toto banda onesti soldi finti

TRUFFA ONOREVOLE - A ROMA UN 80ENNE SI FINGE EX DEPUTATO PER COMPRARE UN CASALE CON SOLDI FALSI - L’UOMO E IL SUO COMPLICE, UN 68ENNE CALABRESE, AVEVANO ADOCCHIATO UN CASALE IN PROVINCIA DI PERUGIA DAL COSTO DI UN MILIONE DI EURO - HANNO CONTATTATO IL PROPRIETARIO E GLI HANNO PROPOSTO DI…

Ma. Car. per “il Messaggero”

 

arte della truffa

I modi eleganti e i vestiti su misura, sempre in tiro. E poi gli appuntamenti nel cuore di Roma, a pochi metri dai palazzi della politica. «Piacere sono l' onorevole...». Diceva di essere un deputato della Repubblica Italiana, conquistando così la pronta fiducia dell' interlocutore. Invece era un truffatore che fingeva di essere un ex parlamentare per raggirare le sue vittime.

 

Un imbroglione di lunga data, nato nel 1938, che ora si trova a processo per truffa e sostituzione di persona, insieme ad un complice, un 68enne di origini calabresi, il segretario del fantomatico onorevole. I due avevano adocchiato un casale dalle parti di Bettona, in provincia di Perugia. Costo dell' immobile: un milione di euro. E dopo aver contattato il venditore gli propongono uno di quegli affari a cui è impossibile dire no.

 

scena di toto' truffa

«Sarebbe perfetto per realizzare un agriturismo», dicendo i due, prima di mettere in atto il loro piano. Al proprietario dell' immobile sarebbe stato corrisposto «un surplus sul valore del bene di circa un milione di euro», come si legge nel capo d' imputazione. In cambio, però, l' uomo avrebbe dovuto «consegnare al momento della stipula 100mila euro in contanti in banconote da 500 euro nelle mani del fantomatico onorevole, quale compenso per l' intermediazione». Le condizioni all' apparenza sembrano vantaggiose per tutti.

 

E poi c' è un deputato di mezzo, a far da garante, mica uno qualunque. Ma al proprietario della casa qualcosa non torna. È spaventato dall' insolita modalità di pagamento e decide così di rivolgersi alle forze dell' ordine che si fanno trovare all' appuntamento prestabilito per la consegna del denaro.

 

L'APPUNTAMENTO

VALIGIA SOLDI

Quando il finto deputato e il suo segretario intuiscono di essere stati scoperti, provano a disfarsi della borsa. Dentro dovrebbe contenere il denaro per l' acquisto del casale. Invece ci sono dei buoni sconto che simulano una mazzetta da due milioni di euro. Speravano di concludere l' affare della vita, guadagnando centomila euro con poco sforzo. Ma ora i due, difesi dall' avvocato Piergiorgio Micalizzi, si trovano a processo per truffa e sostituzione di persona.

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...