putin zelensky trump

IL TENTATIVO DI TRUMP DI RIPORTARE LA PACE FRA MOSCA E KIEV NON È ANCORA FALLITO, MA È IN SALA DI RIANIMAZIONE - IERI IL PRESIDENTE AMERICANO, DOPO ESSERE TORNATO AD ATTACCARE ZELENSKY DEFINENDOLO “IL PIÙ GRANDE VENDITORE DEL MONDO”, HA MINACCIATO “CONSEGUENZE” (QUALI?) SE IL PRESIDENTE RUSSO E IL LEADER UCRAINO NON SI INCONTRERANNO ENTRO UN PAIO DI SETTIMANE - CON GLI ATTACCHI A ZELENSKY HA SOTTOLINEATO ANCORA UNA VOLTA DA CHE PARTE STA, MA È STATO COSTRETTO AD AMMETTERE CHE LA SUA SPARATA SUL CONFLITTO CHIUSO IN 24 ORE ERA UNA MINCHIATA - NON AVER ESERCITATO ALCUNA PRESSIONE SU PUTIN HA CREATO UNO STALLO E...

 

1. TRUMP TORNA AD ATTACCARE ZELENSKY «PUTIN NON VUOLE INCONTRARLO»

Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

vignetta volodymyr zelensky offerto a donald trump dai leader europei

Da una parte dell’Atlantico lo show, dall’altra il tentativo di arrivare a un incontro tra Zelensky e Putin. Protagonisti sempre gli Stati Uniti.

 

Il presidente Usa Trump è andato a ruota libera parlando ai giornalisti nello Studio Ovale: il presidente ucraino Zelensky è «il più grande venditore del mondo», è andato all’attacco.

 

Ma soprattutto «ogni volta che se ne andava dalla Casa Bianca si portava via milioni di dollari». Tuttavia adesso gli Usa «non spendono più soldi per l’Ucraina».

 

Intanto, a Kiev, Zelensky incontrava l’inviato speciale Usa Keith Kellogg e affidava a X un messaggio di ringraziamento e speranza: «Apprezziamo la disponibilità degli Stati Uniti a far parte dell’architettura di sicurezza per l’Ucraina, e i nostri team stanno lavorando attivamente per modellarla. Ci aspettiamo che le basi chiave della sicurezza vengano definite a breve».

 

[…] Regna però l’incertezza sull’incontro tra il presidente russo Putin e quello ucraino Zelensky. «Putin non vuole incontrare Zelensky perché non gli piace», ha detto Trump, spiegando di avere parlato di nuovo con il presidente russo dopo il summit avuto alla Casa Bianca con Zelensky e con i leader europei.

volodymyr zelensky alexander stubb donald trump foto lapresse

 

«Ora mi chiamano il presidente dell’Europa» ha detto. E ha proseguito: «Tutte le conversazioni con lui sono buone — ha osservato — poi arriva una nuova bomba su Kiev o su qualche altra città».

 

L’atteggiamento ambiguo di Mosca non scoraggia Washington: «Riusciremo a portare a termine il lavoro», ha detto Trump.

 

Kiev sottolinea l’incongruenza russa nella promessa di porre fine all’occupazione dell’Ucraina se questa dovesse cedere le regioni di Donetsk e Lugansk: «Non credo che le cose dette dalla parte russa, ovvero che sono pronti a non continuare a occupare l’Ucraina, siano concessioni», ha dichiarato Zelensky prima di incontrare il vicecancelliere e ministro delle Finanze tedesco Lars Klingbeil, aggiungendo di non ritenere concessioni «il fatto che ci stanno offrendo di ritirarci da territori che la Russia non controlla». 

vladimir putin donald trump anchorage, alaska foto lapresse

 

Gli europei si stringono attorno a Kiev non senza contraddizioni. In serata il ministro degli Esteri Tajani ha avuto un colloquio telefonico con gli omologhi di Usa, Regno Unito, Francia, Germania, Finlandia e Ucraina per fare il punto sulla situazione in Ucraina.

 

Il titolare della Farnesina ha rilanciato la proposta di estendere l’Articolo 5 e di «rafforzare le forze armate di Kiev».

 

LA MAPPA DELL UCRAINA MOSTATA DA DONALD TRUMP A ZELENSKY ALLA CASA BIANCA

 

 

 

 

 

 

Klingbeil ha promesso all’Ucraina la partecipazione della Germania alle garanzie di sicurezza in caso di accordo di pace. Ma per il vicecancelliere è necessario avviare preparativi congiunti nel caso in cui Putin non sia disposto a porre fine alla guerra.

 

Per Berlino servono «garanzie di sicurezza affidabili che assicurino una pace duratura per l’Ucraina», ha spiegato Klingbeil, aggiungendo che «la Germania si assumerà le proprie responsabilità».

 

L’espondente Spd ha però glissato sulla domanda se Berlino sia pronta a inviare soldati. Sostegno a Kiev ribadito anche da Stoccolma. Il governo svedese ha concordato un nuovo accordo con l’Unione per fornire circa 67 milioni di euro per coprire il deficit di finanziamento nel bilancio statale ucraino, attraverso lo Strumento per l’Ucraina dell’Ue.

 

La posizione di Varsavia invece si complica per la politica interna. Il governo polacco ha avvertito che non sarà più in grado di pagare il sistema internet satellitare Starlink per l’Ucraina, a causa del veto posto dal nuovo presidente, il nazionalista Karol Nawrocki del Pis, alla legge per estendere fino a marzo gli aiuti ai profughi ucraini. Nella legge era presente anche il finanziamento, di 43 milioni di euro, per il sistema Starlink.

 

DONALD TRUMP - VLADIMIR PUTIN - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

2. TRUMP SENTE PUTIN E ATTACCA "ZELENSKY È UN VENDITORE NON PIÙ UN SOLDO ALL'UCRAINA"

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

Se il tentativo di Donald Trump di riportare la pace fra Mosca e Kiev non è ancora fallito, certamente è ormai in sala di rianimazione. Si capisce dai commenti fatti ieri dal presidente americano, che è tornato a dare un paio di settimane di tempo al presidente russo Putin e a quello ucraino Zelensky per incontrarsi, minacciando «conseguenze» se non lo faranno.

 

VOLODYMYR ZELENSKY CONSEGNA A DONALD TRUMP LA LETTERA DELLA MOGLIE OLENA

 

 

Lui stesso ha riconosciuto che la mediazione si è dimostrata assai più difficile di quanto pensasse, ma i critici gli rimproverano di aver contribuito a provocare lo stallo rifiutando di esercitare qualsiasi pressione significativa sul capo del Cremlino.

 

Ora vuole aprire altri due dossier complicati, col cinese Xi e il nordcoreano Kim, con il rischio di non concludere nulla su alcun fronte, mentre avverte che cambierà il nome del ministero della Difesa in dipartimento della Guerra.

 

vladimir putin e donald trump - anchorage alaska

[…] «Putin e Zelensky dovrebbero incontrarsi, potrebbero esserci conseguenze se non lo fanno. Vediamo cosa succede in una o due settimane, a quel punto interverrò. Dipende da loro, non noi».

 

Il presidente ha ammesso il suo errore di prospettiva, se non la falsa promessa in campagna elettorale di chiudere il conflitto nel giro di 24 ore: «Pensavo sarebbe stato facilissimo. Invece è molto complicato».

 

Sarebbe stato meglio pensarci prima o prepararsi meglio, però poi è tornato a far capire da che parte pende, definendo Zelensky «il miglior venditore di sempre». Ha ripetuto le accuse al predecessore Biden che «aveva speso 350 miliardi», anche se in realtà la cifra non è questa.

VOLODYMYR ZELENSKY - DONALD TRUMP

 

Anche lui però ci sta cascando, perché dopo l'ultima visita del leader ucraino ha sbloccato aiuti, pur pretendendo che a pagare siano gli europei: «Non spendiamo più un soldo per l'Ucraina. Trattiamo con la Nato, non Kiev».

 

Nel caso si arrivasse ad un accordo, «non sappiamo quali saranno le garanzie di sicurezza, perché non ne abbiamo discusso i dettagli», però gli Usa parteciperanno, anche se non metteranno soldati sul terreno o altri finanziamenti sul piatto.

VOLODYMYR ZELENSKY - DONALD TRUMP donald trump accoglie volodymyr zelensky alla casa bianca 18 agosto 2025 foto lapresse 20donald trump accoglie volodymyr zelensky alla casa bianca 18 agosto 2025 foto lapresse 2volodymyr zelensky e donald trump nello studio ovale 18 agosto 2025 foto lapresse 1

la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse

[…]

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...