xi jinping cina zero covid

XI JINPING USA BASTONE E CAROTA (SOLO CHE IL BASTONE TE LO INFILA TRA LE CHIAPPE) - IL REGIME CINESE VUOLE SPEGNERE LE PROTESTE DI PIAZZA CONTRO LE RESTRIZIONI COVID CON UNA DOPPIA STRATEGIA: ALLENTAMENTO DELLE MISURE ACCOMPAGNATO DA MAGGIORE SORVEGLIANZA E CENSURA – NIENTE PIÙ ALBERGHI-LAGER PER I POSITIVI: PECHINO CONSENTIRÀ L'ISOLAMENTO IN CASA (CON SENSORI SULLA PORTA CHE AVVERTE LA POLIZIA IN CASO DI APERTURA...)

1 - COVID: MEDIA, PECHINO CONSENTIRÀ ISOLAMENTO DOMESTICO

XI JINPING

(ANSA) - Pechino consentirà l'isolamento domiciliare ai pazienti contagiati dal Covid-19 a basso rischio, a partire dal distretto centrale più popoloso, quello di Chaoyang: questo segnala un cambio sostanziale nel mezzo delle proteste dello scorso fine settimana contro le misure draconiane della 'tolleranza zero' al virus.

 

I pazienti a basso rischio potranno effettuare l'isolamento domiciliare per una settimana se lo desiderano, ha riportato Bloomberg, citando fonti vicine al dossier. Allo stato, i contagiati sono inviati obbligatoriamente ai siti di quarantena del governo a prescindere dalla gravità per fermare le catene di trasmissione.

 

CINA - SCONTRI E PROTESTE A GUANGZHOU CONTRO LE RESTRIZIONI ANTI COVID

La nuova politica è già iniziata a Chaoyang, dove risiedono circa 3,6 milioni di persone oltre ad ambasciate e uffici di aziende straniere, e fungerà da esempio per gli altri distretti in base a una risposta che tiene conto di risorse limitate e della necessità di prevenire i disordini sociali manifestatiti in maniera di organica lo scorso fine settimana.

 

Lo schema prevede il montaggio di un sensore magnetizzato alla porta di casa che invia un avviso alle autorità in caso di apertura non autorizzata: tra le persone autorizzate alla quarantena domestica figurano coloro con condizioni fisiche o di vita particolari, come le donne in gravidanza.

 

proteste in cina contro la strategia zero covid 16

La mossa, che diminuisce il livello di controllo dei funzionari, sta maturando da quando Pechino sta sperimentando il più grande focolaio della pandemia con oltre 5.000 casi, a quota 5.006, registrati mercoledì. I centri di quarantena temporanea costruiti stanno di fatto esaurendo la loro capacità. A livello nazionale, invece, le infezioni rilevate ieri sono state 35.800, secondo gli aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale, in calo rispetto alle 37.6122 unità di martedì.

 

2 - PIÙ CENSURA, MA APERTURE SUL COVID PECHINO ALLENTA LE RESTRIZIONI

G.Mod. per “la Repubblica”

 

proteste in cina contro la strategia zero covid 9

È uno schema da manuale ben collaudato quello che, dopo le proteste che hanno scosso la Cina negli ultimi giorni, il Partito sta mettendo in atto: una combinazione di maggiori concessioni e promesse accompagnate da più censura, sorveglianza, intimidazioni e dispiegamento di forza. […]

 

«Con l'indebolimento di Omicron, la diffusione della vaccinazione e l'accumulo di esperienza, la prevenzione e il controllo delle epidemie nel nostro Paese si trovano ad affrontare nuove situazioni e nuovi compiti», dice in serata la vicepremier Sun. Parole incoraggianti.

 

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Primi allentamenti delle restrizioni c'erano stati già lunedì, 24 ore dopo che decine di città cinesi si erano riempite di manifestanti con i loro fogli bianchi in mano. Ieri ce ne sono stati altri, in zone più "calde". Come a Canton. Dopo gli scontri con la polizia nella notte tra martedì e mercoledì, con lanci di bottiglie e gas lacrimogeni nel distretto di Haizhu, ieri le autorità locali hanno revocato le chiusure in mezza città, sostituendole con restrizioni più mirate. […]

 

I contatti stretti dei positivi potranno fare la quarantena a casa e non verranno spediti nei centri di isolamento. Stessa cosa ha deciso la metropoli di Chongqing. Nell'area di Zhengzhou che ospita la Foxconn, la fabbrica che assembla quasi l'80% degli iPhone mondiali e teatro di violente proteste la settimana scorsa, è stata annunciata la ripresa "ordinata" delle attività commerciali.

 

proteste in cina contro la strategia zero covid 8

Un altro segnale di come la propaganda stia cercando di raffreddare le tensioni arriva da alcuni articoli pubblicati dai giornali statali. Il Beijing News , controllato dal Partito, ha pubblicato un articolo in cui cita cinque persone che hanno avuto la malattia e sono poi guarite. «La malattia è come un brutto raffreddore», racconta la nipote di due 87enni. «Hanno avuto febbre, tosse e dolori, ma dopo che la malattia è passata la loro vita è rimasta la stessa di prima».

 

Un modo per rassicurare che prendersi il virus, dopo tutto, non è un gran problema. Il problema, però, è che fino ad ora, per tre anni, la gente è stata martellata con messaggi completamenti opposti.

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