kellogg's kelloggs kellogg s

LA STORIA DEI KELLOGG’S, IL FAMOSO MARCHIO DI CEREALI (ACQUISTATO DA FERRERO PER 3,1 MILIARDI DI DOLLARI) – I CORN FLAKES NASCONO NELLE CUCINE DEL CENTRO BENESSERE GESTITO DAL DOTTOR JOHN KELLOGG IN MICHIGAN, COME ALTERNATIVA LEGGERA ALLE COLAZIONI PESANTISSIME, CON UOVA, BACON E PANCAKE, TANTO AMATE DAGLI AMERICANI – MA LA VERA IDEA GENIALE RIGUARDA IL MARKETING: PER INCURIOSIRE I BAMBINI, I PRODUTTORI CREARONO ENFASI INTORNO AL PRODOTTO (SCATOLE COLORATE, PERSONAGGI ANIMATI E PUBBLICITÀ-SHOW)

Estratto dell’articolo di Simona Siri per "la Stampa"

 

john kellogg

Un guru del benessere in anticipo sui tempi, una storia familiare fatta di invidie e gelosie, un paese che cambia, l'avvento della televisione e l'arrivo dei pubblicitari alla Mad Men. C'è tutto nella storia di come i cereali Kellogg's siano diventati non solo uno dei marchi più riconosciuti al mondo, ma anche uno degli strumenti con cui l'America ha esercitato il suo soft power. Intanto il fondatore: il dottor John Kellogg.

 

Cresciuto nella Chiesa Avventista del Settimo Giorno, che credeva nell'imminente fine del mondo e nella seconda venuta di Cristo, Kellogg nel 1876 assume la direzione di un istituto sanitario fondato dalla chiesa a Battle Creek, nel Michigan, e lo trasforma in un centro benessere frequentato dai ricchi della Gilded Age come i Rockfeller e i Roosevelt. È dalle cucine di questa spa che nascono i cereali come li conosciamo oggi. […]

 

kellogg's corn flakes

Come scrive lo storico della medicina Howard Markel nel suo libro «The Kelloggs: The Battling Brothers of Battle Creek», rintracciare le origini esatte dei fiocchi di Kellogg è difficile, anche a causa delle versioni contrastanti della storia. Sia il fratello Will che la moglie di Kellogg, Ella, lavoravano con John ed entrambi rivendicano un ruolo nell'invenzione.

 

Secondo la storia dell'azienda, una notte del 1894 un impasto di cereali a base di grano fu accidentalmente lasciato fuori per un lungo periodo di tempo, causandone la fermentazione. Una volta steso in sfoglie sottili, l'impasto leggermente ammuffito produsse fiocchi perfetti, grandi e sottili, che in forno diventarono croccanti e gustosi.

 

john e will kellogg

Nei sei anni successivi, fu poi Will a continuare a sperimentare e a scoprire che il mais, anziché il grano, produceva fiocchi ancora più croccanti. E fu sempre lui a vedere l'opportunità di commercializzare i fiocchi a persone comuni in cerca di una colazione leggera e sana. […]

 

Dopo anni di trattamenti umilianti da parte del fratello, Will acquistò i diritti della ricetta e si mise in proprio, fondando la Battle Creek Toasted Corn Flake Company nel 1906. Aggiungendo malto, zucchero e sale all'impasto, iniziò a produrre i Kellogg's Corn Flakes in grandi quantità e a investire parte dei profitti in pubblicità.

john kellogg corn flakes

 

La seconda idea geniale che sta dietro ai cereali Kellogg riguarda infatti il marketing. Per difendersi dalla concorrenza, per distinguersi dalla massa e per essere appetibili ai bambini, i produttori di cereali si resero conto che dovevano concentrarsi sull'aspetto esteriore del prodotto piuttosto che su ciò che conteneva. La Post Toasties, marca concorrente di Kelloggs prodotta da Post Foods, decise di utilizzare animali dei cartoni animati sulle sue scatole e pagò al suo disegnatore 1,5 milioni di dollari il primo anno.

 

tony la tigre

Quel disegnatore era Walt Disney, che utilizzò i guadagni per costruire l'impero Disney. In un momento storico in cui la televisione sorpassa la radio e diventa il primo mezzo, il famoso pubblicitario Leo Burnett inventa programmi specificamente pensati per intrattenere i bambini e vendere i prodotti Kellogg's, con i personaggi che nel mezzo di uno show iniziano a parlare direttamente a loro pubblico, esaltando le doti del prodotto.

 

Quando la tv a colori diviene realtà, Burnett convince i brand a usare animali antropomorfi come mascotte. […] La prima mascotte che Kellogg's produce è Tony la Tigre, il cui successo strepitoso viene seguito da centinaia di altre icone dei cartoni animati. […]

 

garry moore e tony la tigre in una pubblicita kellogg's del 1955

 Da quel momento la scatola di cereali diventa parte integrante di qualsiasi iconografia che parli dell'America, del suo benessere, dei suoi aspetti più banali e innocui, rassicuranti e zuccherosi, metaforicamente ma anche letteralmente nel senso che il consumo di zucchero – di cui i cereali dell'epoca sono pieni - viene venduto come fonte di energia e quindi incoraggiato.

 

«Kellogg's ha capito che la scatola dei cereali non era solo un semplice imballaggio; era un bene immobiliare di pregio. Colori vivaci catturavano l'attenzione, le mascotte interagivano e puzzle, giochi e promozioni sul retro trasformavano la colazione in un'esperienza interattiva, fidelizzando il consumatore morso dopo morso», ha scritto Natasha Gomes. […]

tony la tigre groucho marx pubblicita kellogg's 1955cereali per la colazione kelloggs tony la tigre pubblicita kellogg's 1961fabbrica kellogg's nel 1934corn flakescereali Kellogg Kellogg Corn Flakes corn flakes kellogg's corn flakes

 

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)