costa smeralda

PERCHÉ LA COSTA SMERALDA, PER I PASTORI SARDI "L'INFERNO", È STATA LA PIÙ GRANDE INVENZIONE, E IL SUCCESSO PIÙ CLAMOROSO, NELLA STORIA DEL TURISMO MODERNO – I PRIMI VENT’ANNI SONO CRUCIALI PER LA FONDAZIONE DEL MITO. KARIM AGA KHAN CI PORTÒ DIVI HOLLYWOODIANI (GRETA GARBO, WILLIAM HOLDEN, RITA HAYWORTH), VEDETTES FRANCESI (BRIGITTE BARDOT, CATHERINE DENEUVE) E ITALIANE (CLAUDIA CARDINALE, MONICA VITTI), STILISTI (YVES SAINT LAURENT) E PERSINO IL LEADER DEL MAGGIO FRANCESE DANIEL COHN-BENDIT, CHE L’ESTATE 1968 LA TRASCORSE IN GALLURA. SEMPRE NEL 1968, AD AGOSTO, RINGO STARR RUPPE COI BEATLES, E SI RIFUGIÒ NELLA VILLA DI PETER SELLERS – IL NO A INGRID BERGMAN - VIDEO

 

Alessandro Penna per “Oggi”

 

karim aga khan

La Costa Smeralda venne scoperta da un banchiere anglo-tedesco, che per lei perse prima la testa e poi il senso degli affari. Nel luglio del 1960 Ronald Grierson, direttore generale della Warburg Bank, si innamorò senza rimedio di Capriccioli, che aveva visitato su consiglio di un collega con un nome da esploratore o da pirata: John DuncanMiller, il delegato della BancaMondiale per il sud Italia.

 

Ne parlò in un club della City (il Dorchester), e convinse Patrick Guinness, il fratellastro di Karim Aga Khan, a formare una società – l’EtablissmentRomazzino − per rastrellare quei terreni sul mare che i sardi chiamavano unfarru, inferno, ma assomigliavano tanto all’idea che gli inglesi avevano del paradiso: i Caraibi, a due ore di volo da Londra.

 

Il primo atto notarile lo firmò lui, Grierson, nello stazzo della famiglia Azara ad Abbiadori, il 29 dicembre del 1960: comprò 170 ettari a Romazzino, versando ai nove proprietari 85 milioni di lire. Poi, quando l’avventura prese corpo, e il marchio venne registrato – Costa Smeralda è un’indicazione commerciale, non geografica – si sfilò: giudicava «altamente improduttivo» l’investimento, chiese indietro la sua quota e passò il resto dei suoi 93 anni a maledire quel voltafaccia.

steven spielberg gwyneth paltrow

 

Perché la Costa Smeralda è stata la più grande invenzione, e il successo più clamoroso, nella storia del turismo moderno. I suoi 60 anni sono dunque anche la cronaca di un rimpianto. E di una rimozione: c’è un uomo che è rimasto fuori dall’inquadratura, e cha va rimesso al centro della foto.

 

L’AGA KHAN E LA SUA CORTE. L’Aga Khan, che all’epoca era un ragazzo di nemmeno 25 anni ed era già il capo spirituale degli ismailiti nizariti, fece il percorso psicologico inverso di Grierson. La prima volta che vide quel morso di Gallura che i locali chiamavano Monti di Mola (Pietra da macina), nel gennaio del 1961, rimase senza parole. Per lo sdegno.

grace di monaco con il principe ranieri

 

Era sceso a controllare «in cosa mi avessero praticamente “costretto” a mettere i soldi» e trovò un deserto buio e arso, punteggiato dal granito e spazzato dal maestrale. Il mare era impareggiabile, ma per il resto «sembrava una riserva di caccia: non c’era nulla, né case, né strade, né acqua corrente, né luce elettrica», racconterà Karim alla Rai. Poi tornò a fine aprile e capì che poteva farne il suo principato e insediarci la sua corte.

 

L’anno dopo, nello studio olbiese del notaio Mario Altea, in un palazzo di Corso Umberto che ora non c’è più, passarono di mano quasi 2 mila ettari di terreni, venduti in massima parte dagli Azara e dagli Orecchioni, famiglie di pastori d’origini còrse che li abitavano da due secoli e che a quella terra brulla e pietrosa avevano “strappato” vigne, orti, campi di grano, pascoli e gli stazzi, le case basse e bianche che avrebbero fornito il modello per le ville della Costa Smeralda.

 

ringo starr sbarca a olbia

Che nacque prima come nome, e poi come luogo. L’architetto Luigi Vietti, che “creerà” dal nulla Porto Cervo, se ne è sempre intestato il merito: «Lo proposi io all’Aga Khan, e a lui piacque subito perché richiamava il verde del mare».

 

Ma il giornalista gallurese Guido Piga, che sul tema ha scritto un libro così informato da contenere anche imappali dei primi terreni venduti ( Il grande principe, edito dalla Fondazione di Sardegna), aggiunge un pezzo alla mistica del marchio Costa Smeralda.

 

Ha rintracciato la figlia dell’imprenditore che comprò prima degli inglesi, Giuseppe “Kerry” Mentasti. Si chiama Esmeralda, e a Piva ha confidato: «Fu mio padre a suggerire di chiamarla Costa Esmeralda». Vietti tolse la “e” iniziale, perché Esmeralda «aveva qualcosa di spagnoleggiante che rischiava di confonderla con altre destinazioni del Mediterraneo, soprattutto della Spagna».

gardini agnelli berlusconi

 

SOVRANO ILLUMINATO. Non c’erano piani urbanistici, all’epoca: l’Aga Khan avrebbe potuto riempire di cemento i 55 chilometri che corrono da Capo Ferro al golfo di Cugnana, ma per evitare speculazioni riunì tutti i proprietari in un Consorzio e lo dotò di un organo di autocontrollo, il Comitato di Architettura.

 

A presiederlo, la crema dei designer di quei tempi: Vietti (autore del piano regolatore di Cortina), Jacques Couëlle, Michele Busiri Vici. Il trio aveva un compito immane, in condizioni “edili” avverse (per dire: l’acqua veniva portata in autobotte dal mulino di Olbia): non dovevano costruire solo alberghi e ville, ma anche borghi, strade, porti, acquedotti, reti elettriche e telefoniche.

milva

 

Decisero di «mimetizzare fabbricati bassi nel paesaggio agreste così vivo e vario», di usare solo pietre locali, di preferire il bianco per l’entroterra e i colori vicino al mare, di abolire l’angolo retto e di moltiplicare le curve, di calcolare al millimetro le volumetrie − perfino il progetto della vedova di uno dei fondatori, Dolores Guinness, fu bocciato perché sforava di un nulla il limite stabilito dal Comitato − perché «questo posto non è solo di chi ne è legittimo proprietario, ma anche di chi lo contempla». Il primo cantiere fu il prototipo di tutte le magioni a venire: la villa di Bettina Graziani, modella francese – il vero nome era Simone Micheline Bodin – prima musa di Givenchy e ultima fiamma di Ali Khan, padre di Karim. Venne consegnata a luglio 1962.

 

mastroianni porto cervo

Tre mesi prima erano partiti i lavori di due alberghi che diventeranno simboli di glamour: il Cala di Volpe e il Pitrizza. Il 14 agosto 1964 furono inaugurati il porto e la piazzetta di Porto Cervo, capitale del libero Stato dell’Aga Khan (tirata su in meno di un anno).

 

Rimaneva il problema logistico: la Costa stava fiorendo, ma arrivarci era un’impresa (l’aeroporto più vicino era Alghero, 140 chilometri a ovest). L’Aga Khan, che si era già munito di una compagnia di “bandiera” (l’Alisarda, fondata nel 1963), ottenne prima la resurrezione del vecchio scalo di Olbia Venafiorita e poi un aeroporto nuovo di zecca (l’Olbia-Costa Smeralda, aperto nel 1974).

 

marisa berenson

COME NASCE UN MITO. I primi vent’anni sono cruciali per la fondazione del mito. Karim ci portò il bel mondo, pescando il meglio di ogni settore: divi hollywoodiani (GretaGarbo, William Holden, Rita Hayworth), vedettes francesi (Brigitte Bardot, Catherine Deneuve) e italiane (Claudia Cardinale, Monica Vitti), stilisti di splendide speranze (Yves Saint Laurent) e persino il leader del maggio francese Daniel Cohn-Bendit, che l’estate 1968 la trascorse in Gallura. Sempre nel 1968, ad agosto, Ringo Starr ruppe coi Beatles, e si rifugiò nella villa smeraldina di Peter Sellers.

lady diana e dodi al fayed

 

Mentre fumava uno spinello a bordo di una barca, un pescatore gli offrì del polpo («Sono di Liverpool, voglio fish and chips », protestò Ringo) e spiegò come quei molluschi avessero l’abitudine di decorare l’ingresso delle loro tane con sassolini e conchiglie. Da quel racconto nacque Octopus’s Gardens (I giardini del polpo), la quinta traccia di Abbey Road, l’album più venduto dei Beatles.

 

Ma i Monti di Mola accolsero anche industriali e soprattutto teste coronate o coronabili come Grace Kelly e Ranieri di Monaco, Margaret d’Inghilterra, i reali di Spagna e Belgio, il principe Gustavo di Svezia. Tutti attratti da uno splendore molto meno affollato della Costa Azzurra (a Porto Cervo c’erano 13 abitanti per ettaro, a Saint Tropez 300!), e da una miscela perfetta di mondanità e riservatezza. E quando Ingrid Bergman e il terzo marito Lars Schmidt vollero acquistare 20 ettari, Antonio Azara, che si era tenuto qualche scampolo di unfarru, intimò: «O comprate 95 ettari, a 4 milioni l’uno, o niente». Nel giro di un lustro, una enclave rurale tagliata fuori dal mondo s’era tramutata in un club così esclusivo da poter “respingere” Ingrid Bergman. Il più, insomma, era fatto. Ora bisognava divulgarlo.

roberto rossellini ingrid bergmanroberto rossellini ingrid bergman ingrid bergmaningrid bergman

FLAVIO BRIATORE E SILVIO BERLUSCONIBERLUSCONI BRIATORE BOUYGUESflavio briatore al billionaire

lele moracosta smeralda 55kirk douglascosta smeralda cala di volpe oggicosta smeralda 2costa smeralda 44costa smeraldacosta smeralda oggiSILVIO BERLUSCONI AL COUNTRY DI PORTO ROTONDOPUTIN BERLUSCONIberlusconi e putin a villa certosacosta smeraldaBERLUSCONI PUTINSILVIO BERLUSCONI AL COUNTRY DI PORTO ROTONDOvacanze sulla costa smeraldaLUIGI BERLUSCONI A PORTO ROTONDOsilvio berlusconi con umberto smaila a porto rotondoBARBARA BERLUSCONI CON I FIGLI A PORTO ROTONDO - LUIGI BERLUSCONIaeroporto costa smeraldaberlusconi foto con i fan allo smaila s di porto rotondo costa smeraldacosta smeraldacosta smeraldaronald griersonaga khan e costa smeraldatom barrack in costa smeraldayacht club costa smeraldarobbie williams al cala di volpeparty gianluca vacchi costa smeraldaparty gianluca vacchi costa smeralda. auto di lusso in costa smeraldabeppe grillo intervistato dal financial times al cala di volpeselvaggia borromeo d adda in costa smeralda 1967costa smeralda tony blair 6costa smeralda eva herzigova 16la costruzione della costa smeraldacosta smeralda 2costa smeralda 7costa smeralda walter veltroni 11costa smeralda seal 18costa smeralda pamela anderson 14costa smeralda cameron diaz 12costa smeralda beppe grillo 10costa smeralda dita von teese 20

Ultimi Dagoreport

claudia conte

DAGOREPORT - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE CLAUDIA CONTE, LA “GIORNALISTA, SCRITTRICE, "EVENT PRODUCER", OPINIONISTA” CHE IMPERVERSA TRA TV, EVENTI PUBBLICI E ISTITUZIONALI - COME MAI HA PRESENTATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI UN LIBRO DI GABRIEL GARKO?!?! - PERCHÉ LA 33ENNE DI CASSINO È STATA SCELTA PER “RIFLETTERE” SULL’EREDITÀ DI ALDO MORO NEL MAGGIO 2023, ALLA PRESENZA DEL MINISTRO DELL’INTERNO, MATTEO PIANTEDOSI, E DEL PREZZEMOLONE MOLLICONE? - SUI SOCIAL DILAGANO LE SUE FOTO CON MINISTRI, ALTE GERARCHIE MILITARI, CONDUTTORI TV E PERFINO PAPA FRANCESCO – PRESENZA FISSA A PRESENTAZIONI DI LIBRI, CENE E GALA, LA BELLA CLAUDIA HA INIZIATO COME ATTRICE, POI HA TROVATO UNA MINIERA D’ORO NEL SOTTOBOSCO DELLA ''BENEFICENZA'', DELLA ''SOLIDARIETÀ'' E DELLE "LEGALITÀ" – TRA LIBRI, LE OSPITATE, I PREMI DI OGNI TIPO, E' ARRIVATO L’INCARICO PIÙ PRESTIGIOSO: LA PRESENTATRICE DEL TOUR DELLA NAVE AMERIGO VESPUCCI, IN GIRO PER IL MONDO. A QUALE TITOLO LE È STATO AFFIDATO? E PERCHÉ PROPRIO A LEI? AH, SAPERLO...

giuseppe conte elly schlein matteo ricci giorgia meloni francesco acquaroli

DAGOREPORT - COME E' RIUSCITO CONTE, DALL’ALTO DEL MISERO 5% DEI 5STELLE NELLE MARCHE, A TENERE IN OSTAGGIO IL PD-ELLY? - L'EX ''AVVOCATO DEL POPOLO'' È RIUSCITO A OTTENERE DALLA "GRUPPETTARA CON L'ESKIMO" LE CANDIDATURE DI ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA, E SENZA SPENDERSI GRANCHE' PER MATTEO RICCI. ANZI, RIEMPIENDO I MEDIA DI DISTINGUO E SUPERCAZZOLE SULL’ALLEANZA (“NON SIAMO UN CESPUGLIO DEL PD”) – IL PIU' MADORNALE ERRORE DEL RIFORMISTA RICCI E' STATO DI FAR SALIRE SUL PALCO L'"ATTIVISTA" DEL NAZARENO, AGITANDOSI PER GAZA ANZICHE' PER UNA REGIONE DOVE LA GLOBALIZZAZIONE HA IMPOVERITO LE INDUSTRIE (SCAVOLINI, TOD'S, ETC.), LA DISOCCUPAZIONE E' ARRIVATA E I MARCHIGIANI SI SONO SENTITI ABBANDONATI - VISTO IL RISCHIO-RICCI, E' ARRIVATA LA MOSSA DA CAVALLO DELLA DUCETTA: ''ZONA ECONOMICA SPECIALE'' E UNA PIOGGIA DI 70 MILIONI DI AIUTI...

al-thani netanyahu trump papa leone bin salman hamas

DAGOREPORT – STASERA INIZIA LA RICORRENZA DI YOM KIPPUR E NETANYAHU PREGA CHE HAMAS RIFIUTI IL PIANO DI PACE PER GAZA (ASSEDIATO IN CASA DALLE PROTESTE E DAI PROCESSI, PIÙ DURA LA GUERRA, MEGLIO È). NON A CASO HA FATTO MODIFICARE LAST MINUTE IL TESTO RENDENDOLO PIÙ DIFFICILE DA ACCETTARE PER I TERRORISTI CHE, A LORO VOLTA, INSISTONO SU TRE PUNTI: UN SALVACONDOTTO PER I CAPI; UN IMPEGNO A CREARE LO STATO DI PALESTINA; IL RITIRO DELL’ESERCITO ISRAELIANO, ANCHE DALLA ZONA CUSCINETTO – PRESSING FORTISSIMO DI VATICANO, ONU E PAESI ARABI PER CHIUDERE L'ACCORDO – EMIRI E SCEICCHI INFURIATI PER IL RUOLO DI TONY BLAIR, CHE BOMBARDÒ L’IRAQ SENZA MAI PENTIRSI – L’UMILIAZIONE DI “BIBI” CON LA TELEFONATA AL QATAR: L’EMIRO AL THANI NON HA VOLUTO PARLARE CON LUI E HA DELEGATO IL PRIMO MINISTRO – L’OBIETTIVO DEI “FLOTILLEROS” E L’ANTISEMITISMO CHE DILAGA IN EUROPA

luca zaia matteo salvini roberto vannacci

IL CORAGGIO SE UNO NON CE L'HA, MICA SE LO PUO' DARE! LUCA ZAIA, ETERNO CACADUBBI, NICCHIA SULLA CANDIDATURA ALLE SUPPLETIVE PER LA CAMERA: ORA CHE HA FINALMENTE LA CHANCE DI TORNARE A ROMA E INCIDERE SULLA LEGA, DUELLANDO CON VANNACCI E SALVINI CONTRO LA SVOLTA A DESTRA DEL CARROCCIO, PREFERISCE RESTARE NEL SUO VENETO A PIAZZARE QUALCHE FEDELISSIMO – SONO ANNI CHE MUGUGNANO I “MODERATI” LEGHISTI COME ZAIA, FEDRIGA, GIORGETTI, FONTANA MA AL MOMENTO DI SFIDARE SALVINI, SE LA FANNO SOTTO...

elly schlein tafazzi

DAGOREPORT: IL “NUOVO PD” DI ELLY NON ESISTE - ALIMENTATA DA UN'AMBIZIONE SFRENATA, INFARCITA SOLO DI TATTICISMI E DISPETTI, NON POSSIEDE L'ABILITÀ DI GUIDARE LA NOMENKLATURA DEL PARTITO, ISPIRANDOLA E MOTIVANDOLA - IL FATIDICO "CAMPOLARGO" NON BASTA PER RISPEDIRE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO L'ARMATA BRANCA-MELONI. NELLE MARCHE IL PD-ELLY SUBISCE IL SORPASSO DELLE SORELLE D'ITALIA - QUELLO CHE INQUIETA È LO SQUILIBRIO DELLA DUCETTA DEL NAZARENO NELLA COSTRUZIONE DELLE ALLEANZE, TUTTO IN FAVORE DI UN'AREA DI SINISTRA (M5S E AVS) IN CUI LEI STESSA SI È FORMATA E A CUI SENTE DI APPARTENERE, A SCAPITO DI QUELLA MODERATA, SPAZIO SUBITO OCCUPATO DALLA SCALTRISSIMA DUCETTA DI VIA DELLA SCROFA, CHE HA LANCIATO AMI A CUI HANNO ABBOCCATO LA CISL E COMUNIONE E LIBERAZIONE - CHE ELLY NON POSSIEDA VISIONE STRATEGICA, CAPACITÀ DI COMUNICAZIONE, INTELLIGENZA EMOTIVA, PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO MELONI, E' LAMPANTE - OCCORRE URGENTEMENTE, IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, RISPEDIRE ELLY SUI CARRI DEI GAY-PRIDE, PUNTANDO, DOPO LE REGIONALI D'AUTUNNO, SU UNA NUOVA LEADERSHIP IN SINTONIA COI TEMPI TUMULTUOSI DI OGGI

raoul bova beatrice arnera

DAGOREPORT: RAOUL, UN TRIVELLONE ''SPACCANTE''! - DAGOSPIA PIZZICA IL 54ENNE BOVA ATTOVAGLIATO ALL'ORA DI PRANZO AL RISTORANTE “QUINTO”, A ROMA, IN COMPAGNIA DELLA FASCINOSA TRENTENNE BEATRICE ARNERA, CON CUI RECITA NELLA FICTION “BUONGIORNO, MAMMA”, ATTUALMENTE IN ONDA SU CANALE5 – GLI AVVENTORI DEL RISTORANTE NON HANNO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE L'AFFETTUOSA INTIMITÀ TRA I DUE ATTORI: BACI GALEOTTI, ABBRACCI E CAREZZE FURTIVE FINO A UN INASPETTATO E IMPROVVISO PIANTO DI BOVA – DOPO LO SCANDALO DEGLI AUDIO PICCANTI INVIATI A MARTINA CERETTI, DIFFUSI DA FABRIZIO CORONA, CHE HANNO TENUTO BANCO TUTTA L’ESTATE, ORA QUEL MANZO DI BOVA SI RIMETTE AL CENTRO DELLA STALLA…