nave diciotti migranti margherita cassano corte cassazione matteo salvini giorgia meloni

GOVERNO-MAGISTRATI, LO SCONTRO SI INFIAMMA – LA CASSAZIONE CHIEDE CHE LO STATO RISARCISCA GLI IMMIGRATI DELLA NAVE DICIOTTI. AGLI ATTACCHI DI MELONI (“FRUSTRANTE”) E TAJANI SI AGGIUNGONO LE CANNONATE DI SALVINI: “SENTENZA VERGOGNOSA,UN'ALTRA INVASIONE DI CAMPO INDEBITA. SE C'È QUALCHE GIUDICE CHE AMA COSÌ TANTO I CLANDESTINI, LI ACCOLGA A CASA SUA. CHISSÀ SE DI FRONTE AL PALAZZO DELLA CASSAZIONE ALLESTISSERO UN BEL CAMPO ROM E UN BEL CENTRO PROFUGHI, MAGARI QUALCUNO CAMBIEREBBE IDEA” – LA PRESIDENTE DELLA CASSAZIONE CASSANO: “INSULTI INACCETTABILI CHE METTONO IN DISCUSSIONE LA DIVISIONE DEI POTERI SU CUI SI FONDA LO STATO DI DIRITTO” – MASSIMO FRANCO: “SI TRATTA DI UN SALTO DI QUALITÀ NELLO SCONTRO IN CORSO DA MESI: TANTO PIÙ CHE…” – VIDEO

 

https://milano.repubblica.it/cronaca/2025/03/07/video/migranti_salvini_nave_diciotti_cassazione_vergognosa_pagassero_i_giudici-424048804/

 

Da www.repubblica.it

salvini diciotti 5

"Sentenza vergognosa, mi sembra un'altra invasione di campo indebita. Se c'è qualche giudice che ama così tanto i clandestini, li accolga un po' a casa sua e li mantenga. Chissà se di fronte allo splendido palazzo della Cassazione allestissero un bel campo rom e un bel centro profughi, magari qualcuno cambierebbe idea".

 

Così il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, a margine di un evento presso Palazzo Lombardia a Milano, commentando la sentenza con cui la Cassazione ha accolto il ricorso di un gruppo di migranti a cui nel 2018 fu impedito di sbarcare dalla nave Diciotti dallo stesso Salvini, al tempo ministro dell'Interno.

 

CASO DICIOTTI, UNA DECISIONE CHE AGGRAVA IL CONFLITTO CON I GIUDICI

Massimo Franco per www.corriere.it 

 

salvini

Le reazioni delle opposizioni erano scontate. Dopo gli attacchi di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani alla Corte di Cassazione, «colpevole» di avere chiesto che lo Stato risarcisca gli immigrati della nave Diciotti, come minimo la sorpresa andava prevista. Anche perché è la coda del processo al quale fu sottoposto l’allora ministro dell’Interno, il leghista Salvini, oggi vicepremier. E che si è concluso con la sua assoluzione dall’accusa di sequestro di persona. In questo senso, la sentenza può risultare controversa.

 

margherita cassano - inaugurazione anno giudiziario 2025 - foto lapresse

Ma le parole stringate e durissime con le quali la presidente della Cassazione, Margherita Cassano, ha bollato gli «insulti» arrivati dal governo, richiamano al rispetto delle leggi. Ripropongono un conflitto tra politica e magistratura, difficilmente liquidabile come scontro con le «toghe rosse». «Le decisioni della Corte di Cassazione, al pari di quelle degli altri giudici, possono essere oggetto di critica. Sono invece inaccettabili», ha scritto Cassano, «gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto».

 

Si tratta di un salto di qualità nello scontro in corso da mesi: tanto più che non può essere attribuito all’Anm o a una corrente antigovernativa della magistratura. Fa pensare subito al clima che si creerebbe qualora si arrivasse al referendum sulla separazione delle carriere tra giudici e procure, ritenuto quasi inevitabile. E per di più, arriva dopo il tentativo di dialogo con l’Anm, abbozzato nell’incontro dei giorni scorsi a Palazzo Chigi: sebbene si fosse concluso con un nulla di fatto.

 

cuoricini salvini e meloni meme il giornalone la stampa

Non si può non constatare ancora una volta che qualunque decisione sgradita all’esecutivo provoca una reazione tesa a delegittimare la magistratura: reazione unanime, seppure con toni diversi. E tale da far sorgere il sospetto che nasca anche dalla voglia di deviare l’attenzione dai contrasti presenti nella maggioranza su molti altri temi, a cominciare dalla politica estera. La Cassazione ha stabilito che il comportamento del governo M5S-Lega, e in particolare di Salvini, provocò «un danno ingiusto» ai migranti a bordo: un danno che lo Stato dovrà risarcire.

 

Il fatto che il premier grillino del 2018, Giuseppe Conte, non sia chiamato in causa, aumenta il disappunto della maggioranza. Ma l’attacco è soprattutto ai giudici. «Sentenza vergognosa. Paghino di tasca loro, se amano tanto i clandestini», li bolla Salvini. E Meloni: «Non credo che queste decisioni avvicinino i cittadini alle istituzioni. Confesso che è molto frustrante». Chiosa del vicepremier Tajani: «Se tutti gli immigrati irregolari chiedessero un risarcimento, facciamo fallire le casse dello Stato». 

nave diciotti

nave diciotti

matteo salvini

(…)

MATTEO salvini - GIORGIA meloni

PALAZZO DELLA CORTE DI CASSAZIONE - PALAZZACCIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!