emily whitehead leucemia

VINCO IL CANCRO DA SOLO - AUTORIZZATA NEGLI USA UNA TERAPIA EFFICACE IN 8 CASI SU 10 DI LEUCEMIE INFANTILI - I MEDICI PRELEVANO I “LINFOCITI T” DAL PAZIENTE, VENGONO “LAVORATI” E REINSERITI NEL CORPO MALATO - IL BREVETTO E’ DELLA NOVARTIS E LA TERAPIA COSTA 475 MILA DOLLARI - IN ITALIA VERRA’ FORNITO DAL SERVIZIO SANITARIO

 

Giuseppe Remuzzi per il Corriere della Sera

 

Emily Whitehead guarita da leucemiaEmily Whitehead guarita da leucemia

«Sono Emily, poche settimane dopo il mio compleanno - avevo cinque anni - mi hanno diagnosticato una leucemia acuta linfoblastica. Ho fatto la chemioterapia e i medici dicevano che avevo nove probabilità su dieci di guarire, ma la malattia dopo poco è tornata. A quel punto lì le mie probabilità di farcela erano solo tre su dieci, e così ancora chemioterapia e altri farmaci. Ma non sono serviti, ci voleva un miracolo... oppure qualcosa che nessuno aveva mai tentato prima, modificare il mio sistema immune».

 

Emily Whitehead adesso sta bene: a 5 anni dalla lettera che aveva affidato a Facebook, di cellule leucemiche nel suo sangue non c' è più nemmeno l' ombra, sono rimaste solo quelle che hanno imparato a uccidere il cancro. I medici che l' hanno curata a Filadelfia in questi anni si sono occupati di altri 63 bambini, tutti con leucemie che la stessa Food and Drug Administration ha definito «devastating and deadly», insomma malattie devastanti che portano a morte, sempre, e che rappresentano per fortuna solo il 15% dei casi di leucemia di bambini e giovani adulti.

 

Emily Whitehead guarita da leucemiaEmily Whitehead guarita da leucemia

La cura consiste nel prelevare dal sangue di questi malati un tipo particolare di globuli bianchi, i linfociti T, e attrezzarli con un recettore (CAR-T) che riconosca una particolare proteina, l' antigene, sulla superficie delle cellule leucemiche, proprio come una serratura riconosce la sua chiave. Riconoscere quelle cellule per i linfociti T è il primo passo per ucciderle.

 

La novità piuttosto entusiasmante di ieri e che l' Fda ha approvato questo trattamento e ha dato il via libera a Novartis perché lo possa commercializzare. I medici degli ospedali autorizzati a farlo prelevano i linfociti T dai loro pazienti, li congelano e spediscono nel New Jersey dove vengono «ingegnerizzati» e moltiplicati, fino ad arrivare a centinaia di milioni di cellule, tutte uguali, tutte attrezzate per distruggere il tumore: per fare tutto questo servono 22 giorni di lavoro.

linfociti Tlinfociti T

 

Le cellule vengono poi rispedite a quell' ospedale, iniettate a quell' ammalato e nel suo organismo continuano a moltiplicarsi così da essere pronte se dovesse servire dopo mesi o anche dopo anni. Questa cura ha consentito a 8 bambini su dieci, che se no sarebbero morti tutti, di star bene almeno per tre mesi senza nessun segno di malattia. Certo, bisognerà vedere cosa succede fra qualche anno e qualcuno di questi bambini è già ricaduto, ma è comunque un risultato impressionante.

 

Effetti negativi? Sì e anche importanti: si abbassa la pressione, possono esserci febbre e congestione polmonare e soprattutto problemi neurologici. È perché nell' impresa tutt' altro che facile di uccidere le cellule leucemiche, i linfociti T sintetizzano e liberano sostanze che compromettono altre funzioni. Ma a questo, in mani esperte e con i farmaci che abbiamo oggi, si rimedia.

NovartisNovartis

 

Resta il problema dei costi: 475.000 dollari per ciascun paziente senza contare i costi dell' ospedalizzazione e viaggi. «Ma - dicono i responsabili di Novartis - il trapianto di midollo che si fa per guarire leucemie e linfomi costa ancora di più, da 550 a 800 mila dollari». E poi sembra che Novartis sia disponibile ad aiutare le famiglie di bambini e giovani adulti che non sono assicurati o hanno difficoltà a farlo (negli Stati Uniti dipende tutto dalle assicurazioni).

 

E in Italia? Abbiamo medici e ricercatori di primordine, specialmente nella cura di malattie del sangue; presto la terapia con CAR-T si farà anche da noi e dei costi si farà carico il Servizio sanitario nazionale che da sempre si prende cura interamente di terapie costosissime e le mette a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno. Resta il problema dei Paesi poveri.

 

ospedaleospedale

Qualche medico potrà dire alla mamma di un bambino «la cura c' è ma costa troppo, non possiamo fare nulla». Dovremo trovare tutti insieme una soluzione e farlo presto; se una malattia così grave la si cura da qualche parte lo si deve poter fare dappertutto. Quanto stiamo vedendo in questi giorni forse si applicherà anche ad altri tumori, del cervello, della mammella, del pancreas, per fare qualche esempio. Cambierà tutto per le malattie del sangue e per tanto altro.

 

Sono passati 10 anni da quando Newsweek titolava «Volevamo vincere il cancro. Per adesso ha vinto lui». Era perché Richard Nixon molti anni prima aveva promesso agli americani il massimo impegno e miliardi di dollari per battere i tumori. Si era sbagliato, di anni ne sono passati più di 40 e tutto faceva pensare che avesse vinto il cancro con qualche eccezione. Da ieri penso si possa dire che vinceremo noi, per davvero questa volta.

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...