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BUGIE E DEPISTAGGI: L’ENIGMA REXAL FORD – LO STATUNITENSE FERMATO IN GRECIA PER IL DUPLICE OMICIDIO DELLA DONNA E DELLA BAMBINA RITROVATE A VILLA PAMPHILI, ALL’ANAGRAFE AMERICANA È REGISTRATO ANCHE CON UN ALTRO NOME – IL 20 MAGGIO SCORSO ERA STATO FERMATO DALLA POLIZIA NEL CENTRO DI ROMA PERCHÉ AVEVA PICCHIATO LA COMPAGNA. E DICHIARÒ CHE I DUE ERANO SPOSATI E CHE ERANO TURISTI AMERICANI. MA NON RISULTANO NOZZE TRA I DUE E LA DONNA, NON  ANCORA IDENTIFICATA, DI CERTO NON È STATUNITENSE – PARLA IL MUSICISTA OSKAR CHRISTIAN, CHE HA VISSUTO CON LA COPPIA A MALTA: “LUI NON ERA UN CLOCHARD, AVEVA DIVERSE PROPRIETÀ, AFFITTAVA CASE SU AIRBNB. È REGISTA, SCENEGGIATORE, PRODUTTORE. È UN UOMO DI PACE, DEVE ESSERGLI SUCCESSO QUALCOSA, FORSE SI ERANO MESSI IN GIRI STRANI. LEI ERA UN GENIO DELL'INFORMATICA, UNA SORTA DI HACKER…”

1. I DEPISTAGGI DI FORD

Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”

 

LA DONNA TROVATA MORTA A VILLA PAMPHILI CON REXAL FORD - FOTO CHI. LHA VISTO

«Sì, sono sua moglie, mi chiamo Stella Ford». La frase pronunciata dalla donna fermata con Rexal Ford il 20 maggio a Campo de’ Fiori, e poi trovata morta a villa Pamphili due settimane dopo, sembra rivelare un mondo nascosto, che è sfuggito a quell’accertamento e che forse le avrebbe salvato la vita se fosse emerso.

 

Il nome fornito è falso, è stato appurato poi, così come la nazionalità americana e forse anche il fatto di essere sposati, un dato che già aveva usato il 46enne californiano per sviare i controlli degli agenti intervenuti perché era stato visto picchiarla con il sangue che gli usciva da una tempia.

 

[…]  «Siamo turisti americani, dormiamo in questa struttura», aveva detto lui, mostrando un numero di telefono che è risultato ora essere quello di una agenzia immobiliare mai contattata. Quella donna, la cui identità è ancora ignota, appare così sempre più succube e sottomessa alle sue violenze, pronta a medicarlo come in una foto scattata da un ristoratore della piazza in quei minuti.

 

ARRESTO DI REXAL FORD A SKIATHOS GRECIA

L’unica verità detta dal 46enne detenuto da tre giorni in Grecia (dove era fuggito) è quella relativa al nome sul suo passaporto. Eppure, anche questo è un dato in grado di generare confusione in chi indaga su di lui: perché esiste un suo omonimo negli Usa che fa lo sceneggiatore, come lui dice di essere, e perché all’anagrafe il 46enne sarebbe registrato anche con un altro nome.

 

Quanto all’identità della «moglie», non è stato possibile confermarla neanche attraverso i suoi genitori, che da quando è venuto in Europa due anni fa hanno con lui rapporti molto alla lontana.

 

Alla polizia statunitense che sta collaborando con quella italiana madre e padre dell’arrestato hanno saputo solo mostrare le foto che il figlio aveva inviato loro, dicendo: «Questa è mia moglie». Il loro matrimonio sarebbe avvenuto a Malta, ma all’anagrafe de La Valletta non ci sono conferme.

 

Rexal Ford

L’ipotesi è che si tratti di una donna conosciuta lì, ma intanto è stato prelevato il dna del 46enne per confrontarlo con quello della bambina e capire se davvero sia suo padre come ha detto. […]

 

Oltre a essersi presentato come tale agli agenti il 20 maggio, Ford cercava davvero di affermarsi nel mondo del cinema. Aveva contattato una casa di produzione a Roma e cercava location per girare qui una sorta di documentario.

 

Particolare inquietante, era tornato a parlarci anche l’8 giugno, quando la donna e la bambina erano già tra i cespugli di villa Pamphili. E nelle stesse ore avrebbe continuato a cercare angoli della città adatti alla sceneggiatura.

 

donna e bambina trovate morte a villa pamphili

Alloggi e valigie Ford è partito per Skiathos senza bagagli e tutte le volte che è comparso nelle strade di Roma, tra telecamere e testimoni, aveva solo un trolley e uno zainetto. Una dotazione troppo «leggera» per chi da due anni viaggia in un altro continente e che mai è stato registrato in una struttura ricettiva italiana.

 

L’ipotesi che qualcuno lo abbia ospitato è concreta e anche di questo gli verrà chiesto conto nell’interrogatorio previsto nelle prossime ore in Grecia, in attesa di poterlo avere in Italia. […]

 

2. "HO VISSUTO CON FORD E SUA MOGLIE STELLA NON SONO DEI CLOCHARD"

Estratto dell’articolo di Marco Carta per “la Repubblica”

 

Oskar Christian El mariachi

«Sì, sono loro due». Quando Oskar Christian osserva la foto di Rexal Ford e della moglie, non ha dubbi. E i ricordi cominciano a riaffiorare nella mente. Perché Oskar "El Mariachi", cantante e chitarrista di musica messicana, per mesi ha vissuto a stretto contatto con la coppia nella loro casa di Malta, il Paese in cui si sono sposati. […]

 

«Ma la famiglia è stata avvisata? Non posso credere che Rexal possa aver fatto una cosa del genere. Lui è un uomo di pace, un viaggiatore come me. Deve essergli successo qualcosa, forse si erano messi in giri strani. Lei era un genio dell'informatica, una sorta di hacker. Un Robin Hood della rete. Nemmeno Rexal sapeva bene quello che faceva».

 

Come li ha conosciuti?

ULTIMA FOTO DI REXAL FORD CON LA BAMBINA

«A Malta, dove viveva con la compagna che poi è diventata la moglie. Lui aveva diverse proprietà, da quello che ricordo, affittavano case su Airbnb. Io, per un periodo, sono stato loro ospite. Erano super simpatici, gli volevo bene. Abbiamo vissuto bei momenti insieme».

 

Che impressione le aveva fatto?

«Rexal aveva mille interessi: regista, sceneggiatore, produttore. Conosceva la vita e il mondo. Era un poliglotta. Mi ha fatto molte foto, che conservo ancora. Veniva da una famiglia benestante, di artisti. Diceva di essere il figlio della rockstar Lita Ford (la bassista delle Runaways e poi cantante solista, ndr). Non so se fosse vero, ma parlava spesso della presunta madre, di politici e star di Hollywood che conosceva. Di certo non era uno sbandato. Mi aveva anche raccontato di un film che voleva girare tra Roma e Firenze».

 

cadaveri di una donna e di una bambina ritrovati a villa pamphili a roma

Come si comportava con la moglie? Era violento?

«Erano una coppia bellissima, si amavano. Per questo non riesco a credere a quello che è successo. Non l'avrebbe mai uccisa. Il suo soprannome era Stella, ma non credo si chiamasse così. Mi pare fosse russa, o forse islandese, comunque del Nord Europa.

 

Credo che Rexal non mi abbia mai detto esattamente di dove fosse. Vivevamo in un contesto internazionale, c'erano anche un polacco, un coreano. Lei parlava un inglese perfetto. Le avevo anche insegnato a cucinare con il cactus, perché volevano preparare piatti speciali per i loro ospiti. L'ultima volta che li ho sentiti, ricordo che lei era incinta» […]

 

Sapeva che si erano sposati?

donna e bambina trovate morte a villa pamphili

«Certo. Rexal mi aveva chiamato per suonare al matrimonio a Malta. Me lo chiese più volte, ma ero in tournée e non sono potuto andare. Poi, recentemente, quando ho provato a tornare nell'isola, è successo qualcosa di strano».

 

Che cosa?

«Al numero di Rexal ha risposto un'altra persona, uno che organizzava attività subacquee. Ho chiesto più volte di poter tornare nella casa dove abitavano, ma mi hanno fatto mille problemi. Mi dissero che era cambiata la gestione. Deve essere successo qualcosa, altrimenti non si spiega. Rexal e sua moglie erano felici e non avevano problemi di soldi».

 

Eppure a Roma vivevano come senzatetto nei parchi pubblici «Non posso crederci. Rexal diceva di avere anche una casa a Roma, o almeno un appoggio. Sapere che sono morte la moglie e la bambina mi lascia senza parole. Non può essere stato lui.

Qualcuno deve avergli fatto del male, forse per il lavoro di lei».

 

Cosa faceva la moglie?

cadavere di una donna ritrovato a villa pamphili a roma

«Questo dovrebbe chiederlo la polizia a Rexal. Io so che era molto esperta di informatica. Faceva cose che pochi sanno fare. Non so se fosse un hacker, ma lavorava per una compagnia importante e trattava dati sensibili, su questioni globali. Era una Robin Hood cibernetica. Nemmeno Rexal sapeva cosa facesse».

 

Ma se davvero non c'entra nulla, perché è fuggito? Perché non ha chiamato la polizia?

«Non capisco nemmeno perché sia andato in Grecia, visto che non mi risulta parlasse il greco. Se è fuggito, è perché aveva paura. Paura che potessero fargli del male. Non posso credere che abbia fatto quelle cose orribili. Lui e Stella devono essere finiti in giri brutti, spero lui riesca a spiegare quello che è successo. Sono distrutto».

donna e bambina trovate morte a villa pamphiliARRESTO DI REXAL FORD A SKIATHOS GRECIA

 

donna e bambina trovate morte a villa pamphili

 

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