francesca fagnani diabolik

A ROMA C'È SPAZIO PER TUTTI (I CRIMINALI) - VIDEO: STASERA A ''NON È L'ARENA'' L'INCHIESTA DI FRANCESCA FAGNANI. LE MAFIE TRADIZIONALI CONTINUANO A FARE AFFARI E A RIPULIRE I LORO CAPITALI ILLECITI, GLI ALTRI SI SPARTISCONO IL CONTROLLO DEL TERRITORIO E DELLO SPACCIO: I CASAMONICA, GLI SPADA, GLI ALBANESI, I SOPRAVVISSUTI DELLA VECCHIA MALA ROMANA E POI LUI, FABRIZIO PISCITELLI, DIABOLIK. ANCORA NON SI SA (O NON È STATO ANCORA RESO PUBBLICO?) IL NOME DEL KILLER NÉ QUELLO DEI MANDANTI

 

 

ROMANZO CRIMINALE CAPITALE: LA MAFIA È UN'IDRA A MOLTE TESTE

Francesca Fagnani per ''il Fatto Quotidiano''

 

 

francesca fagnani

Nella palude romana i clan sono come l' idra, il mostro acquatico a sette teste, che tagliate ricrescono sempre. "Er Più" a Roma non esiste, c' è spazio per tutti e i capi sono tanti. Le mafie tradizionali - camorra, cosa nostra, 'ndrangheta - continuano a fare affari e soprattutto a ripulire i loro capitali illeciti, immettendoli nei circuiti legali. Gli altri si spartiscono il controllo del territorio e dello spaccio: i Casamonica, gli Spada, il gruppo degli albanesi, i sopravvissuti della vecchia mala romana e poi lui, Fabrizio Piscitelli, Diabolik che sembra essere più interpretabile da morto che da vivo, nonostante ancora non si sappia (o non sia stato ancora reso pubblico) il nome del killer né quello dei mandanti del suo omicidio, avvenuto il 7 agosto scorso.

 

Quali sono i pesi criminali che controllano oggi la Capitale? Nella puntata di Non è l' Arena in onda questa sera su La7 si cercherà di dare una risposta a questo interrogativo, partendo proprio dall' omicidio di Diabolik, strategico per il riassetto di alcuni degli equilibri criminali della città.

 

diabolik

"Piscitelli è morto prima di poterci spiegare tante cose - ci dice il maggiore Stilian Cortese, alla guida del gruppo operativo Antidroga della Guardia di Finanza - Con la sua morte ci saranno grandi cambiamenti negli equilibri criminali della città".

In questa chiave va letta l' operazione Tom Hang realizzata due giorni fa dal Gico, perché fotografa relazioni tra gruppi e interconnessioni tra zone distanti della città impensabili fino a poco tempo fa.

 

Come quella tra Salvatore Casamonica, boss in grado di trattare direttamente con i cartelli sudamericani l' ingresso a Roma di sette tonnellate di cocaina purissima e proprio lui, Fabrizio Piscitelli, personaggio scaltro ed eclettico, che da una parte godeva della popolarità derivante dal suo essere capo ultrà della Lazio e dall' altra del peso sempre maggiore che aveva acquisito nel mondo della distribuzione della droga a Roma.

 

diabolik

Nell' altra recente operazione "Grande Raccordo Criminale", in cui sono finite in cella 50 persone, a capo della banda dedita al narcotraffico erano indicati proprio Diabolik e il suo vice Fabrizio Fabietti. Non entrava un grammo di droga a Roma senza che loro lo sapessero. Diablo si era allargato, tanto, forse troppo.

 

Da Ponte Milvio, dalla sua Roma Nord era arrivato fino al mare, fino ad Ostia, dove nel frattempo era scoppiata una vera e propria guerra di mafia tra il clan Spada, indebolito dagli arresti dei suoi capi e la batteria che ne voleva prendere il posto: il gruppo di Marco Esposito, alias Barboncino, cresciuto con il clan Triassi e diventato sempre più autonomo. Gli Spada, per anni al servizio del clan Fasciani - i "cani dei Fasciani" a detta di qualcuno - non potevano più contare nemmeno sui vecchi alleati, in carcere, anche loro per mafia.

ARRESTO DI SALVATORE CASAMONICA

Le faide di mafia però non fanno comodo a nessuno, rallentano gli affari e attirano l' attenzione delle forze dell' ordine.

 

Bisognava imporre la pace e a farlo doveva essere qualcuno che fosse rispettato e riconosciuto dai gruppi criminali in guerra, pur non facendone parte. Come per l' appunto Fabrizio Piscitelli e Salvatore Casamonica, garanti per la batteria di Barboncino il primo e per gli Spada il secondo.

 

Per questo Casamonica e Piscitelli si siedono attorno ad un tavolo in un ristorante di Grottaferrata: "Ti ripeto Fabri' sappi che io e te ci stiamo mettendo in mezzo per fare da garanti eh! - dice intercettato Casamonica - oh sui miei ti metto tutte e due le mani sul fuoco" risponde Diabolik. A quel pranzo però era presente anche "il francese", un agente infiltrato delle Fiamme Gialle che registrò tutto, compreso un arrivo inatteso, quello di Lucia Gargano, 35 anni, avvocato del foro romano, accusata oggi di concorso esterno in associazione mafiosa.

ottavio spada 2

 

"Salvatore Casamonica e Fabrizio Piscitelli - spiega ancora il maggiore Cortese - potevano garantire la pace ma avevano bisogno che qualcuno si recasse in carcere da Ottavio Spada, detto Marco, a cui erano stati rivolti tutti gli attentati compiuti ad Ostia. Era necessario spiegare ad Ottavio che non si sarebbe dovuto vendicare, impegnandosi a mantenere la pace". A portare questo messaggio è proprio Lucia Gargano, che però non si ferma qui, ma compie secondo gli inquirenti tutta una serie di azioni illecite per agevolare il clan Spada e altri pregiudicati, come far evadere momentaneamente un suo assistito da una struttura per tossicodipendenti fornendogli denaro in contanti e telefoni con i quali tra l' altro è stato poi contattato Arben Zogu, un noto narcos albanese.

 

Sembra una fiction, invece è la realtà marcia di Roma, dove per decenni i Casamonica sono stati indagati sempre per gli stessi odiosi reati per finire poi assolti o prescritti. Erano gli anni della Banda della Magliana e nelle sentenze già compariva il nome dei Casamonica, utilizzati dalla Banda per il recupero credito e per spezzare le ossa a chi ritardava i pagamenti. Cosa è successo negli anni successivi? Nulla. Nel 2008 viene condannato Giuseppe Casamonica, uno dei capi del clan, ma nel 2014 la sua condanna viene estinta per prescrizione.

lucia gargano

A pensar bene, volendo escludere la malafede o peggio, il fenomeno è stato a lungo sottovalutato tanto da potersi radicare nel territorio romano, crescere e moltiplicarsi.

 

Vale per i Casamonica, per gli Spada, per lo stesso Piscitelli, che è morto da uomo libero.

La giustizia di quello che un tempo era chiamato "il porto delle nebbie" oggi può dire di aver consegnato alle patrie galere, per mafia al 41bis, gran parte degli capi dei clan romani, grazie soprattutto all' azione tenace del procuratore reggente Michele Prestipino e della sua squadra, tra cui il pm Giuseppe Musarò, che sta portando avanti il maxi processo ai Casamonica, tra le urla e gli insulti dei parenti degli imputati, sempre presenti a tutte le udienze. Finché non si capirà che questa è mafia e non è folklore non andremo lontano, a differenza dei clan.

fabrizio piscitelli foto mezzelani gmt002

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)