sinochem marco tronchetti provera pirelli

I CINESI SGOMMANO VIA DA PIRELLI - LUNEDÌ MARCO TRONCHETTI PROVERA HA INFORMATO IL GOVERNO DELL'IMMINENTE USCITA DELLA HOLDING SINOCHEM DAL CAPITALE DEL GRUPPO DEGLI PNEUMATICI: LA POSSIBILE CESSIONE DELLA LORO QUOTA, PARI AL 37%, VARREBBE 1,7 MILIARDI MA BISOGNA DECIDERE SE COLLOCARLA IN BORSA O VENDERLA AI FONDI DI INVESTIMENTO – A TRONCHETTI È STATO OFFERTO DI PRENDERE IL POSTO DI BONOMI IN CONFINDUSTRIA, E LUI...

DAGONOTA

marco tronchetti provera

Lunedì scorso, Marco Tronchetti Provera è arrivato a Roma per informare alcuni ministri dell'imminente uscita dei cinesi di Sinochem dal capitale di Pirelli. Il manager deve decidere se collocare le azioni in Borsa o cederle a fondi di investimento che hanno manifestato interesse. 

 

Come altre società che avevano un consolidato rapporto con la Russia, la guerra in Ucraina ha pesato nei bilanci di Pirelli, nonostante la presenza come primo azionista di un gruppo cinese (e Pechino, si sa, mantiene rapporti con Mosca).

 

Pechino, sulla scia dell'ostilità crescente mostrata dai governi occidentali, è costretta a rivedere le sue strategie di investimento.

 

LI FANRONG

Ps. I maggiorenti lombardi che si occupano di economia e di finanza hanno chiesto a Marco Tronchetti Provera di prendere il posto di Bonomi in Confindustria. La risposta dell'ex marito di Afef è stata: Nì. Ha opposto i numerosi impegni come buona ragione per rifiutare, ma non ha definitivamente chiuso la porta all'ipotesi.

 

1 - PIRELLI RITIRATA DEI CINESI? L’IPOTESI CHE SINOCHEM METTA SUL MERCATO IL 37%

Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi,Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”

 

La holding cinese Sinochem starebbe valutando l’uscita da Pirelli. L’indiscrezione è stata riportata ieri da Bloomberg creando tensione sui titoli della Bicocca, che ha subito una battuta d’arresto a Piazza Affari arrivando a perdere fino al 4% per poi risalire e chiudere in rialzo dell’1,1%.

giorgio luca bruno

 

Non è la prima volta che sul mercato circolano voci su un disimpegno degli azionisti cinesi, a cui fa capo il 37% della Pirelli, in cui nel 2015 hanno investito 8 miliardi di dollari attraverso ChemChina poi fusa in Sinochem, anche per rilevare alcune attività della Pirelli.

 

Secondo le indiscrezioni la valutazione sulla possibile cessione sarebbe legata a una semplificazione del portafoglio globale. Sinochem Group controlla attraverso Marco Polo la maggioranza del gruppo della Bicocca, in cui sono presenti con il 27% investitori istituzionali, con il 14% la Camfin di Marco Tronchetti Provera e con il 9% il fondo cinese Silk Road Fund. Secondo Bloomberg il gruppo con sede a Pechino sarebbe nelle prime fasi di revisione della sua partecipazione in Pirelli e avrebbe già riscontrato un preliminare interesse da parte di diverse società di private equity.

 

Gli azionisti Pirelli sono legati da un patto di sindacato rinnovato l’anno scorso con un anno di anticipo, che entrerà in vigore in primavera con l’approvazione dei conti 20220 da parte dell’assemblea e scade nel 2026. L’accordo stabilisce i diritti di governance e di management che assegnano ai cinesi la presidenza, oggi ricoperta da Li Fanrong, e ai soci italiani la gestione operativa esercitata dal vicepresidente esecutivo e ceo, Marco Tronchetti Provera e da Giorgio Bruno, deputy ceo.

 

PNEUMATICI CON LA P MAIUSCOLA - PUBBLICITA PIRELLI 1978 BY ADRIAN HAMILTON

L’accordo parasociale lascia libere la mani ai soci per la cessione delle quote e se dovesse concretizzarsi l’ipotesi di un riassetto, gli azionisti cinesi non dovrebbero incontrare difficoltà a cedere le loro azioni. […]

 

Nel recente passato si era parlato più volte anche di una possibile combinazione con Brembo, oggi azionista retail in Pirelli con il 5,2% e primo produttore mondiale di sistemi frenanti, nell’ambito di un progetto per la creazione di un polo italiano dei pneumatici intelligenti, segmento tecnologico in cui il gruppo della Bicocca sta investendo molto.

 

[…] La probabile cessione del 37% varrebbe quindi circa 1,7 miliardi di euro e l’operazione, nel caso ricevesse disco verde, dovrebbe procedere con un beauty contest , un’asta però molto chiusa con pochi e selezionati investitori, scelti per familiarità con la società milanese o per la bontà delle proposte di valorizzazione.

 

marco tronchetti provera e ren jianxin

Secondo Bloomberg Sinochem potrebbe vendere una quota parziale o cedere nel tempo sul mercato: l’opzione metterebbe Pirelli al riparo dalla soglia del 30% che farebbe scattare l’obbligo di Opa (a cui non sottostanno però i soci di lungo corso). Martedì Pirelli ha dovuto registrare le dimissioni dal board di Bai Xinping, «a fronte dell’assunzione di nuove responsabilità nel gruppo Sinochem». L’uscita sarà effettiva a partire da mercoledì prossimo, giorno in cui il cda deciderà sul suo sostituto.

 

2 - PIRELLI, CINESI PRONTI ALL'USCITA TRONCHETTI CERCA I NUOVI SOCI

Estratto dell’articolo di Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

LOGO CAMFIN

Si profila il quinto riassetto azionario di Pirelli, la multinazionale degli pneumatici per autoveicoli, divenuta leader mondiale sotto la gestione di Marco Tronchetti Provera, alla guida dal 1995.

 

Sinochem […] avrebbe rotto gli indugi, come anticipa Bloomberg, manifestando l'intenzione di uscire dal capitale: con l'arrivo di Li Fanrong alla presidenza di Pirelli, al posto di Ning Gaoning, sulla scia del cambio degli equilibri politici, il governo di Pechino vuole rivedere le strategie.

 

L'asse fra la Camfin, la holding controllata da Tronchetti Provera con il 30%, con la presenza di Unicredit e Intesa Sanpaolo e l'allora azionista cinese ChemChina (poi sostituito da Sinochem), si era saldato nel 2015 con l'Opa che portò all'uscita della famiglia Malacalza, entrata in contrasto con il leader degli pneumatici, e al delisting della società, successivamente rientrata in Borsa il 4 ottobre 2017 al prezzo di 6,5 euro per una capitalizzazione di 6,5 miliardi.

 

NING GAONING

Anche se la conglomerata cinese non ha formalizzato la exit, ieri mattina le indiscrezioni sul disimpegno di Sinochem avevano influenzato negativamente il titolo (- 2%), che però si è ripreso poco dopo, fino a chiudere a 4,78 euro con un progresso dell'1,9% per una capitalizzazione di 4,9 miliardi.

 

Questo perché il mercato è confidente nelle capacità di Tronchetti Provera di trovare rapidamente un altro assetto altrettanto valido come i precedenti che possano garantirgli la leadership e quindi la prosecuzione di un trackrecord fortemente positivo. Basti dire che a settembre 2022 i ricavi sono aumentati del 26,5% a oltre 5 miliardi, l'Ebit adjusted del 25,8% a 753 milioni e i volumi complessivi del 6,6% grazie all'high value.

 

pirelli formula 1 1

Secondo quanto risulta al Messaggero, già da qualche giorno Tronchetti avrebbe preso in mano il pallino incontrando i vertici di Unicredit e quelli di Intesa, le due grandi banche che da 10 anni lo sostengono dal punto dei vista finanziario e strategico. Da quanto trapela, il feedback recapitato dai banchieri all'imprenditore milanese sarebbe stato molto positivo e confidente sulla realizzazione del nuovo piano che dovrebbe partire dallo smobilizzo della quota dei cinesi.  […]

luna rossa prada pirellipirelli formula 1 2pirelli formula 1 4pirelli formula 1 3

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...