vladimir putin volodymyr zelensky armi gruppo wagner corea del nord

“L’INDECISIONE TEDESCA STA UCCIDENDO SEMPRE PIÙ PERSONE” – UCRAINA E POLONIA MARTELLANO OLAF SCHOLZ, CHE ANCORA NON SI DECIDE A FORNIRE A KIEV I CARRI ARMATI LEOPARD. MA ANCHE GLI AMERICANI ORA SEMBRANO INVOCARE PRUDENZA: HANNO CONSIGLIATO ALL’UCRAINA DI SOSPENDERE IL LANCIO DELL’OFFENSIVA “FINALE” E TEMONO UN PROLUNGAMENTO ECCESSIVO DELLA GUERRA CHE AVREBBE ANCHE RIPERCUSSIONI INTERNE - INTANTO CICCIO-KIM SPEDISCE ARMI AL GRUPPO WAGNER (CI SONO LE PROVE)

1. POLONIA, RIFIUTO TEDESCO SUI LEOPARD A KIEV È 'INACCETTABILE'

Mateusz Morawiecki

(ANSA-AFP) - Il rifiuto da parte di Berlino di consegnare all'Ucraina i suoi carri armati pesanti Leopard è "inaccettabile", secondo il primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki. "L'atteggiamento della Germania è inaccettabile. E' quasi un anno che la guerra è iniziata e degli innocenti muoiono ogni giorno.

 

Le bombe russe creano devastazione nelle città ucraine. Obiettivi civili vengono attaccati e donne e bambini vengono assassinati", ha detto il premier da Varsavia, citato dall'agenzia di stampa polacca Pap, due giorni dopo la riunione del gruppo di contatto per la difesa sull'Ucraina a Ramstein. Morawiecki ha detto di aspettarsi almeno "una dichiarazione chiara" di Berlino che autorizzi i Paesi che dispongano di Leopard tedeschi a inviarli a Kiev. La Polonia intende consegnarne da parte sua 14.

 

CARRI ARMATI LEOPARD

2. «INDECISIONI FATALI, MORTI OGNI GIORNO» PRESSING SU BERLINO PER I TANK LEOPARD

Estratto dell’articolo di Valeria Robecco per “il Giornale”

 

Emergono le prime crepe sul muro eretto dai partner della Nato per difendere l’Ucraina dall’invasione russa. Anche se i nuovi aiuti militari a Kiev annunciati recentemente tra cui carri armati britannici, veicoli da combattimento americani e obici danesi e svedesi - testimoniano il fallimento di Vladimir Putin nel dividere gli alleati, dopo quasi un anno di conflitto vi sono alcune spaccature, in particolare riguardo la strategia per il futuro.

 

zelensky biden alla casa bianca

Secondo il New York Times […] da una parte c’è il fronte rappresentato da Londra, Polonia e Baltici che preme per l’invio di carri armati e armi più pesanti, nella convinzione che le forze di Volodymyr Zelensky possano cacciare i russi nei prossimi mesi e vincere la guerra. […] Il Pentagono, invece, è su posizioni diverse, in linea con la Germania: ritiene essenziale cadenzare gli aiuti militari e soprattutto non «inondare» il suo esercito di armi che i soldati non sono in grado di usare.

 

[…] Gli Stati Uniti, peraltro, secondo quanto rivelato da un alto funzionario dell’amministrazione Biden, stanno consigliando all’Ucraina di sospendere il lancio dell’offensiva «finale» fino a quando non sarà stata completata l’ultima fornitura di armi americane e l’addestramento ai soldati di Kiev. [...]

 

OLAF SCHOLZ ESALTATO COME EROE SUI CANALI FILO RUSSI DI TELEGRAM

Intanto, Zelensky dopo aver ringraziato gli Usa per il nuovo contributo di 2,5 miliardi di dollari di aiuti, ha sottolineato che «centinaia di ringraziamenti non sono centinaia di carri armati. Se avete i Leopard, dateceli», ha aggiunto, mentre il suo consigliere Mykhailo Podolyak, sempre sulla questione del mancato via libera di Berlino peri tank, ha avvertito che «l’indecisione sta uccidendo sempre più persone.

Ogni giorno di ritardo vuol dire la morte per gli ucraini. […]

 

2. CREPE NELLA NATO

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

olaf scholz vladimir putin

[…] Malgrado la solidità mostrata negli ultimi undici mesi, la Nato è divisa sulla strategia da seguire mentre sia Russia sia Ucraina si stanno preparando a una grande offensiva di primavera per spaccare definitivamente l'equilibrio del conflitto.

 

[…] Fonti dell'Amministrazione Usa hanno spiegato al New York Times che Washington è frustrata dall'opposizione di Berlino sui Leopard, «nessuna nostra proposta è stata accettata». E qualche malumore negli Usa ha creato la contromossa di Scholz. In sintesi: se l'America dà gli Abrams, noi seguiamo con i Leopard. Un baratto inaccettabile per gli Usa che hanno pure illustrato i motivi per cui gli M1 Abrams non sono funzionali al conflitto in corso: tempi di addestramento lunghi; scarsa manovrabilità sul terreno ucraino; manutenzione difficile; e l'utilizzo di carburante per i jet, più pesante del diesel, che rende complicato mantenere una linea di rifornimento corta. Eppure concludendo il summit di Ramstein, Austin ha sorvolato sui dissidi per evidenziare invece «il prezioso ruolo di alleato dei tedeschi».

 

william burns

[…] Nei giorni scorsi il capo della Cia Williams Burns ha spiegato a Zelensky le impressioni degli 007 Usa sull'offensiva della Russia, «entro primavera»; e in questi giorni Wendy Sherman e Jon Finer, rispettivamente numero due di Blinken e vice consigliere per la Sicurezza nazionale, hanno analizzato con gli ucraini la situazione militare.

 

Notando che la battaglia per Bakhmut ha sottratto troppa energia e che rispondere colpo su colpo all'artiglieria russa è rafforzare quella guerra di attrito che preoccupa Milley. Serve altro insomma. La finestra di tempo per agire è stretta e cade nelle «prossime poche settimane», nota Austin. Le armi utili arriveranno. Quando saranno disponibili, si potrà condurre la controffensiva, è l'invito che Finer e Sherman hanno depositato a Kiev. Anche senza Abrams e Leopard. Ed evitando di logorarsi oggi a Bakhmut e dintorni. —

COREA DEL NORD MANDA ARMI AL GRUPPO WAGNER

 

3. AI MILIZIANI DELLA WAGNER ARMI DALLA COREA DEL NORD L'IRA DI KIEV SU BERLINO

Estratto dell’articolo di Marco Ventura per “il Messaggero”

 

[…] Proprio ieri l'intelligence USA, attraverso la CNN, ha diffuso le immagini del treno di armi (missili e razzi) che lo scorso novembre ha passato la pur corta frontiera tra Corea del Nord e Federazione russa per consegnarli ai mercenari Wagner di Prigozhin.

 

putin Yevgeny Prigozhin

«Il governo di Pyongyang ci ha mentito negando di aver fornito armi alla Russia: abbiamo deciso di pubblicare le foto», informa il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby. Due istantanee del 18 novembre, che testimoniano la fornitura in un primo momento rivelata dall'osservazione satellitare. «Una consegna in totale violazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite», accusa Kirby.

 

Prigozhin aveva liquidato la vicenda come gossip. L'Institute for the Study of War [...] nell'ultimo report si concentra sulle dotazioni di armi ai Wagner [...]

 

L'Isw definisce Wagner una organizzazione parassita, perché almeno per il mantenimento di questi mezzi e per il coordinamento sul terreno deve appoggiarsi alle strutture organiche delle Forze armate russe.

MERCENARIO DEL GRUPPO WAGNER

 

[...] Prigozhin, alla decisione di Washington di inserire la sua organizzazione tra quelle criminali internazionali, risponde a Kirby: «Noi criminali? Finalmente noi della Wagner e gli americani siamo colleghi». […]

olaf scholz boris pistorius

Yevgeny Prigozhin JOHN KIRBY E LE ARMI DELLA COREA DEL NORD AL GRUPPO WAGNER ARMI DALLA COREA DEL NORDO AL GRUPPO DI MERCENARI WAGNER - IMMAGINI SATELLITARI

carro armato leopard

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)