
SIAMO TUTTI CARDINALI! – IL MONDO INTERO GUARDA ALLA CAPPELLA SISTINA CON IL FIATO SOSPESO. PER SEGUIRE AL MEGLIO LA PROCESSIONE, L’INGRESSO IN CONCLAVE E IL GIURAMENTO DEI PORPORATI, ECCO IL LIBRETTO COMPLETO DELLA CERIMONIA “DE INGRESSU IN CONCLAVE ET DE IUREIURANDO”. UN TESTO CHE ALTERNA CANTI GREGORIANI E INNI LITURGICI DI RARA BELLEZZA COME IL “VENI CREATOR SPIRITUS” – AUGIAS: “A LEGGERLO NELLA SUA INTEREZZA INVOCA LO SPIRITO COME UNA PRESENZA CHE VA RICONOSCIUTA NEL SEGRETO DEL PROPRIO CUORE. UN’INTERPRETAZIONE CHE LO RENDE ACCETTABILE ANCHE DA PARTE DI CHI NON CREDE”
Estratto dell’articolo di Corrado Augias per “la Repubblica”
Un momento di unanime concordia, almeno uno, sicuramente ci sarà nel Conclave che oggi si apre. Questo avverrà quando l’intero collegio invocherà la discesa dello Spirito santo con le note di struggente bellezza del Veni creator Spiritus.
La melodia [...] ha un’arcaica solennità, una linea melodica che accompagna gli antichi versetti: Veni creator Spiritus, mente tuorum visita, imple superna gratia, quae tu creasti pectora – così, liberamente tradotta, la prima strofa: Vieni Spirito creatore, visita le menti, riempi con la tua grazia i cuori che hai creato.
Sono parole che [...] per chi [...] appartiene alla fede cattolica acquistano un significato profondo perché l’entità chiamata in causa è una delle tre persone della Trinità, la più arcana, la più eterea del famoso terzetto.
Il Veni Creator Spiritus è un inno liturgico che risale al IX secolo. Di quell’epoca remota ha la severa semplicità, la linea melodica affidata alla purità della sola voce senza ausilio di strumenti – quanto meno nella versione originale perché ne esistono anche versioni ulteriori variamente elaborate.
chiusura del palazzo apostolico in vista del conclave - 2
[...] Oggi la musicalità sacra conosce un periodo di livello in genere scadente. Le aperture conciliari del Vaticano II hanno avuto nell’espressività musicale uno dei punti di minore riuscita. Voler andare incontro al gusto giovanile e popolare più che avvicinare la liturgia ai fedeli, ha voluto dire introdurre strumenti e melodie povere, voci lontane dalla sacralità.
Il Veni creator aveva le ambizioni opposte – obbediva sia chiaro al gusto del cristianesimo primitivo – l’intento era di fare della vox sola lo strumento privilegiato di una comunicazione che evocasse la sacralità.
Come ricorda Giovanni Maria Vian nel suo recente saggio L’ultimo papa, Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, parlando appunto della possibile azione dello Spirito santo, ebbe a dire: non è che lo Spirito sia il burattinaio che guida con i fili la mano dei votanti, “evita solo che le cose rovinino del tutto”.
A leggerlo nella sua interezza il Veni Creator esprime proprio questo, invoca lo Spirito come una presenza che va riconosciuta nel segreto del proprio cuore. Un’interpretazione che, se posso confidare un’intima opinione, lo rende così accettabile anche da parte di chi non crede.
Torno all’inizio, l’antico inno avrà per il tempo della sua esecuzione quanto meno un effetto pacificatore, anche se per molti cardinali non sarà facile intonarne correttamente la melodia e anche se, spentasi l’ultima nota, ricominceranno a circolare le divisioni e i calcoli che da sempre caratterizzano ogni umana comunità.
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PIAZZA SAN PIETRO ATTESA PER IL NUOVO PAPA
PIAZZA SAN PIETRO ATTESA PER IL NUOVO PAPA
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chiusura del palazzo apostolico in vista del conclave