papa bergoglio vaticano

PASSATO NATALE, SO’ TORNATI I CORVI IN VATICANO - UN MAIL PIENA DI ACCUSE CONTRO IL DIRETTORE DELLO IOR, GIANFRANCO MAMMÌ, VIENE SPEDITA DA UN MITTENTE IGNOTO A 17 DIPENDENTI DEL GOVERNATORATO E A DUE DIOCESI - UNA “CONFESSIONE” CON IL RACCONTO DI FATTI PUBBLICI E ALTRI MOLTO PRIVATI - UN MESE FA E’ STATO SILURATO GIULIO MATTIETTI, VICE DI MAMMÌ ALLO IOR…

Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

 

Un «corvo» vaticano ha posato il suo uovo elettronico avvelenato pochi giorni dopo Natale: una lunga, dettagliata email inviata a diciassette dipendenti del Governatorato e a due indirizzi della diocesi di Roma, che vuole essere un atto di accusa contro il direttore dello Ior, Gianfranco Mammì. La forma, riferisce chi ha avuto modo di scorrere la lettera, sarebbe quella di una «confessione» nella quale il dirigente bancario si scuserebbe per una serie di episodi, alcuni pubblici e altri molto privati, avvenuti durante la sua carriera: molti dei quali riguardano proprio la sua attività presso l'Istituto per le Opere di religione.

 

GIULIO MATTIETTI

Da quanto ha potuto verificare il Corriere , che ha cercato di contattare Mammì senza ricevere risposta, il direttore dello Ior ha già informato le autorità vaticane. E sembra che abbia negato qualunque responsabilità: non solo nella redazione dell'email ma a proposito del suo contenuto.

 

Ma questo rende ancora più grave e inquietante l' episodio. Avviene ad appena un mese dal siluramento improvviso e misterioso di Giulio Mattietti, «vice» di Mammì, per «violazioni amministrative» che non sono mai state chiarite: una decisione avallata personalmente da Papa Francesco, che pure scelse Mammì e Mattietti nel 2015, superando alcune obiezioni all' interno del Vaticano.

 

E espone il direttore dell' Istituto, che ha colloqui più o meno settimanali col pontefice, a voci destinate a riportare all' attenzione le riforme finanziarie incompiute, e il loro stesso futuro. Il fatto che non si sappia chi ha costruito l' email e da quale computer sia partita, allunga ombre sporche e antiche sugli avvenimenti degli ultimi mesi. E lascia un punto interrogativo non solo sulle vere ragioni del licenziamento di Mattietti, ma sulla gestione di Mammì.

LIBERO MILONE PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

Chi ha mandato la lettera sa molto delle vicende interne allo Ior, spiegano in Vaticano.

I collaboratori di Francesco sostengono che si tratta di un' operazione tesa a screditare il suo papato; e a mostrarlo caotico e inquinato da veleni e faide interne come nell' ultima fase di quello di Benedetto XVI, che si dimise, esasperato, nel febbraio del 2013. Il problema è che la confusione è difficile da ignorare. In un anno, i vertici finanziari ai quali erano state affidate le riforme sono stati decapitati.

 

LIBERO MILONE

Il 19 giugno del 2017 si dimise il supervisore generale Libero Milone, che era stato scelto personalmente da Jorge Mario Bergoglio due anni prima per fare pulizia nei conti vaticani; e tre mesi dopo Milone rivelò che le sue non erano state dimissioni consensuali, ma provocate da minacce di arresto. Nello stesso arco di tempo è stato costretto a gettare la spugna, ufficialmente in aspettativa, il cardinale australiano George Pell, «ministro dell' Economia» del Vaticano: è dovuto tornare nel suo Paese per difendersi in un processo per un caso di alcuni decenni fa di molestie sessuali.

 

E nello spazio dell' ultimo mese è saltato Mattietti e ora si muove un «corvo» per colpire Mammì, che col suo vice avrebbe avuto seri contrasti a causa di una gestione definita troppo «personalistica» dello Ior. Non solo.

OSCAR RODRIGUEZ MARADIAGA

 

Nel discorso natalizio alla Curia il Papa non ha sferzato solo e tanto i mali dell' amministrazione della Santa Sede, ma soprattutto il «tradimento» di quanti erano stati scelti da lui per promuovere le riforme e non l' avrebbero fatto a dovere: una reprimenda che ha deliziato alcuni anziani cardinali di Curia ma seminato anche sconcerto. La domanda è se dietro questa filiera di incidenti esista una regia; o se sono solo sintomi sempre più ravvicinati di un malessere diffuso e senza sbocco.

 

Un'«eminenza» di lungo corso sostiene la tesi di un complotto ordito da alcuni oscuri poteri statunitensi contro «un Papa che insiste nelle sue critiche al modello di sviluppo capitalistico. Mi fu confidato da un esponente dei servizi segreti nella primavera scorsa, e mi pare che ora il cerchio si stia chiudendo».

BERGOGLIO SANTA MARTA

 

L'allusione è alle rivelazioni sui soldi guadagnati dal cardinale honduregno Oscar Rodrìguez Maradiaga, grande elettore di Bergoglio in Conclave; all' attacco recente di alcuni siti cattolici contro alcuni collaboratori papali; e ad altri che sarebbero in incubazione. Ma, per quanto suggestiva, l'ipotesi rischia di sottovalutare il rallentamento che le riforme vaticane hanno subito nell' ultimo anno e mezzo; e le perplessità diffuse sui metodi di governo che emergono a Casa Santa Marta e sulla cerchia dei consiglieri del pontefice argentino.

 

Chi conosce bene passato e presente dello Ior sostiene che l' Istituto sta tornando quasi per inerzia ai metodi del passato; che il vertice, nel quale Mammì ha, grazie all' appoggio papale, grande potere a spese del presidente Jean-Baptiste de Franssu, «sta perdendo la scommessa della riforma». E che il finale, ancora da scrivere, potrebbe certificare un fallimento.

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…