alessandro giuli in audizione al senato - foto lapresse matteo renzi

GIULI-RENZI, NUOVO SCAZZO – QUEL DANDY CARIATO DEL MINISTRO DELLA CULTURA RIFILA LA SOLITA SUPERCAZZOLA CONDITA DI NULLA AL SENATO SUL TAX CREDIT. E SFIDA RENZI: “SIAMO APERTI AI SUGGERIMENTI ANCHE DA CHI DISPONGA SOLTANTO DEL DITO OPPONIBILE”. MATTEONZO NON SI FA SFUGGIRE LA POLEMICA: “L'UNICO NUMERO VERO È CHE LEI HA TAGLIATO LA CULTURA PERCHÉ LEI PENSA CHE LA CULTURA SIA UNA MANGIATOIA, LEI STUDENTE FUORICORSO DI LUNGO CORSO IMPARI A STUDIARE UN PO' DI PIÙ LA STORIA DI QUESTO PAESE PRIMA DI VENIRE A FARCI UNA LEZIONCINA…” – VIDEO

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per www.lastampa.it

 

alessandro giuli in audizione al senato foto lapresse

Va avanti da quasi un anno, ovvero da quando è stato nominato ministro della Cultura, il duello oratorio tra Alessandro Giuli e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. I due si detestano e non perdono occasione per dirselo.

 

Durante l’informativa in Senato sulla situazione del cinema il ministro ha concluso il suo intervento durato quasi mezz’ora in cui ha snocciolato cifre e magnificato i suoi dieci mesi alla guida del dicastero guardando fisso proprio Matteo Renzi e assicurando in tono suadente e altezzoso di essere aperto ai «suggerimenti e alle proposte formulate nei modi e nelle sedi adeguate anche da chi disponga soltanto del dito opponibile».

 

MATTEO RENZI DURANTE LA PARTITA DEL CUORE

Prima di rivolgersi a Renzi il ministro Giuli aveva promesso ‘mai più film fantasma’, annunciato il via a «una nuova fase improntata al rigore, al merito, all’attenzione per il soldi pubblici, alla promozione del cinema autentico», qualunque significato si voglia dire alla parola ‘autentico’.

 

Cuore del suo intervento è stata la battaglia contro la vecchia gestione del tax credit - introdotto quando alla guida del ministero c’era Dario Franceschini del Pd - e gli abusi che ha provocato.

 

«Denunciare il malaffare non è in contrasto con la valorizzazione del cinema, anzi: è il modo migliore per rispettare chi lavora con impegno, passione e correttezza. Siamo a una nuova fase per il cinema italiano e il sostegno pubblico deve premiare la qualità e proteggere il talento, non essere preda degli abusi», ha avvertito.

alessandro giuli e matteo renzi partita del cuore foto lapresse

 

«Le nuove regole in vigore dal 2024 rendono più stringenti i controlli sui costi, introducono sanzioni rafforzate per i revisori e stabiliscono criteri più rigorosi per accedere al credito d'imposta […].

 

I controlli sono in corso e il lavoro procede nonostante le dimissioni di Nicola Borrelli di tre settimane fa. «La direzione generale» cinema «è al momento impegnata a valutare i fascicoli riguardanti 200 opere del periodo 2020-2024 per un totale di circa 350 milioni di euro», ha spiegato Giuli.

 

«A seguito delle dimissioni del direttore della Direzione generale cinema e audiovisivo, presentate lo scorso 3 luglio per ragioni personali - ha proseguito - la struttura ha continuato a lavorare ordinatamente per garantire la prosecuzione di tutte le attività in essere, evitando qualsiasi rallentamento».

 

alessandro giuli partita del cuore foto lapresse

[…] Insomma, secondo Giuli, da quando lui è arrivato tutto procede alla perfezione. «Si può dunque certamente confermare la piena vitalità del settore: da settembre 2024 a luglio 2025 sono state presentate 729 domande di tax credit (nazionale e internazionale), per un credito richiesto complessivo di circa 718 milioni di euro, con 31 set attivi, soltanto in queste settimane, in Italia».

 

Inoltre, ha proseguito Alessandro Giuli, «il sostegno pubblico al settore» del cinema «è cresciuto in modo esponenziale, passando dai circa 250 milioni di euro del 2016 ai 746 milioni del 2023, con una dotazione per il 2024 di 696 milioni, valore confermato anche per il 2025, senza alcun taglio. Una crescita nella dotazione economica del 180%. […]Ciò detto, accogliamo volentieri ogni sollecitazione finalizzata a disincentivare l'utilizzo improprio del danaro dei contribuenti».

 

charles francis kaufmann

Una ricostruzione che Renzi ha smentito pochi minuti dopo nella sua replica contestando al ministro le cifre e il metodo. «Se vede uno scandalo, lo denunci. Se qualcuno truffa, dite nome e cognome. Se qualcuno non rispetta le regole la vostra direzione generale individui il colpevole. Sparare nel mucchio non vi è consentito perché il sistema del cinema non è la mangiatoia.

 

Voi pensate che sia la mangiatoia e, quindi, vi attrezzate a mangiarci. Ma in realtà il sistema del cinema è l'identità culturale di un Paese». Renzi ha accusato Giuli di aver «tagliato 100 milioni della carta bonus per i 18enni che noi avevamo messo per il Bataclan e lo ha fatto la settimana scorsa. I suoi numeri se li giochi al Lotto. L'unico numero vero è che lei ha tagliato la cultura perché lei pensa che la cultura sia una mangiatoia, lei studente fuoricorso di lungo corso impari a studiare un po' di più la storia di questo Paese prima di venire a farci una lezioncina come oggi».

alessandro giuli in audizione al senato foto lapressefrancis kaufmann viene estradato in italia 3MATTEO RENZI - ASSEMBLEA NAZIONALE DI ITALIA VIVA A GENOVAmatteo renzi gioca a tennismatteo renzi partita del cuore

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