CONTINUA IL SOCIAL-DRAMMA: MASSIMO DI CATALDO E LA EX COMPAGNA PASSANO DA FACEBOOK AI TRIBUNALI

1 - FOTO CHOC, INCHIESTA DELLA POLIZIA NUOVI SCAMBI DI ACCUSE SUL WEB
Antonio Pitoni per "La Stampa"

Un «luogo incantato», fra le storiche strade di Roma tra Castel Sant'Angelo e piazza Navona. The Secret Gallery nasce «per coniugare arte, design, video e musica», promette il sito internet rimasto fermo all'annuncio della prossima apertura. Che effettivamente c'è stata. Il 27 giugno, quando il progetto di Anna Laura Millacci, ex compagna di Massimo Di Cataldo, vide la luce con l'opening day.

Erano gli ultimi momenti di una relazione durata 13 anni, finita nel tritacarne virtuale di Facebook. Dove la storia di violenza denunciata da Anna Laura e smentita da Massimo è già un dramma 2.0, dai prossimi (e inevitabili) episodi legali e giudiziari.

Non ci sono parti da prendere, ma verità contrapposte da accertare. A cominciare dalle foto choc, postate venerdì dalla Millacci, per documentare le violenze che racconta di aver subito dall'ex compagno una ventina di giorni fa. Sono autentiche? A dare una risposta ci penseranno gli agenti della Squadra Mobile di Roma, ancora in attesa di ascoltare la versione di Anna Laura, ieri a lungo irreperibile, prima dell'ultimo sfogo telefonico: «Sto rivivendo quello che ho subito giorni fa».

Non ha ancora sporto formale denuncia, ma ha contattato un avvocato. Anche Di Cataldo e, probabilmente, gli amici della ex coppia saranno sentiti. Decisivi potrebbero risultare i referti medici.

Nessuno, al momento, può immaginare gli eventuali reati. Se il racconto della donna dovesse avere riscontro, l'ex compagno rischia di essere indagato per procurato aborto e percosse. In caso contrario, sarebbe lei ad andare nei guai, con accuse di procurato allarme e simulazione di reato.

Ieri, sempre su Facebook, il cantante romano si è difeso dalle accuse dell'ex compagna. «Sono scioccato per come questa assurda notizia sia stata pilotata contro di me, con tanta leggerezza», scrive sul suo profilo il cantante romano annunciando «provvedimenti legali» per difendere «la mia dignità di uomo».

E sempre su Facebook si fa viva la ex moglie di Di Cataldo, la spagnola Koki Borda, per chiedere di essere tenuta fuori: «Sono una mamma che sta lottando ogni giorno per trovare una diagnosi e la cura per la grave malattia di cui soffre la mia piccola Chloe».


2 - DI CATALDO, LA EX A SELVAGGIA LUCARELLI: "LUI MI HA PICCHIATO E ORA CONDANNANO ME. HO FATTO UN QUADRO CON IL FETO ABORTITO"
Selvaggia Lucarelli per "Liberoquotidiano.it"

Come da copione. Una donna racconta una storia di violenza domestica, pubblica le foto sconvolgenti del suo volto pieno di sangue e di un feto abortito per le percosse, e il web si divide. Chi ritiene che Anna Laura, la compagna di Massimo Di Cataldo, sia vittima di uno schifoso aguzzino, chi sospetta che sia una sorta di mitomane in cerca di visibilità e con manie di vendetta. La stessa vendetta di cui parla Massimo Di Cataldo nell'ultimo post pubblicato su Facebook, in cui la descrive come «una persona che per sue ambizioni e aspirazioni egoistiche ha inscenato tutto questo».

Insomma, per molti, dall'ex compagno a una larga fetta di commentatori su Facebook e forum aperti sul tema, il racconto sarebbe una farsa. Mania di protagonismo. La favoletta malata di una donna abbandonata con la sindrome dello sputtanamento pubblico. Di Cataldo sarebbe un gentiluomo d'altri tempi e Anna Laura una squilibrata che s'è divertita a giocare nel bagno di casa col sangue finto del kit "Happy Halloween".

E la questione inquietante è che a sospettare sono molte donne. Alcune dichiaratamente fan di Di Cataldo vittime del più becero bimbominkionismo, alcune semplicemente donne che non credono a un'altra donna e non perdono occasione di scomodare dietrologie secondo le quali Anna Laura sarebbe una sorta di schizofrenica Circe de noantri.

Le argomentazioni sono le più svariate e vanno dalla psicologia da bar al puro surrealismo: «Colpa sua, perché gli uomini ve li scegliete voi donne!». «Se stai tredici anni con uno così vuol dire che ti sta bene». «Perché non lo hai denunciato ai Carabinieri anziché pubblicare gli autoscatti come la Canalis?». «Esibizionismo puro!». «Volevi solo farti un po' di pubblicità alle spalle del cantante famoso!».

Poi ci sono quelli che si improvvisano primari del Gemelli: «Il sangue cola ma non in verticale, è stato disegnato col dito». «Non c'è tumefazione». «L'occhio è rosso, non viola». «Non è gonfia, potrebbe essere semplice sfregamento». «Quel feto galleggia in un lavandino, come c'è finito?» e così via, con amenità di un variegato quasi commovente. C'è addirittura chi pubblica dei video-tutor da youtube con le indicazioni per realizzare finti grumi di sangue con la farina.

Scatti di rabbia - Chiamo Anna Laura al telefono per dirle che molta gente non le crede. Che molti, compreso il suo ex compagno, le danno della pazza mitomane. «Questa cosa è assurda. Una persona si sfoga dopo anni di soprusi magari in un modo poco prudente e senza valutare le conseguenze, e finisce pure per doversi difendere dalle accuse di essere bugiarda.

Massimo mi ha sempre picchiata, mi ha picchiata anche quando ero incinta della nostra bimba, e solo perché io la volevo chiamare Anna Lou e lui diceva che non l'avrebbe mai chiamata come la figlia di Morgan. Picchiava sempre e solo per motivi futili. Ha scatti di rabbia continui che si sono ben visti anche quando partecipò a "Music farm" e una notte distrusse mezza casa per sfogare l'ira».

Le domando perché non si è fatta fare dei referti medici, come farà a dimostrare che quello che racconta è vero se non ha denunciato e non è andata in un ospedale. «Io sono andata dal ginecologo e ho un referto che parla chiaro dell'aborto avvenuto alla quinta settimana. Sono andata dal dentista per un'operazione e non mi ha potuta toccare per quanto la mia bocca era gonfia a causa delle botte. E infine, lo so che può suonare folle per chi non fa il mio lavoro, ma quando ho abortito ho preso tutto quello che il mio corpo stava espellendo e l'ho messo su un quadro che si chiama "Le cose che ho perso".

L'ho fatto per non dimenticare e lo guarderò ogni volta che mi verrà la tentazione di perdonare. Se non mi crederanno, troveranno tutto nel mio quadro che ora è nascosto nell'armadio». Cosa pensi di fare ora? «Se la pressione su di me non si allenta io vado via dall'Italia. Non ce la faccio a sopportare tutto questo, i dubbi della gente, i sospetti. Massimo potrà sempre vedere la bambina, ma io vado all'estero».

«Sono recidiva» - Non posso non chiedere ad Anna Laura se non si rende conto di avere un problema che si chiama dipendenza affettiva. Che chi subisce violenza per così tanti anni senza ribellarsi ha un'inconscia, malata, perversa complicità con il proprio aguzzino.

Una scarsa autostima. Che chi picchia è uno schifoso che va curato, ma va curato anche chi quelle botte se le piglia per anni. «Io lo so che qualche debolezza devo averla, che sono recidiva. Anche il mio primo compagno da cui ho avuto una figlia, Alice di 21 anni, mi picchiava. Era un tossico, mi ruppe una costola. È morto due mesi fa per la droga. Ma Massimo sapeva anche essere incredibilmente dolce, quando voleva. Era, è fragile. Ha perso il successo e questo lo ha reso infelice. Quando ha cominciato ad andare al supermercato e a vedere che nessuno lo riconosceva più, è sprofondato nella tristezza più cupa».

E perché, se sapevi che aveva picchiato anche l'ex moglie come hai dichiarato, te lo sei preso? «Quando era sposato, sono stata la sua amante per due anni. Lui non era mai a casa, stava sempre con me. Lei una sera gli fece una scenata e lui la picchiò. Andarono al pronto soccorso e Massimo disse che lei aveva picchiato lui. Lo disse anche a me e io purtroppo ero innamorata, gli credetti. Poi l'ex moglie tornò nel suo paese e si separarono. Ero innamorata e quando sei innamorata credi al tuo uomo».

Già. E io credo a Anna Laura e alla sua storia. Credo alle botte, ai soprusi, al fallimento lavorativo che trova sfoghi meschini, agli uomini così e alle donne vittime di sudditanze psicologiche e ossessioni malate. C'è una sola cosa a cui non credo: che fosse amore.

 

MASSIMO DI CATALDO E LA EX COMPAGNA ANNA LAURA MILLACCIFOTO VIOLENZE DELLA EX COMPAGNA DI MASSIMO DI CATALDOFOTO VIOLENZE DELLA EX COMPAGNA DI MASSIMO DI CATALDOFOTO VIOLENZE DELLA EX COMPAGNA DI MASSIMO DI CATALDOFOTO VIOLENZE DELLA EX COMPAGNA DI MASSIMO DI CATALDO

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…