paolo maldini mauro russo e christian vieri ultras

"CI PENSO IO A CAPIRE CHI DEVE MANGIARE QUA. MI ERO COMPRATO ANCHE L’ASSESSORE" - LE INTERCETTAZIONI CHE INCASTRANO MAURO RUSSO, 67 ANNI, EX SOCIO DI PAOLO MALDINI E CHRISTIAN VIERI, FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DEL NUOVO FILONE DELLA MAXI INCHIESTA SULLE CURVE MILANESI (GLI EX GIOCATORI SONO ESTRANEI ALLA VICENDA): SETTE I NUOVI ARRESTI - RUSSO, CHE “TRATTAVA ALLA PARI DEI BOSS”, È ACCUSATO DI ESTORSIONE NEI CONFRONTI DI GHERARDO ZACCAGNI, IMPRENDITORE GESTORE DEI PARCHEGGI DELLO STADIO DI SAN SIRO CHE, PER TENERE BUONI I CAPI-ULTRAS CRIMINALI DELL'INTER, DOVEVA PAGARE 4 MILA EURO AL MESE - LE MINACCE RIVOLTE A ZACCAGNI: "TI VENGO A TROVARE E TI FACCIO SPUTARE I SOLDI" E IL FIUME DI SOLDI CHE DA MILANO GONFIAVA I CONTI DELLA COSCA CALABRESE DEI BELLOCCO...

ESTORSIONI A SAN SIRO AI DOMICILIARI L’EX SOCIO DI MALDINI E VIERI

Estrattp dell'articolo di Rosario Di Raimondo per “La Repubblica”

 

mauro russo

Estorsioni: «Ti vengo a trovare e ti faccio sputare i soldi». Avvertimenti: «Se si incendiano le macchine, non lamentatevi...». Prestiti da usura. Botte, minacce e un filo conduttore: le dinamiche mafiose che s’intrecciano con il mondo ultrà. Un fiume di soldi che dalla ricca Milano gonfiava i conti della cosca calabrese dei Bellocco.

 

La procura di Milano guidata da Marcello Viola, assieme alla Sisco, alla Squadra mobile e al Nucleo Pef della Guardia di finanza, ha eseguito ieri sette nuovi arresti nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva” dei pm Sara Ombra e Paolo Storari, che negli ultimi mesi ha smantellato i vertici del tifo organizzato di Milan e Inter.

 

paolo maldini mauro russo christian vieri

Cinque gli indagati in carcere, accusati di estorsioni, usura e false fatture per evadere le tasse; altri due ai domiciliari. Tra loro Mauro Russo, 67 anni, ex socio di Paolo Maldini e Christian Vieri (estranei all’indagine) con il marchio di abbigliamento Sweet Years, uomo-ombra dietro l’ambita torta dei parcheggi di San Siro, un mondo di sotto che frutta milioni.

 

Si vantava: «Ci penso io a capire chi deve mangiare qua. Mi ero comprato anche l’assessore... ». L’imprenditore Gherardo Zaccagni scriveva la lettera “K” — che stava per comandante — nelle buste piene di soldi a lui destinate. Russo è accusato di estorsione nei confronti del gestore dei parcheggi, che per tenere buona la Curva Nord e i capi ad essa collegati — da Vittorio Boiocchi, ammazzato nel 2022, ad Andrea Beretta, oggi collaboratore di giustizia — doveva pagare 4 mila euro al mese, 60 mila euro tra il 2018 e il 2020. «Il prezzo della tranquillità», è definito nell’ordinanza del gip Domenico Santoro.

mauro russo christian vieri

 

Dalla quale emerge, come dicono i pm, un «sottobosco di corruzioni, soldi in nero e rapporti con la criminalità organizzata e il tifo violento». Riaffiora il legame tra capi ultrà e vertici dell’Inter. Un «significativo elemento di prova» è l’invito di Antonio Bellocco, rampollo della famiglia di ‘ndrangheta a cui erano state spalancate le porte del tifo nerazzurro (ucciso da Beretta), a Javier Zanetti, per partecipare all’evento della società “QFort” amministrata da Davide Scarfone, un altro degli arrestati. Ed è Zaccagni a definire Pino Caminiti, ras dei parcheggi già arrestato in “Doppia curva”, «in rapporti con Marotta (presidente dell’Inter, ndr) e numerosi calciatori».

 

Mauro Russo

[...] Scarfone, con Giuseppe Orecchio e Filippo Monardo, è al centro di un’accusa di usura aggravata dal metodo mafioso. Vittima un imprenditore comasco che, sopraffatto dai debiti, pensa di farla finita ma viene salvato dagli agenti. I tassi d’interesse toccano l’800%. «Capivo di essere in una ragnatela. Dovevo dargli 23 mila euro, erano diventati 29 mila ma non riuscivo a restituirli», le parole dell’imprenditore.

 

«Ti vengo a trovare e ti faccio sputare i soldi», minaccia invece Francesco Intagliata, ultrà già arrestato nei mesi scorsi e ora destinatario di nuove accuse. Perseguita Sauro Catellani, ex calciatore e oggi procuratore sportivo, che a fine 2021 si lancia in un progetto: rilevare la storica squadra locale di Lodi, il Fanfulla, e partecipare alla costruzione della cittadella dello sport.

 

VITTORIO BOIOCCHI FRANCO CARAVITA

L’affare va male, Intagliata perde i 30 mila euro che aveva investito e non passa giorno senza che chiami o si apposti sotto casa di Catellani. Minaccia pure suo padre: «Mio figlio era distrutto psicologicamente », e per uscire dall’incubo il genitore chiede un prestito e la cessione del quinto della pensione.

 

Ai domiciliari, per fatture false da 203 mila euro, Carmelo Montalto, uomo di Bellocco. Per l’accusa ha fatto nascondere soldi «all’interno di bottiglie», poi «sotterrate». Faide, omicidi e violenza dietro le bandiere da tifosi.

 

 

“TRATTAVA ALLA PARI DEI BOSS” DALLA CURVA ALLA MODA L’ASCESA CRIMINALE DI RUSSO

Estratto dell'articolo di Massimo Pisa per “La Repubblica”

 

vittorio boiocchi tifosi

L’obolo veniva fisicamente versato presso il gabbiotto di un garage di via Marcona, in pieno centro. Poi Gherardo Zaccagni, il ras dei parcheggi di San Siro (stadio e ippodromo), avvisava l’amico Mauro via Whatsapp. “Comandante — scriveva il primo febbraio 2023 — passa pure a ritirare le buste, sono 3, le due con la K sono le tue come comandante, l’altra senza niente è per Aldo”.

 

Ben 14mila euro per i servigi dei fratelli Russo, un appuntamento mensile cui Zaccagni ottemperava volentieri. Così a fine marzo: “Komandante domani dopo le 12 buste per te e Aldo in Marcona”. E ancora, l’ultimo dell’anno, somme variabili ma scadenza fissa: “Martedì dopo le 12 ti lasceranno i documenti in Marcona anche per Aldo”.

vittorio boiocchi funerali

 

“Aldino” Russo il tessitore sul fronte rossonero, il cognato di Paolo Maldini che aveva dischiuso le porte del business dei posteggi di tifosi e scommettitori: «Che cosa ci ha portato Aldo? Ci ha portato — esclamava Zaccagni, intercettato, il 13 maggio 2021 — dodici anni di Snai! Che cosa ci porterà? Il Milan! Il Milan ci porterà tutte le macchine dalla nostra Snai!».

 

E poi Mauro il braccio operativo lato Inter, il “Comandante” con un passato remoto da leader sull’altra sponda del Meazza, quella interista, e un passato prossimo da uomo d’affari pratico e muscolare, all’occorrenza. «Una delle mie preoccupazioni è stata quella di non aver alcun tipo di ingerenza da parte della Curva Nord», spiega Zaccagni al pm Paolo Storari della dda che lo interroga lo scorso 23 ottobre.

 

beretta bellocco tifosi inter

«Mauro Russo trattava alla pari con Boiocchi, aveva l’autorevolezza per farlo», aggiunge. E fornisce il consiglio giusto, insieme al pregiudicato per ’ndrangheta Pino Caminiti, dopo un pranzo al ristorante Ribot con tutti i capi del secondo anello verde: «Se volevo star tranquillo dovevo dare una certa somma a Pino e poi lui se la sarebbe vista con la curva.

 

Quando ho chiesto l’ammontare di quanto avrei dovuto dare i due mi hanno detto: 4 mila euro al mese per nove mesi, cioè per la durata del campionato e questa somma serviva per non avere alcuna ingerenza della curva nella gestione dei parcheggi». Il prezzo della tranquillità. Della protezione. [...]

 

Pugliese di Torremaggiore, 67 anni, Mauro Russo coi parcheggi e con l’Inter è nato e cresciuto. I genitori avevano fatto fortuna gestendo i posti auto di via Manin, elegante strada che costeggia i giardini di Porta Venezia e che nei ruggenti anni Ottanta ospitava gli uffici e l’atelier di Krizia. Nel frattempo Mauro aveva dato la scalata ai Boys San insieme a Franco Caravita e Marco Pisu — cognato di Vittorio Boiocchi, ucciso a Milano il 29 ottobre 2022 dai rivali di curva Andrea Beretta e Marco Ferdico — con metodi e in contesti non meno violenti di adesso. [...]

ultra inter antonio bellocco e marco ferdico

 

Russo e tutti gli altri, però, ne uscirono puliti e da quel milieu il “comandante” cominciò ad allontanarsi, flirtando con la destra politica e imprenditoriale della città (il triangolo Santanché-Briatore-La Russa, inteso come Ignazio) e agganciando il calciatore più forte e mondano della penultima Inter di Massimo Moratti, quel Christian Vieri che amava far serate tra i tavoli dell’Ibiza e quelli dell’Hollywood. Proprio in quei privé nacque l’idea delle magliette Sweet Years, il marchio fatto esplodere dai fratelli Russo con i volti del Bobo Nazionale e di Paolo Maldini.

 

antonio bellocco

Successo, soldi, serate, aperture di negozi, contatti. Materia spendibile anche in quest’ultima vicenda che impasta calcio, estorsioni e mammasantissima. «Qui mio fratello ha trovato il contatto... perché questo è milanista... e Maldini è il suo idolo... ha fatto modo che con Aldo gli ha creato il contratto con lui — spiegava Mauro Russo riferendosi all’exploit imprenditoriale di Zaccagni — hanno fatto l’offerta, si sono parlati e lui ha portato a casa il servizio». [...]

 

Stesso metodo che il “comandante” soffiava nelle orecchie di Zaccagni: tenersi buoni gli ultrà, pagandoli, magari per utilizzarli contro i concorrenti all’appalto: «Se devi essere messo sotto scopa... fottitene, tanto ti posso dire una cosa... Arriva un’altra società a prendere? Falli andare lì a fargli la prepotenza agli altri... Cioè qui devono capire una cosa». Chi comanda.

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