IL SUICIDIO DELL'EUROZONA: CONTINUIAMO A IMBARCARCI TUTTI, ANCHE CHI CI SCHIFA – LA BULGARIA DAL 1 GENNAIO ADOTTERÀ L'EURO, MA IL PAESE È DIVISO SULLA SCELTA: LA POPOLAZIONE È CERTA CHE DIETRO L’ANGOLO CI SARÀ UNA MAZZATA A CAUSA DELL'INFLAZIONE – SENZA CONTARE L'INSTABILITÀ POLITICA: 7 ELEZIONI IN 4 ANNI E UNA CORRUZIONE DIFFUSA HANNO EROSO LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI BULGARE. NEL FRATTEMPO GRUPPI DI ESTREMA DESTRA E FILO-RUSSI SONO MOLTO ATTIVI NELLA PROPAGANDA...
Estratto dell’articolo di Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”
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lev meglio dell euro scritta su un muro a sofia, in bulgaria
Le cifre parlano chiaro: pur con un Pil pro capite da cenerentola d’Europa, Sofia ha mantenuto il deficit di bilancio e l’indebitamento ben al di sotto dei requisiti Ue e non è soggetta a procedure per deficit eccessivo dal 2012.
Da tempo vanta uno dei livelli di debito pubblico più bassi dell’Unione: intorno al 24%, di molto inferiore rispetto al tetto del 60% imposto da Bruxelles.
Dopo l’impennata di prezzi innescata dall’invasione dell’Ucraina, il Paese è anche riuscito all’inizio di quest’anno a riportare l’inflazione al 2,7%, quindi entro la soglia del 2,8% prevista per entrare nell’eurozona.
la banca centrale bulgara a sofia
Così il 4 giugno scorso, Commissione Ue e Banca centrale europea hanno certificato che Sofia soddisfa i criteri di convergenza. Poche settimane dopo, l’8 luglio, il Consiglio Ecofin ha completato gli atti finali fissando il tasso di conversione: 1 euro = 1,95583 lev, lo stesso valore che da anni àncora la moneta nazionale all’euro.
Nessuno scossone all’orizzonte, dunque? Non proprio.
Sulla carta questo «riconoscimento formale» dovrebbe portare soltanto vantaggi: se la politica monetaria del Paese dipende già dalle decisioni della Banca centrale europea, da dopodomani, l’1 gennaio, la Bulgaria potrà partecipare al processo decisionale.
il maiale rosa in piazza indipendenza, a sofia
La presidente della Bce Christine Lagarde ha parlato di «commerci più fluidi, minori costi di finanziamento, prezzi più stabili». Eppure, i bulgari sono divisi sull’adozione dell’euro.
A frenare gli entusiasmi, soprattutto la paura dell’aumento dei prezzi, ma questa frattura si inquadra in un contesto di instabilità politica prolungata: 7 elezioni in 4 anni e la corruzione diffusa hanno eroso la fiducia nelle istituzioni.
La scorsa settimana, il governo del premier Rosen Zhelyazkov si è dimesso dopo meno di un anno, in seguito a settimane di proteste di massa contro il bilancio e la corruzione.
Il passaggio alla moneta unica ha un significato geopolitico forte: l’euro avvicina all’Occidente e allontana da Mosca. «La maggioranza dei Bulgaria è a favore dell’Europa, la spaccatura si deve soprattutto a due fattori — dice al Corriere Milen Keremedchiev, analista a Sofia con trascorsi nell’esecutivo dell’ex re Simeone —. Il primo è che mentre il governo ha fatto una campagna debole per spiegare alla gente questo passaggio, gruppi di estrema destra e filo-russi sono molto attivi nel fare propaganda contro l’euro; il secondo è che dopo l’annuncio del via libera quest’estate, i prezzi si sono impennati e il governo non è riuscito a tenerli sotto controllo».
BULGARIA - PROTESTE CONTRO IL GOVERNO
L'EUROZONA E' UN GRANDE CIRCO: CI MANCAVANO SOLO I BULGARI – IL 1 GENNAIO LA BULGARIA ADOTTERÀ LA MONETA UNICA MA A SOFIA NON FESTEGGIANO: IL 50% DELLA POPOLAZIONE È CONTRARIO ALLA MONETA UNICA - I POLITICI LOCALI NON BRILLANO PER TRASPARENZA: IL PREMIER JELIAZKOV È STATO COSTRETTO ALLE DIMISSIONI PER LE PROTESTE ANTI-CORRUZIONE – LA BULGARIA, PUR AVENDO CONOSCIUTO L'OPPRESSIONE SOVIETICA, NON E' COME LA POLONIA O I BALTICI: NON C'E' FERMENTO PRO-UCRAINA E LA PROPAGANDA PUTINIANA SERPEGGIA...
il maiale rosa in piazza indipendenza, a sofia
BULGARIA - PROTESTE CONTRO IL GOVERNO
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