leonarda cianciulli

LA STORIA DI LEONARDA CIANCIULLI, LA “SAPONIFICATRICE DI CORREGGIO”, CHE UCCIDEVA LE VICINE E LE TRASFORMAVA IN DOLCI PER LA FESTA - ASSASSINÒ TRE DONNE E LE DETTE IN PASTO AI PARENTI - UNA FAVOLA NERA CHE CONQUISTÒ L'IMMAGINARIO POPOLARE DELL’ITALIA POST-BELLICA - IL LIBRO DI BARBARA BRACCO

Antonella Lattanzi per “la Stampa”

 

BARBARA BRACCO - LA SAPONIFICATRICE DI CORREGGI

La saponificatrice di Correggio. Anche chi - in un' epoca in cui la cronaca nera riempie le pagine dei giornali e diventa racconto in tanti programmi tv - non ha mai sentito questo nome, basterà pronunciarlo ad alta voce per percepirne l' eco magica, oscura, da favola nera che subito si spande da quest' etichetta.

 

La saponificatrice di Correggio, ufficialmente la prima serial killer italiana, che ha ispirato tanto cinema, teatro, musica e letteratura, è una figura ben al di fuori degli schemi criminali a cui siamo abituati, e trascende persino la sua stessa biografia, per legarsi alla Storia italiana.

 

La studia Barbara Bracco, docente di Storia contemporanea nell' Università di Milano-Bicocca, nel saggio La saponificatrice di Correggio , in cui non solo racconta la storia della saponificatrice, ma la inserisce nel contesto socio-culturale in cui la donna è vissuta con dolore, ha ucciso, è morta.

 

LEONARDA CIANCIULLI

Ne vien fuori il ritratto di una donna, una criminale, certo, un' efferata assassina, colpevole a tutti gli effetti e senza dubbio, ma anche vittima sacrificale di un rito di passaggio, quello dalla guerra alla pace, dalla monarchia alla repubblica, dal nazi-fascismo alla libertà.

 

I fatti. Il 12 giugno 1946 inizia il processo a Leonarda Cianciulli - vero nome della saponificatrice -, accusata di triplice omicidio, rapina e distruzione di cadavere.

 

Accusato di averla aiutata, suo figlio Giuseppe, a difesa del quale, ad apertura del dibattimento, Leonarda dirà: «Fatemi linciare dalla folla, ma fate uscire mio figlio che è innocente». L' amore di Leonarda per i figli sarà una costante della vicenda di questa donna e, a detta di Filippo Saporito, illustre psichiatra e luminare del manicomio criminale di Aversa dove Leonarda verrà rinchiusa, il vero motore degli efferati omicidi. Efferati, perché?

LEONARDA CIANCIULLI

 

Perché, tra il 1931 e il 1941, Leonarda Cianciulli convinse tre donne di Correggio, dove si era trasferita dal Sud insieme alla famiglia, a consegnarle i loro beni con l'inganno. Poi le attirò in casa, le uccise, le disarticolò «come si fa con i polli» e le disciolse in soda caustica per farne del sapone. Con le ossa ridotte in polvere e il sangue, fabbricò dei dolci e li diede da mangiare ai suoi parenti. O almeno questo fu ciò che dichiarò.

 

E, nonostante per l' accusa il movente, lampante, immerso nel degrado e nella povertà del tempo tra le due guerre e in quello dell' inizio della seconda, furono i soldi - soldi che, dichiarò lei, servivano per i figli, per farli mangiare, per farli studiare - la motivazione dell' omicidio data dalla Cianciulli fu un' altra. Sua madre l' aveva maledetta per aver sposato un uomo diverso da quello che lei desiderava.

 

LEONARDA CIANCIULLI

Una zingara le aveva predetto che tutti i suoi figli sarebbero morti. Tredici ne erano morti davvero, tra aborti spontanei e morti in culla. Gli ultimi rimasti, sarebbero potuti morire in guerra. Dunque lei, basandosi sulla Bibbia ma anche su Teti, figura della tragedia greca che vuole rendere invulnerabile il figlio, uccise tre donne come sacrificio, per aver salvi i suoi tre figli maschi.

 

Da un lato seguendo perfettamente lo stereotipo della donna del sud strega, dall' altro sconvolgendo i crismi della morale comune che voleva la donna mite, fragile e sottoposta all' uomo. Poiché con forza definita maschile, tutta sola - o almeno questo fu quanto disse lei - dissezionò i corpi delle donne e se ne sbarazzò, trasformandoli in cibo e in sapone. E ancora una volta la Storia s' intreccia con la storia, poiché il sapone, al tempo, era un bene di lusso, ma soprattutto poiché la trasformazione in questa sostanza ricorderà ai più le orribili pratiche naziste.

 

LE VITTIME DI LEONARDA CIANCIULLI

Dopo anni passati nel manicomio criminale di Aversa, un memoriale di oltre settecento pagine intitolato da lei stessa Quaderno di un'anima amareggiata , una lunga stasi tra la fine dell' istruttoria e l' inizio del processo data dal passaggio dalla fine della guerra alla nascita della repubblica, e un lungo processo, la Cianciulli verrà condannata come unica colpevole e passerà la vita in manicomio, fino alla vigilia della scarcerazione, fino alla morte avvenuta poco prima della liberazione.

 

E rimarrà per sempre, nell' immaginario dei più, «una perfetta favola nera per la neonata repubblica italiana». La racconta e la svela Barbara Bracco in questo saggio approfondito, ricco di testimonianze e spunti, capace di vedere ben oltre il mito della saponificatrice arrivato sino a noi, ben oltre le dicerie di cui fu intrisa l' intera vicenda, ben oltre la distinzione manichea tra bene e male, colpevoli e innocenti, consegnandoci generosamente gli strumenti per esercitare il nostro giudizio, e aver voglia di studiare ancora.

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...