tony blair gay times

AI BIGLIET-TONY NON SI RESISTE - IL “DAILY TELEGRAPH” ACCUSA TONY BLAIR DI AVER SFRUTTATO L’INCARICO DI INVIATO IN MEDIO ORIENTE PER AMPLIARE LA SUA RETE DI CONSULENZE, SIGLARE CONTRATTI MILIONARI E FAVORIRE LO STUDIO LEGALE DI SUA MOGLIE CHERIE

1 - “BLAIR USAVA L’ONU PER FARE AFFARI”

Vittorio Sabadin per “la Stampa”

BLAIRBLAIR

 

Non c’è ancora nulla di ufficiale e tutti smentiscono, ma l’ex premier britannico Tony Blair potrebbe trovarsi presto in guai abbastanza seri, almeno a giudicare dall’attacco senza precedenti che gli ha sferrato ieri il «Daily Telegraph». Citando documenti segreti ai quali ha avuto accesso, e affidando il servizio a ben quattro reporter, il giornale conservatore ha accusato Blair di avere approfittato del ruolo di «Inviato del Quartetto» per il Medio Oriente per ampliare la sua rete di consulenze, siglare contratti personali milionari e favorire anche lo studio legale di sua moglie Cherie.

 

INVIATO DEL QUARTETTO

tony e cherie oggi vivono separatitony e cherie oggi vivono separati

Blair aveva assunto nel 2007 l’incarico di rappresentante del Quartetto, un organismo internazionale composto da Nazioni Unite, Unione europea, Russia e Stati Uniti, istituito per favorire la pace in Medio Oriente. Si è dimesso un paio di settimane fa, e già c’è chi collega la decisione di lasciare con il «rapporto segreto» al quale il «Telegraph» ha avuto accesso.

 

I risultati ottenuti da Blair nel processo di pace tra Israele e palestinesi hanno avuto poco spazio nei giornali e ancora meno ne troveranno nei libri di storia. È più facile invece che la sua attività in questi anni venga ricordata per quello di cui ora è accusato: un frenetico spostarsi da una parte all’altra del mondo, viaggiando su aerei privati e alloggiando nei migliori alberghi, seguito da uno staff che comprendeva anche l’impiego di otto agenti della polizia metropolitana britannica come guardie del corpo.

tony e cherie blairtony e cherie blair

 

Secondo i documenti segreti, l’ex premier laburista ha approfittato dei numerosi viaggi in Israele e nel mondo arabo per incrementare il fatturato della sua «Tony Blair Associates», una società di consulenza che ha per esempio stipulato un contratto da un milione di sterline con la Banca Mondiale proprio mentre veniva discusso un finanziamento della stessa banca all’Autorità Palestinese. I viaggi ad Abu Dhabi, con prolungati soggiorni al lussuoso Emirates Palace, sarebbero serviti più ad arricchire il suo portafoglio di consulenze che non a favorire il processo di pace, e gli incontri con molti leader mondiali avrebbero spesso avuto un doppio scopo: uno ufficiale, l’altro privato.

tony blair e la moglie cherietony blair e la moglie cherie

 

A SPESE DEI CONTRIBUENTI

Blair non ha percepito un compenso per l’incarico di Inviato del Quartetto, ma le sue spese sono state pagate dai contribuenti e usare impropriamente il denaro della gente è in Gran Bretagna una colpa che non si perdona. Secondo il «Telegraph», gli otto poliziotti che gli sono stati assegnati sono costati 16 mila sterline (circa 20 mila euro) a settimana, più il costo delle camere nei migliori alberghi del mondo.

 

Blair si sarebbe anche servito di personale delle ambasciate britanniche per visite in Albania, in Macedonia e in Romania, dove avrebbe stipulato contratti di consulenza. Nei periodi di maggiore attività, visitava fino a cinque paesi a settimana, spostandosi con jet privati quasi sempre pagati dalle persone che andava a trovare. Il «Telegraph» sottolinea come, in molti viaggi, dietro a Blair ci fossero anche emissari della «Omnia Strategy», lo studio legale internazionale della moglie Cherie, impegnati nello «sniffing for work», nell’annusare possibili opportunità di lavoro.

tony blair con gheddafitony blair con gheddafi

 

Resta un mistero perché la consulenza di Blair sia così richiesta nel mondo. I discorsi per i quali è pagato migliaia di euro al minuto sono spesso banali, non rivelano nulla che già non si sappia e potrebbero essere scritti da un bravo studente di Oxford. Insuperata è invece la sua abilità nel trarre profitto dall’incarico politico che ha ricoperto: nemmeno Bill Clinton è riuscito a fare meglio di lui.

 

I TORY: DEVE CHIARIRE

l orrida cartolina di natale di blairl orrida cartolina di natale di blair

Il deputato conservatore Andrew Bridgen ha già invitato Blair a rendere più chiara la portata dei suoi interessi personali nelle attività pubbliche, perché «ha più volte passato la linea tra incarichi ufficiali e commerciali». Tira una brutta aria intorno all’alfiere miliardario del «New Labour»: le nuvole si addensano, e il temporale potrebbe scoppiare da un momento all’altro.

 

2 - «NUOVA DITTA BLAIR». ECCO L’IMPERO GLOBALE DELL’EX PREMIER

F.Cavalera per il “Corriere della Sera”

 

Tony Blair è stato un leader carismatico con idee nuove e coraggiose. Nel decennio trascorso a Downing Street, dal 1997 al 2007, ha accumulato un patrimonio di rispettabilità e autorevolezza davanti al quale tutto il mondo si è inchinato. Ma quella storia, la storia dell’appassionato Tony Blair primo ministro, è finita da tempo e ne è cominciata un’altra, contraddittoria e ambigua, a cavallo fra la diplomazia internazionale, di cui è rimasto protagonista in Medio Oriente, in Africa e in Asia, e gli interessi personali che cammin facendo sono diventati sempre più rilevanti.

FAMIGLIA BLAIRFAMIGLIA BLAIR

 

Il Tony Blair pubblico e il Tony Blair privato si sono intrecciati in una spregiudicata opacità di comportamenti e di iniziative. Chi esce dalla politica attiva ha il diritto di curarsi delle proprie finanze, ha il diritto di farsi pagare illuminate consulenze da governi, democratici o autoritari che siano, ha il diritto di accomodarsi in hotel a cinque stelle, di salire sugli aerei degli sceicchi, di mettere la propria esperienza al servizio degli interessati.

 

Ha in sostanza il diritto di entrare a pieno titolo nel «mercato degli ex premier o ex presidenti», pensionati ma pur sempre potenti, dunque ascoltati e remunerati. Bill Clinton ne è un esempio. Questa è la legge della domanda e dell’offerta. Non uno scandalo. I problemi nascono quando interesse pubblico e interesse privato collidono, degradando le legittime attività professionali all’affarismo clandestino.

blair sulla copertina di gay timesblair sulla copertina di gay times

 

Uscito dalla «ditta» del laburismo, Blair ha messo in piedi una «nuova ditta», una holding di relazioni che fattura decine di milioni di sterline. Il conservatore Daily Telegraph l’ha definita, nell’inchiesta apparsa ieri, il «Global Business Empire», l’impero globale del business, una intricata ragnatela internazionale di contratti stipulati per offrire suggerimenti e analisi, per aprire le porte a scambi commerciali e finanziari. Colpisce la dimensione della «ditta Blair».

BLAIR E BROOKS BLAIR E BROOKS

 

E colpisce lo stile di vita da emiro dell’ex premier. Però non è vietato. Colpisce soprattutto che Blair abbia usato il ruolo pubblico di «inviato» in Medio Oriente, per conto di Usa, Russia, Europa e Onu, per firmare accordi privati coinvolgendo il suo «Global Empire». Un pericoloso conflitto di interessi. Blair si è dimesso da «inviato» del Quartetto. Ma doveva abbandonare prima per non compromettere la sua storia di grande leader senza macchia.

Il fisico di Blair che attrae Miss Deng Il fisico di Blair che attrae Miss Deng tony blair sul jet privato tony blair sul jet privato

Ultimi Dagoreport

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?