vatileaks nuzzi fittipaldi chaouqui vallejo

IL PROCESSO FARSA DI VATILEAKS – DOVEVA ESSERE RISOLTO IN TEMPI RAPIDI PER NON SOVRAPPORSI AL GIUBILEO E INVECE SONO STATE RINVIATE A DATA DA DESTINARSI LE UDIENZE CONTRO NUZZI, FITTIPALDI, VALLEJO E LA CHAOUQUI - IL CLAMORE MEDIATICO HA “DISTURBATO” LA GIUSTIZIA VATICANA

nuzzi fittipaldi chaouquinuzzi fittipaldi chaouqui

Lirio Abbate per “l’Espresso”

 

Solo in rarissimi casi i giudici di un tribunale italiano hanno rinviato l' udienza "a data da destinarsi". E la giustizia italiana non è certo da prendere come esempio per la velocità dei procedimenti. In Vaticano alla terza udienza del processo su VatiLeaks 2 per l' utilizzo di documenti riservati, dopo che la Corte ha ammesso dodici testimoni proposti dalle difese, tutto inizia a bloccarsi e a complicarsi. E i tempi si allungano. Il dibattimento si ferma fino a quando il tribunale della Città del Vaticano non deciderà quando tornare in aula. Intanto il processo è in stand-by. E questa pausa si potrebbe allungare fino all' inizio del prossimo anno.

nuzzi e fittipaldi sul banco degli imputati in vaticano accanto a francesca chaouqui e vallejo balda nuzzi e fittipaldi sul banco degli imputati in vaticano accanto a francesca chaouqui e vallejo balda

 

O riprendere quando le acque, agitate mediaticamente attorno a questo processo che vede imputate cinque persone, fra cui due giornalisti, Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, si saranno calmate. È possibile che le titubanze e le contraddizioni dei giudici emerse in queste prime tre udienze possano essere state provocate dall' effetto mediatico, un particolare sottovalutato dalle autorità politiche e giudiziarie dello Stato pontificio.

 

il processo vatileaks   nuzzi fittipaldi chaouqui il processo vatileaks nuzzi fittipaldi chaouqui

Da quando l' informazione internazionale ha puntato i riflettori su questo processo, togliendolo dall' angolo buio in cui le autorità vaticane volevano spingerlo per sottrarlo alla comunicazione pubblica, quello che doveva essere un procedimento rapido e immediato, da chiudere prima dell' apertura della porta santa, sembra invece aver cambiato rotta e programma, come se le autorità papaline ne avessero perso il controllo.

 

L' informazione sta cercando di rendere trasparente questo dibattimento, che continua ad essere vietato a tutto il pubblico. Tutto ciò conferma la forza della comunicazione, capace di superare ogni barriera nei Paesi occidentali, rendendo più chiaro ogni particolare, ogni evento.

 

gianluigi nuzzigianluigi nuzzi

A quaranta giorni dall' arresto di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, spagnolo, 54 anni, già segretario della prefettura degli Affari economici e della Commissione di studio sulle attività economiche e amministrative della Santa Sede (Cosea), istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento del suo mandato, il Vaticano appare sempre in fibrillazione.

 

Vallejo Balda è ancora detenuto in una cella della gendarmeria, dove trascorrerà anche il Natale. Mentre la lobbista italiana Francesca Immacolata Chaouqui, 33 anni, già componente della Cosea, dove era stata assunta proprio su segnalazione di Vallejo Balda, imperversa sugli schermi televisivi e rilascia interviste, anche ai giornali, dove si possono cogliere messaggi o frecciatine.

gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi   francesca chaouquigianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi francesca chaouqui

 

Adesso nel processo lei entra a gamba tesa chiedendo e ottenendo di chiamare a deporre personalità come il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, l' altro porporato Santos Abril y Castelló, arciprete di Santa Maria Maggiore e presidente della Commissione di vigilanza dello Ior, l' elemosiniere pontificio monsignor Konrad Krajewski. Testimoni importanti che hanno portato il promotore di giustizia Gian Pietro Milano e il presidente Dalla Torre ad evidenziare che i testi chiamati a deporre riferiscano solo su fatti specifici attinenti alla causa e non dare generiche valutazioni sulle persone.

gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldigianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi

 

La difesa della lobbista ha motivato la citazione del cardinale Abril per mostrare che «l' agire della Chaouqui era nell' interesse del Santo Padre», quella del cardinale Parolin «perché può riferire sui rapporti lavorativi intercorrenti tra Vallejo e Chaouqui».

 

Già subito dopo la notizia dell' accoglimento da parte della Corte di questa testimonianza, dal Vaticano è stato fatto filtrare che il segretario di Stato non ha mai avuto contatti con la Chaouqui, facendo notare, tra l' altro, che la Commissione Cosea è stata costituita nel luglio 2013 mentre lui era ancora nunzio in Venezuela, e al suo arrivo in Vaticano l' alto prelato si è piuttosto adoperato perché venisse sciolta, com' è avvenuto nel maggio 2014.

La deposizione di Krajewski è stata motivata dalla difesa della lobbista perché «questa donna è stata dipinta come un "mostro" e invece lui può descrivere la reale persona, dedita a tante opere di bene e di carità».

francesca chaouquifrancesca chaouqui

 

La Corte ha pure accolto la richiesta, sempre della Chaouqui, di effettuare una perizia informatica sulle conversazioni whatsapp, sms e email tra Vallejo e la lobbista, perché secondo la difesa della donna gli atti risulterebbero mancanti di alcuni messaggi. E così sarà fatta una perizia d' ufficio.

 

Solo dopo si fisserà la data della ripresa del dibattimento. C' è da aspettarsi che altre conversazioni private possano saltar fuori. Saranno sentiti anche l' ex direttore del "Corriere della Sera", Paolo Mieli, e il giornalista Paolo Mondani, richiesti da Nuzzi. Spunta anche, tra i testi citati in aula, il nome di Mario Benotti, ex capo segreteria del Sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, indagato con la Chaouqui e il marito Corrado Lanino nell' inchiesta della procura di Terni ora confluita a Roma, la cui deposizione nel processo vaticano è stata chiesta dalla difesa di monsignor Lucio Vallejo Balda.

francesca chaouqui francesca chaouqui

 

La Corte presieduta da Giuseppe Dalla Torre, tra le altre cose, ha respinto le due eccezioni difensive della Chaouqui: quella che contestava la competenza giurisdizionale del Tribunale vaticano, essendo i presunti reati commessi in territorio italiano. Per la difesa, in Italia sono avvenuti sia l' accesso ai documenti tramite password elettronica sia, secondo l' atto d' accusa, il passaggio di carte "brevi manu".

gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi    gianluigi nuzzi e emiliano fittipaldi

 

Personalità di rilievo siederanno dunque davanti ai giudici per rispondere alle domande di accusa e difesa ed entrare così, ancor di più, nei segreti del Vaticano, svelando retroscena e intrecci lobbistici. In tutto questo monsignor Vallejo non domanda di essere scarcerato, sorride agli altri imputati e sostiene di non stare bene, tanto da aver chiesto alla Corte una "perizia psicologica", finalizzata a verificare il suo stato di labilità e di influenzabilità.

 

francesca chaouqui   francesca chaouqui emiliano fittipaldi e gianluigi nuzzi    emiliano fittipaldi e gianluigi nuzzi emiliano fittipaldi emiliano fittipaldi emiliano fittipaldi e gianluigi nuzzi emiliano fittipaldi e gianluigi nuzzi

I giudici l' hanno respinta, in quanto "non ammissibile" perché questo esame non è previsto dall' ordinamento. Ha ammesso invece l' acquisizione agli atti di una perizia psichiatrica a cui si era sottoposto lo stesso prelato, il cui referto è attualmente conservato nel suo appartamento. Uno dei nodi principali nell' udienza è stato comunque quello dell' ammissione dei testimoni. Fittipaldi è stato l' unico a non aver citato testimoni: ha chiesto solo l' acquisizione di tre articoli de "l' Espresso" dell' estate 2014 per dimostrare che le sue inchieste sono precedenti al contestato passaggio di documenti riservati, e quindi la sua estraneità ai fatti. 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?