 
                                
            PER ARMANI INIZIA L’ERA SENZA RE GIORGIO - GIUSEPPE MARSOCCI, 62 ANNI, MANAGER RESPONSABILE DELLA GESTIONE COMMERCIALE, È STATO NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO - LEO DELL’ORCO, EX COMPAGNO E BRACCIO DESTRO DELLO STILISTA, SARÀ IL PRESIDENTE. SUA VICE SARÀ LA NIPOTE DEL FONDATORE, SILVANA ARMANI - MARSOCCI CONOSCE BENISSIMO IL COLOSSO DELLA MODA, DOVE LAVORA DA OLTRE VENT’ANNI E…
Mario Gerevini e Daniela Polizzi per www.corriere.it
La Giorgio Armani rinforza gli assetti di gestione dopo la scomparsa del fondatore Giorgio, che era presidente e consigliere delegato. Giuseppe Marsocci, 62 anni, manager responsabile della gestione commerciale, è stato nominato amministratore delegato del Gruppo Armani.
Lo ha annunciato con una nota il cda dove Marsocci - da 23 anni all’interno del gruppo - fa il suo ingresso. Marsocci, in passato ceo America del gruppo, dal 2019 ha affiancato direttamente Armani nella gestione globale del business come vicedirettore generale e global chief commercial officer.
Proposto all’unanimità dalla Fondazione Armani, Marsocci riporterà al cda presieduto da Leo Dell’Orco e nel quale verrà incaricata Silvana Armani come vicepresidente. Intanto da un documento della società si apprende che un mese e mezzo prima di morire Giorgio Armani, senza comunicare nulla pubblicamente, aveva nominato vice presidente, carica fino a quel momento non assegnata, Pantaleo Dell’Orco.
Il ruolo di Dell’Orco
Quella è stata l’ultima riunione societaria a cui ha partecipato Armani, «in videoconferenza - dice il verbale - tramite Microsoft Teams dalla propria residenza». Nelle scorse settimane era anche circolata l’ipotesi della nomina ad amministratore delegato di Marco Bizzarri, ex ceo di Gucci, smentita al Corriere dal diretto interessato.
La carriera di Marsocci
Marsocci è il top manager delle strategie commerciali e conosce il gruppo come le sue tasche essendo entrato oltre vent’anni fa. Ha guidato la filiale americana (e quindi ha esperienza internazionale) ed è salito di grado fino a diventare vicedirettore generale e chief commercial officer.
È per altro una soluzione gradita da molti partner con cui lavora la società. Il gruppo è nel pieno di una delicatissima fase di transizione e di passaggio da una realtà centrata sulla figura del fondatore, morto il 4 settembre scorso, a una dimensione del tutto nuova. E chi oggi guida l’azienda ha il gravoso compito di confezionare il progetto della “nuova” Armani.
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