giorgia meloni donald trump emmanuel macron

GIORGIA BIFRONTE: PARTECIPERÀ AL VERTICE EUROPEO DI PARIGI PER L’UCRAINA MA NON SOPPORTA L’ATTIVISMO DI MACRON – LA PREMIER DELLA GARBATELLA, CHE SOGNAVA DI ESSERE IL "PONTE" TRA EUROPA E TRUMP, DIMENTICA CHE LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA, PRESENTE NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU - ORA E' COSTRETTA A FAR BUON VISO A CATTIVO PER NON LASCIARE A SALVINI IL TRUMPISMO ANTI-EU E PER MOSTRARE ALLA CASA BIANCA CHE PUNTA A GIOCARE DA "ALA DESTRA" DEL BLOCCO CONTINENTALE – LA RESISTENZA PER RAGIONI DI ''AGENDA” E IL TENTATIVO DI TENERE SULLA CORDA L’ELISEO…

MELONI ANTICIPA LA PRESENZA CON PREFETTI E QUESTORI, POI PARIGI

GIORGIA MELONI E BRUNO VESPA - MEME

(ANSA) - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà nel pomeriggio a Parigi per il vertice convocato dal presidente francese Emmanuel Macron sull'Ucraina. Lo comunica Palazzo Chigi aggiornando l'agenda della premier che oggi anticiperà alle 13.30 la partecipazione alla Conferenza dei prefetti e dei questori d'Italia alla Scuola Superiore Amministrazione dell'Interno.

 

Per lo stesso motivo slitta a mercoledì alle 12 il Consiglio dei ministri, inizialmente convocato per oggi pomeriggio alle 17. Invariato il resto dell'agenda che prevede per domani alle 16 l'incontro a Palazzo Chigi con il Commissario europeo per gli Affari interni e la migrazione, Magnus Brunner e mercoledì la mattina la partecipazione di Meloni alla cerimonia di giuramento dei nuovi giudici della Corte Costituzionale e nel pomeriggio la visita del presidente dello Stato d'Israele, Isaac Herzog.

macron meloni

IRRITAZIONE DI MELONI PER IL VERTICE DI MACRON: PROVA A SFILARSI MA POI CEDE

Estratto dell'articolo di Tommaso Ciriaco per www.repubblica.it

https://www.repubblica.it/esteri/2025/02/17/news/italia_nato_europa_stati_uniti_trattative_russia_ucraina-424008708/?ref=RHLF-BG-P1-S1-T1

 

Non le piace il formato scelto da Emmanuel Macron per il vertice di Parigi. Lamenta l’assenza al tavolo europeo di alcuni attori chiave lungo il confine orientale, ad esempio le capitali baltiche.

 

trump meloni

«È assurdo che non ci siano». Non gradisce […] di dover mettere la faccia su un’operazione politica continentale che certifica la frizione con Donald Trump.

 

Sente Emmanuel Macron, si lamenta. Avrebbe preferito vedersi a Bruxelles, in territorio neutro. Prova anche ad accampare ragioni di agenda e di scarso preavviso per tenere sulla corda l’Eliseo. E lascia aperta l’improbabile opzione di limitarsi a un videocollegamento con il summit, che avrebbe del clamoroso. Giorgia Meloni deciderà all’ultimo minuto, oggi, prima di pranzo. Ma alla fine, in qualche modo, parteciperà.

 

È strategia studiata, che manda in ansia la Farnesina e certo non rende felice il Colle. Tutto frutto di ragioni politiche e diplomatiche evidenti: la presidente del Consiglio non ha voglia di lasciare al leader francese il timone della reazione europea alla crisi ucraina. Non intende regalare slogan antieuropeisti troppo facili a Matteo Salvini. E preferisce mostrare alla Casa Bianca che punta a giocare da ala destra del blocco continentale.

 

SAN VALENTINI BY TRUMP E MELONI - VIGNETTA BY GIANNELLI

L’equilibrismo delle ultime ore segnala il dilemma che lacera la premier negli ultimi giorni: non può non stare con l’Unione, ma soffre a mostrarsi delusa dalle mosse del tycoon. […]

 

Un passo indietro, a ieri pomeriggio. Per alcune ore, Palazzo Chigi spegne letteralmente i radar. Nessuna conferma ufficiale sul viaggio a Parigi. La prima reazione di Meloni, d’altra parte, è assai critica verso Macron.

 

Secondo la leader, il francese ha sbagliato mossa: invece di attendere i primi passi concreti degli americani, come aveva suggerito l’Italia, ha scelto di accelerare (in realtà, l’esigenza di battere un colpo arrivava praticamente da tutti i leader riuniti a Monaco).

 

Il primo formato ipotizzato dall’Eliseo – il Weimar plus, quello che assieme a Roma vede allo stesso tavolo Gran Bretagna, Francia, Germania e Polonia – viene considerato dalla presidente del Consiglio un altro errore. Passano alcune ore e diventa chiaro che ci saranno anche i vertici del Consiglio e della Commissione europea, e poi l’Olanda e la Danimarca, ma soprattutto il segretario generale della Nato Mark Rutte.

 

giorgia meloni - foto lapresse

La premier è costretta a riconsiderare la valutazione iniziale: difficile sfilarsi, se anche l’Alleanza atlantica parteciperà al summit. A quel punto decide di farsi portavoce con Macron del disagio dei baltici, esclusi dal summit: «Non ha senso».

 

Ma non basta. Le prova tutte, pur di tenersi almeno un passo di lato.

 

[…]  Dilemmi […] . E nervosismo per quello che deve, nonostante tutto, sostenere al fianco dei partner: una reazione europea decisa alle mosse di Trump. Ci sarebbe da rispondere anche a J.D. Vance, che ha sfidato il continente con argomenti cari a Elon Musk.

 

DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO

Sono ragionamenti però non troppo distanti da quelli messi in fila da Meloni mesi fa all’Atlantic Council, a proposito dei valori fondativi dell’Occidente. Ecco perché Meloni non si è indignata ascoltando il vicepresidente Usa: «Quello che ha detto non è uno scandalo».

 

Eppure, sempre con l’Europa è costretta a schierarsi. Nella battaglia sui dazi, ma anche nella partita per l’Ucraina. Oggi dirà che va accordata fiducia a Washington, ma che la pace deve essere giusta.

 

L’Europa, sosterrà, può fare leva sulle sanzioni a Mosca: per toglierle, deve essere coinvolta, dunque Trump dovrà chiamarla al tavolo. E poi, sosterrà che gli Usa devono fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina e all’Ue.

 

EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI DURANTE LE OLIMPIADI DI PARIGI 2024

Ad esempio, attrezzando il confine orientale della Nato con missili a lunghissima gittata, blindando di fatto il confine della tregua. Non è detto che basti a Kiev, ma potrebbe garantire gli eventuali militari europei (e italiani, che potrebbero essere alcune migliaia) impegnati in una missione di peacekeeping.

DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI NELLA LOGGIA NERA - MEME BY EDOARDO BARALDI giorgia meloni - foto lapresse

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”