aerei cieli

TRAFFICO DA BOLLINO NERO NEI CIELI! VENERDÌ 13 LUGLIO DA RECORD: SUPERATI I 20OMILA AEREI IN QUOTA - UN DECOLLO OGNI 42 CENTESIMI DI SECONDO, 30 MILIONI DI PASSEGGERI IMBARCATI MA IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE: BASTA ASPETTARE FINE AGOSTO…

Ettore Livini per la Repubblica

aerei traffico nei cieli

 

Il grande esodo estivo è ufficialmente iniziato a suon di record. Non in terra - per quello aspettiamo i week-end da bollino nero di inizio agosto - ma nei cieli, dove il trasporto aereo in pieno boom continua ad aggiornare a ritmo settimanale i suoi massimi storici.

 

Venerdì 13 luglio (con buona pace della scaramanzia) è stato il giorno più trafficato della storia dell' aviazione civile mondiale, con 205.468 voli in 24 ore. I dati raccolti da Flightradar 24, il sito svedese leader nel tracciamento di velivoli, fotografano un ingorgo da raccordo anulare: un decollo ogni 42 centesimi di secondo, 30,5 milioni di passeggeri imbarcati, come se mezza Italia avesse deciso di fare check-in nella stessa data.

 

Il bello, tra l' altro, deve ancora arrivare. Quota 200mila voli è stata sorpassata per la prima volta il 29 giugno scorso e da allora il record è stato già aggiornato due volte. Lo stesso exploit di venerdì scorso è destinato a durare poco: il periodo migliore per l' aviazione civile è tradizionalmente la fine di agosto e nel 2017 le 24 ore più "calde" dell' anno sono state quelle del 24 agosto, con 190.003 decolli (il 7,5% in meno di quattro giorni fa). Le partenze più intelligenti sono state invece quelle programmate il 25 dicembre, quando hanno volato solo 101.511 aerei.

 

voli aerei

Più che l' Onda verde per la situazione delle strade, servirebbe ormai un' Onda azzurra per aggiornare i passeggeri su quella dei cieli. Il via-vai ad alta quota, da quel 17 dicembre 1903 in cui i fratelli Wright sono riusciti a tenere in aria per 12 secondi (e 36 metri) il loro mitico "Flyer", è aumentato in maniera esponenziale metabolizzando in tempi rapidi incidenti, dirottamenti e persino la tragedia delle Torri gemelle. Nel 2017 - certifica la Iata - sono salite a bordo di un jet 4,1 miliardi di persone, più del doppio del 2004.

 

aerei sovrapposti su heathrow

Il boom non è andato a scapito della sicurezza - gli incidenti sono calati del 70% dal 2008 al 2017 e lo scorso anno non ci sono state vittime nell' aviazione civile - ma ha moltiplicato i disservizi per i passeggeri: la cultura low-cost ha ridotto al minimo le spese e il comfort sugli aerei (i sedili sono più stretti di 5 centimetri rispetto a inizio millennio e la distanza dalla fila di fronte si è ridotta di 13 centimetri), le regole auree di settore prevedono che un velivolo debba volare in media almeno 8,2 ore al giorno - compresi imbarchi e manutenzione - per essere davvero redditizio, gli aeroporti faticano spesso ad adattarsi agli aumenti di volumi di traffico.

 

Risultato: anche i disagi per i viaggiatori continuano ad aggiornare i propri record.

Domenica scorsa, per dire, il sito Flightstats ha censito ben 27.348 ritardi e 1.851 cancellazioni.

 

aerei boetti

Il colpo di forbice ai costi e la competizione delle compagnie a basso prezzo hanno però avuto anche effetti positivi: il costo dei biglietti, calcolano i guru di settore, si è all' incirca dimezzato da inizio millennio. Il tutto senza andare a incidere troppo sui conti delle aerolinee: dopo il periodo nero seguito all' 11 settembre e un 2008 in rosso causa crac Lehman, i vettori hanno ripreso a macinare profitti. Tra il 2015 e il 2018 - al netto di qualche caso limite come (purtroppo) Alitalia - metteranno insieme qualcosa come 200 miliardi di utili.

 

Buona parte di questo tesoretto è andata a finanziare gli investimenti in vista di una crescita del traffico che molti - a torto o a ragione - ritengono senza fine. I numeri in Asia continuano a volare, l' Africa promette bene, la ripresa economica ha regalato performance da sogno anche a Europa e Usa. In Italia, malgrado Alitalia, i passeggeri sono balzati dai 146 milioni del 2012 ai 174 del 2017. E le compagnie, per tenere il passo della domanda, continuano a comprare nuovi jet. Airbus e Boeing hanno in portafoglio ordini per 13mila nuovi aerei, una cifra pari circa a nove anni della loro produzione.

aerei sedili e liti

 

Nemmeno l' aumento del prezzo del petrolio (i vettori hanno speso nel 2017 188 miliardi per fare il pieno ai loro velivoli) ha scoraggiato gli acquirenti e frenato il traffico, tanto che i due grandi costruttori, subissati dalle richieste, faticano a tener il passo con le consegne.

 

Non è l' unico problema figlio del troppo successo: la flotta di aerei che viaggia in ogni istante sopra le nostre teste - in media 9.200 aerei con a bordo 1,2 milioni di persone - genera un impatto ambientale pari a 897 milioni di tonnellate di CO 2 l' anno, più o meno il 2% del totale. Cifre che hanno convinto l' Onu a imporre alle compagnie standard molto più rigorosi sulle emissioni che - senza interventi - potrebbero raddoppiare nel 2040.

Un record, questo, che nessuno ci tiene a battere.

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