paolo sorrentino e' stata la mano di dio

“NAPOLI? È COME FARE UN SAFARI A PIEDI SENZA LA JEEP QUANDO ARRIVANO I LEONI” - SORRENTINO TORNA A CASA CON “È STATA LA MANO DI DIO”: “L’HO SCRITTO IN 48 ORE. LA PRIMA PARTE È ONIRICA E CON RICHIAMI AL MIO PASSATO - MARADONA? UNA SEMI DIVINITA'  IN UNA NAPOLI DOVE BELLEZZA DEL SACRO ED EROTISMO DEL PROFANO SI TENGONO INSIEME CON LEGGI ARCANE E SPESSO INCOMPRENSIBILI”- “IL CINEMA NON SERVE A NIENTE, MA TI DISTRAE. È COME IL CALCIO. QUASI NULLA SERVE, TRANNE IL…” - VIDEO

 

«IL MIO FILM SUL DOLORE SCRITTO IN DUE GIORNI»

Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera”

 

paolo sorrentino 3

«È la storia di un ragazzo di 17 anni che perde i genitori», dice Paolo Sorrentino. È stata la mano di Dio , il suo film più personale (su Netflix dal 15 dicembre) lo racconta così. I suoi genitori nel 1987 comprano una casa a Roccaraso, lui resta a Napoli per andare a vedere Maradona allo stadio. Il padre e la madre moriranno per una fuga di monossido di carbonio.

 

 Il regista lascia Cannes che lo ha consacrato, torna a Venezia (a 20 anni dall'esordio di L'uomo in più ) e ottiene nove minuti di applausi alla fine della proiezione. Sempre col suo attore feticcio Toni Servillo. Che qui fa suo padre, mentre l'alter ego di Paolo giovanissimo è Filippo Scotti, che nel film ha l'orecchino come lui.

Sorrentino - e' stata la mano di dio

 

Cosa ha trovato in lui?

«La mia timidezza e inadeguatezza. Ha sbaragliato tutti, il mio sogno è che gli attori si dirigano da soli».

 

Com' è nato il film?

«A un certo punto si fanno i bilanci, ho capito che c'era stata una grande parte di amore nella mia vita di ragazzo, e una dolorosa. E si poteva declinare in un racconto cinematografico dove si ride e si piange, come nella vita. Ha delle analogie col bel film di Bellocchio su suo fratello».

paolo sorrentino e daniela d'antonio 2

 

 È vero che l'ha scritto in 48 ore?

«Sì, non è un virtuosismo ma ci avevo pensato tanto, scriverlo è stato un processo più semplice. Anche in altri film avevo messo cose mie camuffandole, mescolandole nei personaggi. Questo è senza filtri, dichiaratamente autobiografico, ma non ha senso distinguere le cose vere da quelle inventate».

 

Ma l'emotività...

«Come l'ho tenuta a bada? Per fortuna ci sono problemi di ordine pratico che non tengono conto della mia storia. Se altre persone si identificheranno, se si vedranno specchiate nel film, significa che la mia sofferenza sarà divisa a metà».

È stata la mano di Dio

 

Il suo stile glamour, la sua fascinazione estetica qui sono lontani.

 «Il film è esclusivamente concentrato sui sentimenti. La prima parte è onirica e ci sono richiami al mio passato, è una sorta di congedo. Non è che mi pento, qui si richiedeva una cifra stilistica diversa».

 

 La sua famiglia com' era?

 «Chiassosa, rumorosa. Mamma (Teresa Saponangelo) era una burlona che ondeggiava tra felicità e tristezza. Gli anni '80 erano un mondo di scherzi che oggi stridono un po', non c'erano i cellulari, era un'altra vita».

 

paolo sorrentino con il cast di e' stata la mano di dio

C'è il suo mentore.

 «Il regista Antonio Capuano. Con lui cominciai a lavorare. Non ho mai raggiunto i suoi vertici di vitalità esasperata. Mi illuminò sull'equivoco che non basta avere un dolore per una specie di patente sulla creatività»

 

Il titolo?

«È una bella frase, paradossale perché pronunciata da un calciatore sulla sola parte del corpo che non può usare, dopo il gol che Maradona segnò di mano all'Inghilterra».

la locandina del nuovo film di sorrentino

 

Maradona cosa rappresentò a Napoli?

«Un Avvento: apparve, non arrivò, in una città che nel calcio non aveva vinto niente. Una semi divinità. C'è qualcosa di misterioso, fu un liberatore. Napoli veniva da anni di violenza e camorra, c'era stato il terremoto. Città promiscua, è come fare un safari a piedi senza l'aiuto della jeep quando arrivano i leoni. A Napoli trovi tutto, i leoni e animali più innocui; bellezza del sacro e erotismo del profano si tengono insieme con leggi arcane e spesso incomprensibili».

 

Nel film c'è Fellini.

 «Non si vede, si sente la sua voce. Lui quando doveva fare un film andava a Napoli in un hotel vicino alla stazione e cercava le facce. Io per davvero accompagnai mio fratello maggiore a un'audizione».

 

Qui la danno candidato a un premio.

filippo scotti e paolo sorrentino

«Dai primi sondaggi pare che interessi, oggi partiamo per il Colorado, andrò al Festival di San Sebastian che mi ha sempre ignorato. I miei figli cosa mi hanno detto? Bello. Loro non dicono molto, non mi prendono mai sul serio».

 

Il cinema non serve a niente

«Ma ti distrae. È una battuta del film, lo penso, è come il calcio. Quasi nulla serve, tranne il vaccino».

paolo sorrentino 1paolo sorrentino a venezia 7Paolo Sorrentino sul set de La Mano di Dio 2Paolo Sorrentino sul set de La Mano di Diopaolo sorrentino a venezia 2paolo sorrentino a venezia 1E? stata la mano di Dio 4paolo sorrentino e daniela d'antonio, entrambi in giorgio armaniE? stata la mano di Dio 3E? stata la mano di DioE? stata la mano di Dio 5e' stata la mano di dio paolo sorrentino 29e' stata la mano di dio paolo sorrentino 21e' stata la mano di dio paolo sorrentino 22e' stata la mano di dio paolo sorrentino 23e' stata la mano di dio paolo sorrentino 24e' stata la mano di dio paolo sorrentino 25e' stata la mano di dio paolo sorrentino 26e' stata la mano di dio paolo sorrentino 27e' stata la mano di dio paolo sorrentino 3e' stata la mano di dio paolo sorrentino 6e' stata la mano di dio paolo sorrentino 4e' stata la mano di dio paolo sorrentino 5e' stata la mano di dio paolo sorrentino 7e' stata la mano di dio paolo sorrentino 8paolo sorrentino a venezia 5e' stata la mano di dio paolo sorrentino 9E? stata la mano di Dio 2paolo sorrentino a venezia 3paolo sorrentino 4E' STATA LA MANO DI DIOe' stata la mano di dio paolo sorrentino 10e' stata la mano di dio paolo sorrentino 12paolo sorrentino a venezia 4e' stata la mano di dio paolo sorrentino 13e' stata la mano di dio paolo sorrentino 15e' stata la mano di dio paolo sorrentino 14e' stata la mano di dio paolo sorrentino 16e' stata la mano di dio paolo sorrentino 19e' stata la mano di dio paolo sorrentino 17e' stata la mano di dio paolo sorrentino 18e' stata la mano di dio paolo sorrentino 2e' stata la mano di dio paolo sorrentino 20paolo sorrentino 5paolo sorrentino 6paolo sorrentino a venezia 6paolo sorrentino a veneziaPAOLO SORRENTINO LUISA RANIERI A VENEZIApaolo sorrentino e luisa ranieritoni servillo, luisa ranieri paolo sorrentinotoni servillo, luisa ranieri, paolo sorrentino, alberto barbera, roberto cicuttofilippo scotti 2filippo scotti, luisa ranieri e luca zingarettipaolo sorrentino e daniela d'antonio 1paolo sorrentino e daniela d'antonio 4paolo sorrentino e daniela d'antonio 3paolo sorrentino 2

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO