prof. del massimo

VADO AL MASSIMO (A FARMI MOLESTARE) - IL PROF IN CELLA CON UN ALTRO STUPRATORE: “AVEVO CERCATO DI STAR LONTANO DA QUELLA STUDENTESSA MA NON CI SONO RIUSCITO. HO CERCATO DI CURARMI MA INUTILMENTE – IL PIANO DELLA SCUOLA CONTRO LE MOLESTIE: TELECAMERE IN CLASSE

prof liceo massimo

Maria Elena Vincenzi per la Repubblica

 

De Angelis è uscito dall' isolamento: non può avere nulla, neppure la federa perché si teme il suicidio Il docente: " Ho cercato di curarmi ma inutilmente" Da ieri è uscito dall' isolamento Massimo De Angelis il professore 53 enne del Massimo finito in carcere per una relazione con una sua studentessa di 15 anni.

 

Ha lasciato la prima cella dove era stato messo appena arrivato per un' altra, nel settimo reparto di Regina Coeli, che divide con un ragazzo giovanissimo di origini bosniache anche lui salito agli onori delle cronache: Maikon Bilomante Halilovic, in cella dai primi di novembre per violenza sessuale e sequestro di persona per aver fatto da palo mentre il suo amico violentava, in un bosco sulla Collatina, due 14enni adescate su Facebook.

 

Non ha potuto portare libri con sè, il professore accusato di atti sessuali con minore: aspetta che la compagna gli porti un po' di cose lunedì. Per ora, tutto quello che ha è una tuta grigia. Anche la cella è scarna: non c' è nulla per intrattenersi. C' è solo un letto con lenzuola e coperte, persino il cuscino non ha la federa. Sono ancora ore delicate per la sua detenzione, meglio aspettare qualche giorno in più per sicurezza.

 

massimo de angelis

Quando la polizia gli ha suonato al campanello martedì, De Angelis ha preparato una piccola borsa, ma per ora non gli è concesso nulla, pur essendo uscito dall' isolamento viene ancora considerato a rischio. Ma per lui, essere uscito dal reparto di massima protezione è stato un sollievo. Quella tra giovedì e venerdì è stata la prima notte dopo tanto tempo, in cui è riuscito a dormire: dopo avere parlato con i magistrati per l' interrogatorio di garanzia si è sentito liberato da un peso enorme. Lo stesso che meno di un mese fa lo aveva spinto a tentare il suicidio, lo stesso che più o meno nello stesso periodo lo aveva convinto a chiedere aiuto a un centro di igiene mentale.

 

Perchè, come ha raccontato lui stesso al gip Annalisa Marzano e al pubblico ministero Stefano Pizza, «aveva cercato di allontanarsi da quella studentessa, di starle lontano, ma non ci era riuscito.

Sapeva di sbagliare, ma non è riuscito a mettersi in salvo » . E così, prima con l' arresto e poi con il colloquio coi magistrati, sente di aver messo fine a un incubo, iniziato la sera in cui la sua vittima gli ha detto che i genitori avevano scoperto i messaggi.

 

Che sapevano tutto della loro "relazione". Solo allora, ha raccontato l' insegnante di lettere dello storico liceo, « mi sono reso conto di che cosa avevo combinato». Una confessione che lo ha alleggerito e che da ieri, tutto sommato, gli rende meno pesante il carcere.

 

prof liceo massimo

L' unico rammarico è per il figlio 22enne che ha appreso tutta questa storia dai giornali. Con la compagna aveva già parlato prima dell' arresto.

 

Il professore, che tutti i giorni parla con lo psicologo, ieri ha ricevuto la visita del cappellano e del garante dei detenuti di Roma, Gabriella Stramaccioni, che ha voluto verificare personalmente le condizioni in cui si trovava: era girata voce che avesse subito minacce. In realtà, anche se alcuni detenuti non lo hanno accolto nel migliore dei modi, come spesso accade agli indagati per reati come il suo, De Angelis ha detto di essere tranquillo ora e ha più volte lodato il personale della polizia penitenziaria per la professionalità con la quale lo ha accolto.

massimo de angelis

 

Per ora l' insegnante rimarrà in carcere: la sua difesa, affidata all' avvocato Fabio Lattanzi, ancora non ha fatto istanza per i domiciliari. Potrebbe avanzarla la settimana prossima, ma il legale sta ancora valutando anche se con la piena confessione che ha reso durante l' interrogatorio di garanzia, con tanto di scuse alla vittima e alla sua famiglia, potrebbero non ricorrere più i presupposti per la custodia cautelare in carcere, in particolare l' inquinamento probatorio. Con le sue ammissioni, l' inchiesta si può considerare ormai chiusa tanto che la procura sta pensando di chiedere l' immediato.

 

2. IL PIANO DEL MASSIMO

Camilla Mozzetti per il Messaggero

 

ISTITUTO MASSIMILIANO MASSIMO

Occhi elettronici da posizionare nelle classi e soprattutto nelle aule in cui si svolgono i corsi di ripetizione, collegati a un sistema centrale di vigilanza (già esistente) per scongiurare altri episodi analoghi agli atti sessuali consumati da un professore e da una studentessa in quello che dovrebbe essere soltanto luogo d'istruzione.

 

istituto massimiliano massimo roma

Il Massimiliano Massimo l'istituto scolastico tra i più noti di Roma, finito nello scandalo dopo l'arresto di Massimo De Angelis (nella foto tonda), docente di Lettere, che per mesi ha consumato proprio dentro le aule della scuola atti sessuali con un'alunna minorenne , ragiona adesso sui provvedimenti da adottare per garantire una più stringente sicurezza, senza escludere l'uso di videocamere in classe. «Ci stiamo pensando spiega il Rettore, padre Giovanni La Manna È una decisione che l'istituto non può prendere in autonomia ma deve discuterne con il cda e la confraternita (la Compagnia di Gesù ndr)». 

 

prof liceo massimo

E forse questa ipotesi sarà oggi anche argomento di discussione con le famiglie in occasione dell'Open day, la finestra aperta al pubblico per presentare le attività didattiche e formative della scuola in vista delle iscrizioni al prossimo anno. Un appuntamento delicato, soprattutto dopo quanto accaduto. Il Massimo ha sospeso il professore e si è detto pronto a costituirsi parte civile in un futuro processo ma gli animi dei ragazzi e soprattutto dei nuovi studenti sono in subbuglio. «L'Open day prosegue Padre La Manna si svolge senza problemi, secondo quanto stabilito in precedenza». Gli alunni, tuttavia, sono ancora sotto choc e con loro le famiglie. Anche le nuove, quelle che nei giorni scorsi si sono recate a scuola per prendere informazioni. 

 

«L'istituto e tutti gli insegnanti finora hanno mostrato un grande supporto e vicinanza, soprattutto nei confronti della studentessa coinvolta nello scandalo racconta una mamma che preferisce restare anonima però ci sentiremmo ancor più tutelati se fossero adottati ora dei provvedimenti a difesa dei nostri figli». La scuola conta già su un sistema rodato di vigilanza: controlli agli ingressi e all'uscita e verifiche tra i corridoi con telecamere posizionate in angoli strategici ma soltanto di passaggio. 

 

ISTITUTO MASSIMO ROMA

LE VIDEOCAMEREL'idea, dunque, è quella di estendere la videosorveglianza anche alle classi. «Tutte le aule hanno porte con oblò e riquadri in vetro per permettere una visione dall'esterno di quello che succede così come le classi dove si tengono i corsi pomeridiani o quelli di ripetizione sono schermate da vetri misti: opacizzati e trasparenti», ha ricordato qualche giorno fa a Il Messaggero, il Rettore dell'istituto. «Ma evidentemente replica la madre di uno studente non sono serviti a evitare quello che è successo poi». Così la scuola sta pensando di integrare i sistemi di controllo. Non sono esclusi altri provvedimenti. 

 

LE INDAGINISul fronte delle indagini, invece, gli accertamenti della procura di Roma si stanno concentrando ora sul cellulare e sul pc del professor De Angelis. L'obiettivo degli inquirenti è quello di verificare se l'educatore abbia intrattenuto rapporti con altre studentesse oltre alla ragazzina di 15 anni con cui, per sua stessa ammissione durante l'interrogatorio di garanzia, ha avuto incontri sessuali. E per questo saranno passati al setaccio i suoi dispositivi. «Sul telefono ha detto De Angelis al gip durante l'interrogatorio c'erano tutte le foto, ma poi le ho cancellate». 

massimo de angelis

 

Sulla base dei riscontri, che emergeranno entro la prossima settimana, non è escluso che la procura possa chiedere il giudizio immediato per il professore. De Angelis è ancora rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. L'istanza per la richiesta dei domiciliari sarà presentata dal suo legale, Fabio Lattanzi, nei primi giorni della prossima settimana.

 

massimo de angelis

 

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