dick stolley

THAT’S “LIFE” – SE NE VA A 92 ANNI DICK STOLLEY, PRIMO DIRETTORE DELLA RIVISTA “PEOPLE” E AUTORE DI UNO DEI PIÙ GRANDI SCOOP DELLA STORIA: FU LUI NEL 1963 A METTERE LE MANI SUL PRIMO VIDEO DELL’ASSASSINIO DI JFK, COMPRANDOLO DAL SARTO ZAPRUDER E FACENDO PUBBLICARE I FRAME SU “LIFE” – L’ERRORE SULLA MORTE DI ELVIS E QUEL MOTTO CHE RESE “PEOPLE” LA RIVISTA PIÙ VENDUTA D’AMERICA… - VIDEO

 

Andrea Marinelli per il "Corriere della Sera"

 

dick stolley 7

Se ne è andato a 92 anni Dick Stolley, primo direttore della rivista People e autore di uno dei più grandi scoop della storia. Fu lui, il 22 novembre 1963, a ottenere dal sarto di origine ucraina Abraham Zapruder il filmato in 8 millimetri della morte di John Kennedy, le uniche immagini esistenti dell' assassinio. Quel giorno Stolley, che aveva 35 anni e dirigeva la redazione della rivista Life a Los Angeles, saltò su un aereo e si precipitò a Dallas come centinaia di suoi colleghi giornalisti, arrivati da tutto il Paese in cerca di una notizia in più - grande o piccola - sulla tragica morte del presidente americano.

 

l'omicidio di john fitzgerald kennedy

Appena atterrato Patsy Swank, una collaboratrice della rivista, gli rivelò l' esistenza di quel filmato amatoriale e il nome dell' autore, di cui però conosceva soltanto la pronuncia. Stolley prese allora l' elenco del telefono della città di Dallas, lo scorse fino alla lettera Z e trovò il numero di un certo Abraham Zapruder: chiamò per ore, ogni 15 minuti, finché alle 23 rispose qualcuno con voce stanca.

abraham zapruder 4

«Mi presentai e chiesi se fossi il primo giornalista a chiamare», raccontò Stolley anni fa.

Zapruder rispose di sì, ma rifiutò di incontrarlo quella sera stessa perché era esausto dopo quella giornata tragica.

 

«Non feci nessuna pressione: a volte in questo lavoro c' è un sesto senso che ti dice di evitare. È stata la miglior decisione della mia vita».

Si accordarono per vedersi alle 9 del mattino seguente a casa del sarto, ma Stolley arrivò un' ora prima, anticipando i giornalisti che nel frattempo avevano rintracciato Zapruder. Guardarono il filmato - 26,6 traumatici secondi, 486 frame che sarebbero entrati nella storia - insieme a due agenti del secret service.

 

dick stolley 3

Poi, mentre i colleghi bussavano con foga alla porta, Stolley offrì a Zapruder 50 mila dollari per i diritti di pubblicazione - in seguito divennero 150 mila - e la promessa che Life non avrebbe messo in pagina i frame più espliciti. Il sarto accettò e la rivista pubblicò 31 frame, ma non il 313, quello in cui si vedeva la testa del presidente esplodere per l' impatto con il proiettile. Quella parte, rivelò Stolley decenni dopo, gli faceva ancora saltare un battito del cuore. «Tutti sapevamo cos' era successo, ma nessuno sapeva come».

 

Zapruder morì nel 1970, e nel 1999 il governo americano pagò ai suoi eredi 16 milioni di dollari per la pellicola originale, che nel frattempo Life aveva restituito alla famiglia per un dollaro simbolico.

Stolley fu chiamato invece nel 1974 a dirigere People , che stava nascendo da una costola di Time per raccontare il mondo delle celebrity: nei suoi otto anni al comando raggiunse una diffusione di 2,35 milioni di copie e divenne la rivista più venduta d' America. Per decidere quale star dovesse finire in copertina - una scelta che poteva far decollare una carriera o precipitare le vendite della rivista, nota il Washington Post - aveva scovato una formula, che di questi tempi non filerebbe liscia nelle redazioni americane: «Giovane è meglio di vecchio. Bello è meglio di brutto. Ricco è meglio di povero. Tv è meglio di musica. Musica è meglio di cinema. Cinema è meglio di sport.Tutto è meglio della politica.

Niente è meglio di una celebrità morta».

 

dick stolley

Quest' ultimo passaggio lo aveva imparato sulla sua pelle, decidendo di non mettere in copertina Elvis Presley dopo la morte, in quello che definiva il peggior errore della sua carriera. A chi invece storceva il naso per quel giornalismo poco impegnato, Stolley rispondeva che People «racconta il genere umano come non fa nessun altro». Erano gli anni Settanta, che non erano soltanto la «Me Decade» dell' individualismo come sosteneva Tom Wolfe: per Stolley erano anche la «You Decade», un' epoca di grande curiosità nei confronti degli altri o, come diceva il motto della rivista, verso «gente straordinaria che fa cose ordinarie, e gente ordinaria che fa cose straordinarie». Gente ordinaria come il sarto Zapruder, che si ritrovò protagonista di un evento straordinario.

dick stolley 2omicidio di john fitzgerald kennedyabraham zapruder 2dick stolley 9abraham zapruder 3dick stolley 4dick stolley 5people

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…