prete soldi

VI SIETE MAI CHIESTI QUALE SIA LO STIPENDIO DI UN PRETE? - INDOSSARE L’ABITO TALARE NON E’ UNA SCELTA ECONOMICAMENTE ATTRAENTE A MENO CHE NON SI DIVENTI VESCOVO O CARDINALE - POI CI SONO LE INDENNITA’ DI FUNZIONE E I GETTONI DI PRESENZA - ECCO TUTTI GLI STIPENDI E IL MENSILE DELLE SUORE - INVECE IL PAPA…

Caterina Maniaci per “Libero quotidiano”

 

prete

Vita da prete. A mille euro al mese. Sempre che non si diventi vescovi o cardinali... Scandali a parte, veri o presunti, che comunque fanno sempre rumore, la scelta religiosa non ha - e non dovrebbe avere - risvolti economicamente attraenti. Per i sacerdoti è previsto uno stipendio-base che si aggira intorno ai mille, mille duecento euro al mese. Stipendio che guadagnano in veste di parroci alla guida delle circa 27 mila parrocchie presenti in Italia affidate alle loro cure.

 

Poi ci sono i vescovi, i cardinali, secondo la scala gerarchica in cui è strutturato il clero. E le cifre cambiano. Comunque le chance non sono poi molte, visto che i vescovi, nel mondo, superano la cifra di cinquemila, e i cardinali sono 214. A tutti provvede lo Stato Vaticano. Il contributo dell' 8 per mille, di cui si parla tanto in questi periodi dell' anno di scadenze fiscali, costituisce un "aiuto" volontario alle attività della Chiesa cattolica.

IL PRETE FA L OMELIA

 

LE PRECISAZIONI

La curiosità - e la confusione - che si creano intorno a queste questioni ha indotto lo Studio Cataldi, sito di informazioni di giurisprudenza e dintorni, a tornare sull' argomento e a fornire dati e precisazioni. I parroci, quindi, percepiscono una retribuzione mensile di 1200 euro, che può aumentare con l' anzianità e grazie ai servizi svolti.

 

In generale, se non hanno la cura di una parrocchia, i preti guadagnano circa 1000 euro. I sacerdoti fanno parte del clero diocesano e hanno come diretti superiori i vescovi, con uno stipendio di circa 3000 euro mensili, e i cardinali, che possono guadagnare 5000 euro, a cui si vanno a sommare i "gettoni di presenza" per la partecipazione alle attività "politiche" dello Stato vaticano.

 

prete rosario

Così come è previsto per i vescovi che diventano monsignori e fanno parte di organi direttivi e il loro stipendio è legato alle funzioni svolte e alle cariche rivestite. Frati e suore non percepiscono uno stipendio, ma ovviamente se svolgono un qualsiasi lavoro "esterno" la retribuzione è prevista secondo quanto stabilito dai contratti collettivi di lavoro come succede per qualsiasi altro cittadino. Ci sono poi da considerare i cappellani militari che lavorano per le forze armate, il cui stipendio può raggiungere e superare i 4000 euro.

 

Ma chi paga gli stipendi del clero? Ci pensa l' Istituto centrale per il sostentamento del clero, ICSC, organismo che fa capo alla Cei, la Conferenza episcopale italiana, con il compito appunto di gestire gli stipendi di parroci, preti, vescovi, cardinali, di garantire loro il supporto previdenziale e assistenziale, e di curare i rapporti con l' amministrazione pubblica italiana.

IL PRETE FA L OMELIA

 

Su tutti aleggia lo spettro del futuro poco roseo delle pensioni. Sospinto anche dal calo drastico delle vocazioni: meno sacerdoti e meno contributi. Perché anche loro, come la maggior parte dei lavoratori a stipendio fisso, hanno diritto ad una pensione erogata dall'INPS. I contributi, previdenziali, infatti, pagati dalla Cei, attraverso il citato ICSC, finiscono all'INPS. Ma il Fondo Clero risulta in passivo, con un buco patrimoniale di oltre due miliardi di euro. Per le suore poi è prevista una pensione sociale, che si aggira intorno ai 500 euro al mese.

 

PAPA RATZINGER TRA LE SUORE

SUA SANTITÀ

E per chiarezza, come sottolinea lo Studio Cataldi, bisogna ricordare che il Papa non ha stipendio e quindi non maneggia denaro. Certo, può disporre di fondi per le opere di carità, attraverso l' Obolo di San Pietro, finanziato dalle donazioni dei fedeli. Il concetto di base, in sotanza, è quello di non permettere che ci siano sfarzi e lussi, ma neppure condizioni di vita precarie, o non consone ai compiti e alle responsabilità a cui sono chiamate le gerarchie. Difficile equilibrio. I rischi e le tentazioni sono sempre in agguato.

 

le suore nel convento

Francesco ha sempre richiamato la necessità di rendere lo stile di vita dei «pastori» della Chiesa, ad ogni livello gerarchico, sempre più sobrio. Rimane il fatto che spesso non si conoscono le reali condizioni di vita di chi sceglie di seguire una vocazione religiosa. Anche in questo senso va letta l' iniziativa scelta in Germania, dove oggi è stato organizzato l'"open day" per i monasteri e i conventi, con 230 complessi religiosi aperti a tutti, nel tentativo di mostrare «come si vive in convento nel XVI secolo».

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)