stupro villa borghese cristi popa

E’ STATO INCASTRATO DAL DNA IL 25ENNE ROMENO CRISTI POPA: IL SUO PROFILO GENETICO E’ COMPATIBILE CON QUELLO DELL’UOMO CHE HA VIOLENTATO E PICCHIATO SELVAGGIAMENTE UNA CLOCHARD TEDESCA DI 57 ANNI ALL’INTERNO DEL PARCO DI VILLA BORGHESE A ROMA - ECCO DOVE HA COLPITO E COME “OPERAVA”

 

1 - STUPRO A VILLA BORGHESE IL DNA INCASTRA IL ROMENO

Alessia Marani e Camilla Mozzetti per “il Messaggero”

 

STUPRO DI VILLA BORGHESE - CRISTI POPA

Inchiodato dal Dna. Il profilo genetico di Cristi Popa, il romeno di 25 anni già in carcere per lo stupro, la rapina e le lesioni ai danni di alcune schiave del sesso sulla via Salaria, è compatibile con quello dell' uomo che nella notte tra il 17 e il 18 settembre scorsi violentò e picchiò selvaggiamente una clochard tedesca di 57 anni all' interno di Villa Borghese.

 

Per il muratore di 25 anni si prospetta ora la riunione dei due fascicoli processuali e la richiesta da parte della Procura del giudizio immediato. Il modus operandi, come avvicinava le prede, la richiesta di prestazioni spinte o non pattuite, le botte e, infine, quel modo di immobilizzare le vittime con i lacci delle scarpe, sono state la firma alle brutali aggressioni.

 

La squadra Mobile attendeva solo la prova regina: il confronto del Dna con quello prelevato dagli indumenti e dagli slip della senzatetto tedesca, ora ospitata presso una casa famiglia sulla Casilina. La risposta dai laboratori della Scientifica è arrivata ieri mattina. Bingo per chi da quella notte non ha mai smesso di indagare.

STUPRO DI VILLA BORGHESE

 

LA DINAMICA

La clochard ora è assistita dal Campidoglio tramite lo sportello per il contrasto delle multi discriminazioni, dopo essere stata curata dai medici del Santo Spirito, è supportata psicologicamente e ha mostrato l' intenzione di reinserirsi nel mondo del lavoro. Tanto che il Comune ha inoltrato la sua richiesta al collocamento.

 

Quella notte all' interno del parco monumentale venne avvicinata «da un giovane chiaro, sui 25 anni, forse polacco o dell' Est così aveva raccontato agli investigatori voleva un rapporto sessuale, mami sono rifiutata». Per la donna, a Roma da pochi mesi, dopo il diniego si è spalancato l' inferno: stuprata, picchiatA, rapinata di 40 euro, legata con i lacci delle scarpe ai polsi e abbandonata nuda. La 57enne ha provato a liberarsi, si è rialzata e è corsa in mezzo alla strada, su viale Washington, fermando un taxi. Il conducente ha chiamato i soccorsi. L' incubo per le schiave del sesso sulla Salaria si è concretizzato pochi giorni dopo.

 

stupro villa borghese

LE ALTRE AGGRESSIONI

Il 27 settembre è Susanna, la romana in bici, a subire la ferocia di Popa. Dapprima il romeno concorda la prestazione, ma dopo pretende altro. La donna rifiuta, lui le ruba 400 euro e giù le botte.

 

Le porta via anche il cellulare, lasciandola legata con i lacci delle scarpe a un ombrellone. «Ha cominciato a urlare e allora io le ho dato una sberla», ha provato a giustificarsi Popa, il presunto stupratore seriale, con il pm durante l' interrogatorio. Il 22 settembre e il 5 ottobre vittime di rapina e lesioni sono dueromene, la seconda con il viso sfigurato, è corsa a chiedere aiuto in un negozio di meccanica vicino a via Castel Giubileo.

 

stupro villa borghese

È stata operata d' urgenza in ospedale. Le indagini però proseguonoper verificare responsabilità di Popa anche nello stupro di un' altra italiana e in altri episodi. Il 25enne fu fermato a bordo di un Kymco nero la sera del 7 ottobre durante un posto di controllo sulla Salaria, non lontano da via Prati Fiscali. Dello stupratore fu diramato anche un identikit in base alle descrizioni delle vittime. Alcune prostitute lo avevano già visto d' estate aggirarsi anche a bordo di una Fiat Blu e fermarsi spesso in un bar tabacchi.

 

2 - LEGATE CON I LACCI DELLE SCARPE «COSÌ FIRMAVA LE SUE VIOLENZE»

Maria Lombardi per “il Messaggero”

 

Le legava, stringeva i lacci delle scarpe attorno ai polsi e ai piedi dopo averle violentate. Cristi Popa, il muratore romeno di 25 anni accusato dello stupro di una schiava del sesso sulla Salaria e adesso anche della clochard di villa Borghese, non poteva immaginare di aver firmato in quel modo - secondo gli investigatori - le violenze.

stupro villa borghese

 

NEL PARCO

La tedesca che viveva sotto gli alberi di villa Borghese l' ha soccorsa un tassista, la notte tra il 17 e il 18 settembre, se l' è trovata davanti mentre scendeva da piazzale Paolina Borghese verso viale Washington. Lei agitava le braccia e chiedeva aiuto. Le mani bloccate dai lacci delle scarpe, un uomo l' aveva violentata poco prima, in un prato del parco accanto all' albero dove lei dormiva, tra stracci, libri e borse. Anche i piedi le aveva legato, l' aggressore, ma lei era riuscita a liberarsi.

stupro

 

SULLA SALARIA

Pure Susanna è stata legata, i polsi e i piedi stretti a un ombrellone sulla Salaria. Lei lavora lì, fa avanti e indietro sulla bicicletta in cerca di clienti. La conoscono tutti, Susanna, le gambe muscolose fasciate dai leggings sfreccia accanto alle auto, finché qualcuna si ferma. Anche Popa, il 27 settembre scorso, si è fermato. Trenta euro, le offre questa cifra, lei dice sì.

 

Ma poi lui pretende un rapporto che non era stato pattuito e lui la violenta. Susanna urla e il romeno le afferra ai polsi, la sbatte a terra, la colpisce con pugni al volto e ai fianchi. Le piega le dita, la lega mani e piedi a un ombrellone, dove lei si ferma con i clienti, con i lacci strappati alle scarpe della donna. La minaccia di morte e le ruba i trenta euro appena pagati, più altri 400 e il cellulare.

 

E qualche giorno prima il 22 settembre, Popa aggredisce e rapina un' altra prostituta sulla Salaria, le sferra un pugno, le stringe una mano sulla bocca e le porta via 200 euro. Lo fa ancora, il 5 ottobre, altri pugni e 200 euro sottratti. Sempre lo stesso copione, il romeno di 25 anni si avvicina alle donne una romena e una rom concorda il prezzo e poi le rapina dopo averle picchiate. «Sì, sono stato io. Le ho picchiate e rapinate.

stupro

 

Ma non le ho violentate, i rapporti erano consenzienti», così si difende Popa davanti agli investigatori della squadra mobile. Della tedesca stuprata a villa Borghese - l' ultima contestazione che gli viene fatta - giura invece di non saperne nulla. «Non sono stato io, con la storia di Villa Borghese non c' entro niente», ripete Popa difeso dall' avvocato Heacliff Chiodi al capo della IV sezione della squadra mobile, Alessandra Schillirò.

 

Ma adesso il dna lo inchioderebbe. A tradirlo, il suo scooter nero. Le schiave del sesso sulla Salaria lo hanno visto allontanarsi su un motorino scuro e lo dicono agli investigatori. La descrizione dell' uomo è meno precisa, chi dice che ha i capelli più chiari e chi più scuri. Ricordano che puzzava d' alcol e di averlo visto girare sulla Salaria prima dell' estate. Le telecamere della videosorveglianza sulla strada hanno ripreso il passaggio dello scooter nero, in quei giorni e a quelle ore.

stupro

 

Gli agenti con le moto si appostano sulla consolare, aspettano il passaggio di un uomo su uno scooter. Quando Popa passa sulla la Salaria - lui fa spesso quella strada, abita a Monterotondo - lo inseguono fino a via dei Prati Fiscali e lì riescono a fermarlo, lo scooter risulta rubato. Le foto dell' aggressore vengono mostrate alle vittime, che lo riconoscono. Solo la tedesca non ricorda il volto di chi l' ha aggredita.

 

L'EX FABBRICA

Una vita ai margini, quella di Cristi Popa. Tra l' Italia e la Romania, dove è nato 25 anni fa.

Appena sedicenne è a Roma, dove rimane fino al 2011. Vive a Monterotondo da solo, in ex fabbrica abbandonata. Poi torna in Romania e dallo scorso maggio è di nuovo a Roma. Va a dormire di nuovo nel capannone di Monterotondo, si sistema in una tenda. Lavora come muratore, quello che trova, porta i vestiti a lavare in una lavanderia a gettoni. In Romania ha un solo precedente, per scippo. I suoi parenti sono in Italia, ma lui vive da solo.

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…