
LA TRANSIZIONE GREEN PUÒ ATTENDERE – IL BLOCCO DELLE VETTURE CON MOTORE DIESEL “EURO 5” IN LOMBARDIA, VENETO, PIEMONTE ED EMILIA-ROMAGNA SLITTA DI UN ANNO, DALL’OTTOBRE 2025 AL 2026 – LO PREVEDE UN EMENDAMENTO AL DECRETO INFRASTRUTTURE, APPROVATO ALLA CAMERA – LA LIMITAZIONE NON SARÀ PIÙ APPLICATA NEI COMUNI SOPRA I 30 MILA ABITANTI MA SOPRA I 100 MILA. E, DOPO L’OTTOBRE 2026, LA MISURA POTRÀ ESSERE RIMPIAZZATA DA STRUMENTI DIVERSI, CHE “COMPENSINO IL TAGLIO DI EMISSIONI” – SALVINI ORA ESULTA, MA LO STOP ALLE AUTO A GASOLIO ERA STATO DECISO A SUO TEMPO ANCHE DALLE REGIONI GOVERNATE DALLA LEGA…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Latour per www.ilsole24ore.com
Stop al blocco dei diesel “euro 5” in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna a partire dal primo ottobre 2025. Il termine viene spostato in avanti di un anno. E, dopo quella data, questa misura potrà essere rimpiazzata da strumenti diversi, che compensino il taglio di emissioni.
La novità è [...] arrivata con la legge di conversione del decreto Infrastrutture, in discussione alla Camera, con un emendamento a prima firma di Riccardo Molinari (Lega).
Il blocco era previsto a partire dal primo ottobre in Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, per superare la procedura di infrazione della Commissione europea sulla qualità dell’aria. Ora arriva più flessibilità.
Perché è stato spostato dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026 il termine che prevede per le regioni la limitazione strutturale «alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria “Euro 5”». Inoltre, questa limitazione non sarà più applicata nei Comuni sopra i 30mila abitanti ma sopra i 100mila.
Decorso il termine del 1° ottobre 2026, le Regioni potranno evitare di introdurre la limitazione strutturale per le vetture nei piani di qualità dell’aria «mediante l’adozione, nei predetti piani, di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento euro-unitario».
Per il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini «è una scelta di buonsenso». [...]