia dell’articolo sul delitto è una suggestione che somiglia alla trama di certi romanzi gialli o serie tv. Ma ha una spiegazione semplice. Dodici anni fa Sempio si era iscritto a un corso di comunicazione. Tra le attività era previsto anche un laboratorio di giornalismo. Era tenuto da una professionista che però non si era mai occupata del caso.

 

L’allora 25enne aveva partecipato — sembra come tutti i compagni — all’elaborazione di un articolo sul caso che più aveva scosso la provincia di Pavia in quegli anni: il delitto di Chiara Poggi. Gli studenti avevano un grande interesse per i casi di cronaca nera. Da qui la scelta di realizzare un «pezzo di cronaca» su Garlasco  [...].

 

[...] mercoledì sono stati sequestrati numerosi testi e manoscritti. A testimonianza della passione per la scrittura di Sempio. Anche qui l’analisi richiederà tempo. In una recente intervista televisiva la madre Daniela aveva raccontato che il figlio, che lavora come commesso in un negozio di telefonia a Montebello della Battaglia, leggeva moltissimo fin da bambino.

 

Ieri il legale Massimo Lovati ha parlato di «fumo negli occhi» a proposito degli ultimi accertamenti sul canale di Tromello in cui i carabinieri hanno sequestrato la testa di una mazzetta da muratore. Ma anche altri oggetti «d’interesse investigativo»: la testa di una scure, il manico di un’ascia con una parte dell’attrezzo ma senza la lama, e un paio di pinze da camino. [...]

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…